Elena Dusi, la Repubblica 28/11/2013, 28 novembre 2013
LA CATTANEO E GLI INSULTI DA DESTRA “NOI SENATORI A VITA PARI AGLI ALTRI”
«Questo è un impegno che ho preso molto sul serio perché fa parte del mio essere una scienziata attiva anche nella società. Sono in Senato tutte le settimane e chi mi accusa di non essere presente sta facendo un’affermazione falsa». Elena Cattaneo, ricercatrice e professoressa all’università di Milano specializzata in cellule staminali, è senatrice a vita dalla fine di agosto. Ieri era in aula ma non ha votato sulla decadenza. In compenso, insieme ai colleghi Renzo Piano e Carlo Rubbia è stata attaccata da Forza Italia: «Vergognatevi» ha detto Sandro Bondi ai senatori a vita «che non si sono distinti per la loro presenza». «Senatori a vita lo si è tutti i giorni, non solo per partecipare a questa gogna, a questi atti di illegalità» gli ha fatto eco Maurizio Gasparri. E Stefano Candiani della Lega: «Qui a Palazzo Madama non si era mai vista questa calca fra i senatori a vita».
Cosa risponde?
«Che oggi ero in aula, come sempre. Queste accuse non me le sento addosso, mi sono scivolate via. Sono pretesti, affermazioni senza sostanza e credo che anche gli altri senatori a vita abbiano pensato lo stesso».
Ma non ha votato?
«Ho partecipato a tutta la discussione. L’ho trovata molto interessante dal punto di vista politico, ma alla fine ho deciso di non votare. Credo che la scienza non c’entri con questo tipo di scelta. E considerata la natura della mia nomina ho ritenuto che il mio voto non dovesse essere espresso. Finora ho votato due volte: per la fiducia al governo Letta un mese fa e ieri notte (martedì, ndr) per l’approvazione della legge di stabilità. In quei due casi ho pensato che fosse importante partecipare perché era in gioco il futuro del governo e del paese».
Partendo da un laboratorio si è ritrovata comunque a vivere un momento cruciale della vita politica italiana.
«La magistratura aveva già espresso una posizione chiara. A quel punto in Senato le cose dovevano semplicemente seguire il loro corso, ed è quel che è avvenuto».
Più in generale, a chi la accusa di assenteismo come racconterebbe la sua attività in Senato?
«Gli scienziati sono cittadini, devono svolgere un ruolo attivo nella comunità e dare il loro contributo al paese. Così almeno io interpreto il mio ruolo. In Senato ho incontrato molti colleghi che sono aperti alla scienza e ascoltano il mio punto di vista di scienziata. A chi mi accusa di assenteismo rispondo che io sono qui, voglio fare la mia parte per la comunità scientifica, per il paese e per il Senato».
È vero che vuole allestire un laboratorio in Senato?
«Sì, lo sto facendo nella mia stanza a palazzo Giustiniani. Non ci saranno microscopi o cellule staminali, ma giovani scienziati che si occuperanno di fare informazione».
Lo può descrivere con più dettagli?
«Credo che la scienza debba impegnarsi di più per fare informazione in questo paese. Ho trovato che alcuni membri del Parlamento hanno qualche lacuna in materia scientifica. Ognuno di noi ha ricevuto una formazione diversa e non voglio certo accusare nessuno. Ma nel laboratorio vorrei raccogliere quattro o cinque giovani interessati alla scienza non solo dal punto di vista della ricerca di laboratorio, ma anche di quello filosofico, storico, legislativo. A loro spetterà mettere insieme dati e informazioni che siano utili al dibattito politico. In Italia ci sono molte leggi sulla scienza che proprio non vanno. Forse lavorando di più sulla diffusione delle informazioni noi scienziati possiamo ovviare a questo problema. E qualcuno fra i miei colleghi avrà anche delle lacune, ma ne ho trovati anche molti disposti a collaborare e aperti nei confronti del mondo della ricerca».