Giulia Zonca, La Stampa 29/11/2013, 29 novembre 2013
LA MOVIOLA IN CAMPO DIETRO QUEL ROSSO A ZIDANE
Il dossier testata è stato desecretato e la testimonianza dell’arbitro è chiarissima: il 9 luglio 2006 l’arbitro Horacio Elizondo non ha visto nulla. Non si è accorto del litigio tra Materazzi e Zidane, non ha capito cosa stesse succedendo e perché Materazzi fosse per terra. Era lontano, seguiva un’altra azione e si è fidato di chi aveva davanti il replay. Ha reagito come ogni arbitro: veloce ed autoritario. E ha finto.
La moviola in campo esiste e si sapeva, solo che ora c’è la confessione, l’evidenza. Ecco la scatola nera dei 180 secondi di suspence creata da Elizondo per prendere la decisione: «Non avevo idea di che fare, ho guardato male entrambi i giocatori per far capire che ero sospettoso e ho sentito in cuffia la voce del quarto uomo che urlava: ho visto tutto, ho visto tutto, è chiaro. Zidane dà un colpo violentissimo al petto di Materazzi».
Eravamo consapevoli che senza una prova video sarebbe stato impossibile buttare fuori il francese così, con un rosso diretto, forse poi ci siamo fatti comunque tutti un po’ distrarre dalla scenetta organizzata dall’arbitro internazionale: «Ho preso tempo, ho chiesto al guardalinee con un bel labiale scandito di dirmi cosa aveva visto. Ho puntato dritto verso di lui, con sicurezza come se aspettassi di avere risposte certe e ho fatto domande, ho continuato fino a che non gli sono stato di fronte, fino a che dall’auricolare non è arrivata la conferma. Il mio collaboratore aveva visto ancora meno di me ma volevo essere convincente. Non potevo dare la sensazione di aver ricevuto un’illuminazione dal cielo». Eccola qui, la verità. Tanto ovvia che ci ha messo sette anni a venir fuori ed è uscita da un arbitro in pensione che ha parlato a «The Blizzard», una rivista sportiva quadrimestrale.
Fino a qui la versione ufficiale firmata dalla Fifa dopo l’inchiesta sul fattaccio recitava: «L’arbitro si è basato su quello che ha visto di persona», certo un po’ come dire che il Brasile è pronto per ospitare i Mondiali e che il Qatar è una sede perfetta, basta spostare le partite in inverno. In attesa che anche gli altri fascicoli siano scongelati ci si accontenta di questa piccola, semplice ed epocale rivelazione. La tecnologia in campo esiste, è solo mascherata da qualche concitato confronto e il quarto uomo ha una sua precisa funzione. Controlla la tv.