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 2013  novembre 29 Venerdì calendario

LO SPARATORE DI PARIGI E IL LIBRO DI CAMUS NELLA VALIGIA


Dopo avere sparato al 23enne fotografo di «Libération», poi esploso colpi davanti alla sede della banca Société Générale e preso in ostaggio un automobilista, il 18 novembre scorso Abdelhakim Dekhar passò la notte all’hôtel Rivoli, rue des Mauvais garçons, nel quartiere del Marais, a Parigi. Qui i poliziotti hanno ritrovato una valigia con la sua carta d’identità, una sorta di testamento e un testo di rivendicazione contro i media, le banche e il sistema capitalistico. Dekhar, arrestato poi in un parcheggio in gravi condizioni dopo avere ingerito una forte dose di farmaci, parla di un «complotto ordito dal grande capitale e diffuso dai media per il ritorno del fascismo». Un ultimo dettaglio, rivelato ieri dal «Parisien», è che nella valigia è stata trovata anche una copia dell’«Uomo in rivolta», il saggio di Albert Camus pubblicato nel 1951 da Gallimard, e all’origine della rottura di Camus con Jean-Paul Sartre. In quel libro vengono affrontati i temi della rivolta (e del suicidio) a partire da individui come Sade, Lautréamont, Dostoievski o Bakunin, senza glorificare le rivoluzioni che hanno tutte «condotto a degli assassinii e a un rafforzamento dello Stato». Eppure, dice un inquirente, «non possiamo non interrogarci sull’eventuale legame tra questo scritto di Camus e gli atti rimproverati a Dekhar». Per una volta, una parte di responsabilità dei gesti di un forsennato non viene frettolosamente attribuita al solito «videogioco violento», ma al testo filosofico di un grande del Novecento. Almeno in questo caso, nessuno proporrà il ritiro dell’opera dalla circolazione.