Corriere della Sera 29/11/2013, 29 novembre 2013
DALL’INTERDIZIONE AI SERVIZI SOCIALI COSÌ PUÒ CAMBIARE LA VITA DEL CAVALIERE
1 Ora che non è più parlamentare, dopo la decadenza, Silvio Berlusconi può essere arrestato?
È vero che non gode più dello scudo dell’immunità. Ma che il Cavaliere finisca agli arresti è ipotesi assai lontana dalla realtà, pur se tecnicamente possibile. E questo perché, semplicemente, al momento non ce n’è ragione. Le motivazioni per la custodia cautelare, infatti, devono essere «attuali». E le inchieste in corso che riguardano l’ex premier sono tutte in stato già avanzato e non presentano esigenze cautelari: a conclusione di indagine il caso «escort» a Bari; rinvio a giudizio per la «compravendita dei senatori» a Napoli; mentre la motivazione della sentenza di primo grado del processo milanese Ruby 2 a Fede, Mora e Minetti, determinerà una nuova indagine su Berlusconi per possibili false testimonianze e inquinamento delle prove segnalati dai giudici.
2 Potrebbero incidere nuove condanne?
L’ex premier non corre adesso neanche il rischio di essere arrestato per l’accumularsi di più condanne. È vero che questo gli farebbe perdere il beneficio dell’indulto che, condonando 3 dei 4 anni di reclusione, ha aperto alla possibilità di richiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali. Ma prima che uno dei suoi processi finisca a sentenza definitiva, non prima del 2015, avrà già scontato l’anno di pena che gli resta con l’affidamento in prova (in realtà, 10 mesi e mezzo per via dello sconto previsto dalla «liberazione anticipata»).
3 Cosa cambia in caso di nuove indagini? Può essere sottoposto a intercettazioni e perquisizioni?
Il Cavaliere può essere ora intercettato come un normale cittadino: con la richiesta motivata di un pm e l’autorizzazione di un giudice, senza l’obbligo del via libera del Parlamento (necessaria per un senatore). Cessa altresì l’obbligo di distruggere eventuali sue conversazioni indirettamente ascoltate. La residenza di Berlusconi e il suo luogo di lavoro diventano allo stesso modo la casa e l’ufficio di un normale cittadino: possono essere perquisite senza preavviso se un’autorità giudiziaria ne ravvisi i presupposti di legge.
4 La decisione della Cassazione sull’interdizione cambierà lo scenario?
Nel 2014 la Cassazione deciderà sui due anni di interdizione dai pubblici uffici stabiliti il 19 ottobre in appello a Milano, pena accessoria della condanna definitiva per frode fiscale. Anche se dovessero essere confermati, non cambierà nulla per il futuro in politica del Cavaliere: comunque la legge Severino prevede che per 6 anni non si possa candidare alle elezioni, né ricoprire incarichi di governo, al di là dell’interdizione generale dai pubblici uffici che terminerà prima.
5 Cosa cambia per l’imprenditore Berlusconi?
Se i due anni di interdizione dovessero essere confermati dalla Cassazione, per quel periodo non potrebbe comunque ricoprire cariche societarie. Il Cavaliere ha però già da tempo lasciato le cariche sociali del gruppo Fininvest e dal 2008 non è più neanche formalmente alla guida del Milan (di cui è «presidente onorario»). Berlusconi è azionista di maggioranza del gruppo che controlla Mediaset e la sentenza non incide sulla proprietà delle quote.
6 Che libertà di movimento avrà l’ex premier?
Il 2 agosto, il giorno dopo la sentenza, è stato ritirato il passaporto a Berlusconi: non può andare all’estero. E con l’affido ai servizi sociali, che il Tribunale di sorveglianza esaminerà ad aprile, avrà altre limitazioni: uscite regolate da orari (solitamente dalle 6 del mattino alle 11 di sera) e in base alla distanza (non potrà uscire dalla Lombardia se non per necessità documentate). In ogni caso un regime con libertà più ampie dei domiciliari. Dopo la visita di Putin a Roma il 25 novembre è circolata la voce di un possibile «passaporto diplomatico» concesso a Berlusconi: ipotesi smentita dal Cavaliere e dal Cremlino.
7 Potrà candidarsi alle elezioni europee?
Secondo l’articolo 4 del decreto legislativo che attua la Severino «non possono essere candidati alla carica di membro del Parlamento Europeo spettante all’Italia coloro che si trovano nelle condizioni di incandidabilità di cui all’articolo 1», cioè chi ha subito una condanna definitiva a pene superiore ai due anni. E l’articolo 5 aggiunge che «l’accertamento della condizione di incandidabilità alle elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia comporta la cancellazione dalle liste dei candidati». Insomma: dall’Italia non può candidarsi a Bruxelles. Sta facendo discutere l’ipotesi che il Cavaliere possa candidarsi alle Europee in qualche paese partner dell’Unione privo di norme anticorruzione simili alla Severino. È un’ipotesi teorica, la cui praticabilità non è nei fatti però scontata.