Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  novembre 29 Venerdì calendario

MATTEO, GIANNI E PIPPO NELL’ARENA DI X FACTOR IL DUELLO FINALE DEI TRE CANDIDATI ALLA SEGRETERIA


«Io parlo delle mie idee, loro parlino pure male di me». Con questa convinzione Renzi affronta stasera la sfida su Sky, a Milano, nello studio di X Factor alle 21. In piedi davanti a un leggio trasparente, Gianni Cuperlo, Matteo Renzi e Pippo Civati risponderanno in un minuto e 30 secondi alle domande del conduttore Gianluca Semprini e via twitter, e concluderanno con un brevissimo appello, a otto giorni dalle primarie democratiche dell’8 dicembre. I tre candidati alla segreteria del Pd si sono allenati con i rispettivi staff avendo una scaletta di otto temi da svolgere: occupazione e crescita; diritti civili; priorità di governo; conti pubblici e privatizzazioni; il Pd tra passato e futuro; sistema elettorale; welfare; Europa. Il problema non sono tanto le questioni da affrontare, ma il tempo, la vivacità e l’incisività di cui saranno capaci. Un anno fa toccò a Bersani, sempre Renzi, Vendola, Puppato e Tabacci: stesso studio, stesse regole.
Il sindaco si è preparato con Giovanni Sasso, l’esperto di ProForma, l’agenzia di comunicazione, a cui si deve lo slogan della sua campagna “Cambiare verso”. Dedicherà però la mattinata a inaugurare il “fontanello” d’acqua pubblica in via delle Panche e poi partenza per Milano con la moglie Agnese. Sicuro appunto che sono gli altri che devono cercare la rincorsa e che alle accuse, ad esempio a quella di essere un berlusconiano di fatto, che gli ha appena mosso Gianni Cuperlo, non risponde. Anche se una stoccata non la mancherà, e cioè che a Palazzo Chigi c’era Cuperlo con D’Alema in questo ventennio.
E proprio Cuperlo, che si è allenato con Patrizio Mecacci, l’ex segretario del partito fiorentino, punta a prendere il rottamatore in castagna sulle sue contraddizioni, a cominciare da quella su indulto e amnistia. Renzi si è espresso contro, ma - ha subito ricordato il rivale - aveva inserito questi provvedimenti nel suo piano in 100 punti. Non la sola. Perché se è vero che il sindaco di Firenze ha chiesto ripetutamente le dimissioni del Guardasigilli Cancellieri, ha poi il ministro Franceschini tra i suoi supporter. Cuperlo si è consultato con Stefano Fassina sulla questioni economiche, con Carla Cantone della Cgil su quelle sindacali. E comunque, spiega, per lui vale la doppia sfida, da un lato con l’innovatore Renzi dall’altro con l’outsider Civati che rappresenta le posizioni più a sinistra.
È il governo e la maggioranza delle intese con la destra di Alfano, il vero banco di prova nella sfida per la segreteria. La posizione di Civati è tranciante. «Nel 2014 si vota dopo avere riformato la legge elettorale tornando al Mattarellum, e con un Pd con Sel che sappia davvero sanare la delusione dei nostri elettori». Civati avrà, come tutti, una propria tifoseria e in prima fila la sua compagna Giulia. A prepararlo al confronto Giovanni Diamanti, esperto di campagne elettorali Usa. «Sono abituato a risposte in dieci secondi », ritiene lo sfidante. Nelle ultime settimane Civati ha giocato in contropiede su Cuperlo con l’obiettivo di sparigliare, e magari conquistare la seconda posizione.
A scandire i tempi sarà un orologio presente in studio e visibile a tutti. Il pubblico che assisterà al dibattito sarà formato da gruppi di sostenitori dei singoli candidati. Previsto anche il “voting”, ovvero la possibilità per i telespettatori di esprimere la loro opinione tramite My Sky hd, AppTg24 per iPhone e iPad e altri social media ». Look tradizionale. Cuperlo si vestirà alla Cuperlo, giacca e cravatta di maglina; anche Civati annuncia che opterà per un più tradizionale completo anche se avrebbe voluto indossare una maglietta con il logo Pd («Se ne vede così poco di Pd in giro»), e Renzi è tentata dalla cravatta viola della Fiorentina.