Rita Bernardini, Il Tempo 29/11/2013, 29 novembre 2013
REFERENDUM TRA PUGNALATE E SABOTATORI
Nel primo pomeriggio di ieri è giunta la notizia che la Cassazione aveva bocciato i referendum radicali sulla giustizia per mancato raggiungimento delle 500.000 firme. "Fonti della Cassazione", scrivevano online, così come quotidianamente scrivono "voci della Procura". Non sappiamo se abbiano espresso un loro auspicio che, guarda caso, coincide con quello dell’Associazione Nazionale Magistrati. Forse hanno fatto, bene informati senza troppa fatica, uno scoop. Ma i funzionari della Cassazione da noi interpellati hanno smentito stizziti la notizia affermando che il conteggio era ancora in corso e che l’Ufficio Centrale sarebbe tornato a riunirsi lunedì prossimo. Noi attendiamo fiduciosi e, se la cattiva notizia sarà confermata, presenteremo - come ha dichiarato ieri Marco Pannella – il nostro fiducioso ricorso. Il fatto che la Commissione giudicatrice abbia come Presidente quel galantuomo di Corrado Carnevale - seppure il suo voto valga uno - ci rende sereni sulla scrupolosa presenza di una voce che saprà ben rappresentare il diritto costituzionale dei cittadini di promuovere referendum, un diritto che non può essere vanificato dall’inefficienza di una pubblica amministrazione (leggi Comuni) che sbaglia date, omette timbri, si dimentica di autenticare, invia le firme fuori tempo massimo. Ci sarà tempo e modo di ragionare su come la classe politica e i mezzi di informazione si sono rapportati alla campagna dei 12 referendum. Fra i media, a parte Radio Radicale, posso tessere le lodi di un solo quotidiano, Il Tempo, che ha pubblicato pagine e pagine di brillanti inchieste. Fra le forze politiche c’è da stendere un velo pietoso su quelle di centro, centro sinistra e sinistra-sinistra. Renzi ha pronunciato il suo niet spiegando che le riforme, compresa quella sulla giustizia, le deve fare il Parlamento. Figurarsi! Quanto al fu Pdl, dobbiamo registrare la pugnalata che il "fu" Popolo della Libertà ha inferto a Silvio Berlusconi il quale, seppure tardivamente, aveva sottoscritto al banchetto con Marco Pannella tutti e 12 i referendum, «per consentire al popolo italiano» di votarli: in tutto il nord e nel centro d’Italia il PdL ha letteralmente sabotato l’impegno di Berlusconi. 5 milioni ne avevano promesse Brunetta e Alfano: invece, siamo qui costretti a difendere una a una le 534.000 firme depositate. Ma non ci arrendiamo, nonostante i fanfaroni, gli arroganti, i pugnalatori e un sistema a-democratico ladro di informazione, di conoscenza, di libertà e democrazia.
*Segretaria nazionale Radicali Italiani
Rita Bernardini