Simone di Meo e Luca Rocca, Il Tempo 27/11/2013, 27 novembre 2013
ACCUSA PER ACCUSA L’«ASSALTO» AL CAVALIERE
Ecco i numeri incredibili (mai calcolati prima, giorno dopo giorno) della più grande persecuzione giudiziaria di tutti i tempi che, almeno politicamente, si conclude oggi con il voto sulla decadenza: in vent’anni, Silvio Berlusconi ha affrontato 34 processi rispondendo di 40 diversi capi di imputazione. Il dato non tiene conto delle decine di inchieste (anche per diffamazione) aperte in ogni angolo del Paese, e anche all’estero, cavalcate mediaticamente e politicamente contro di lui, su ipotesi di reato poi crollate nel nulla. Di tutto questo accanimento dimenticato trovate la prova in queste pagine. Le procure di mezz’Italia non gli hanno risparmiato nulla: corruzione, falso in bilancio, concorso esterno mafioso, riciclaggio, concorso in stragi, frode fiscale, corruzione giudiziaria, finanziamento illecito ai partiti, appropriazione indebita, aggiotaggio, insider trading, rivelazione di segreto d’ufficio, concussione, favoreggiamento della prostituzione minorile, abuso d’ufficio, vilipendio all’ordine giudiziario e induzione a rendere false dichiarazioni all’autorità giudiziaria. Sei procedimenti sono ancora in corso a fronte di 14 archiviazioni, 8 assoluzioni, 1 proscioglimento, 5 prescrizioni, 1 amnistia e 2 fascicoli depenalizzati. Pure la magistratura spagnola l’ha messo sott’inchiesta (archiviata) per la vicenda TeleCinco. Dal 1995 ad oggi, il Cav è stato condannato tre volte, e solo recentemente, a fronte di processi discussi e discutibili, e con una rapidità senza precedenti: in primo grado a 7 anni di reclusione per prostituzione minorile e concussione (Ruby), sempre in primo grado a 1 anno per l’affaire Unipol, e in Cassazione a 4 anni per frode fiscale (Mediaset). È il premier che col suo governo ha raggiunto i maggiori risultati nella lotta al crimine organizzato (incluso l’inasprimento del carcere duro) ed è stato il bersaglio dei pentiti di mafia che lo hanno citato in centinaia di verbali accusandolo di ogni nefandezza, dall’aver trafficato e usato droga per assunzioni personali oltre ad aver comprato partite di calcio Champions, dalle stragi di mafia alla nascita del suo impero dovuto ai suoi contatti con le vecchia e nuova mafia. È stato intercettato in violazione delle prerogative parlamentari anche quand’era premier. Hanno ficcato il naso nella vita privata sua e dei suoi figli. Una gigantesca caccia all’uomo come non se ne sono mai viste al mondo.
13.3.1993 – La procura di Torino apre un fascicolo sul centro commerciale «Le Gru» di Grugliasco, 36mila metri quadrati del quale erano occupati dall’Euromercato del gruppo Berlusconi.
11.1.1994 – Il gruppo parlamentare del Pds della Camera chiede che «sia fatta chiarezza sulla struttura proprietaria, la consistenza patrimoniale, il fatturato e l’attuale indebitamento bancario del gruppo Berlusconi» per «conoscere se l’onere delle spese delle attività del movimento Forza Italia farà capo alla Fininvest o alle risorse personali di Silvio Berlusconi ».
15.1.1994 – Il mensile Società Civile definisce i bilanci Fininvest pieni di «artifizi contabili, scarsa trasparenza e definizioni poco veritiere».
2.2.1994 – Il settimanale Avvenimenti pubblica un’inchiesta sugli «Amici svizzeri del Cavaliere» nella quale analizza la composizione delle società elvetiche che finanziarono l’Edilnord che costruì Milano 2 chiedendosi «da dove venivano i denari che nei primi anni ’70 permisero al figlio di un integerrimo impiegato di banca e di una casalinga di costruire un piccolo impero dei mattoni e di gettarsi poi in quella straordinaria impresa chiamata Fininvest».
22.3.1994 – Il settimanale L’Espresso pubblica le rivelazioni del pentito Salvatore Cancemi, secondo cui il gruppo Fininvest pagava alla mafia 200 milioni all’anno per evitare che la mafia colpisse le proprie attrezzature televisive.
26.3.1994 – Michele Zaza, pentito della camorra, viene estradato in Italia dalla Francia e dichiara:«Berlusconi ha venduto la coppa europea alla squadra francese», riferendosi alla finale di Coppa dei Campioni giocata l’anno prima e persa dal Milan contro l’Olimpique di Marsiglia. «Ne ho le prove – aggiunge Zaza - perché ho fatto da intermediario».
21.11.1994 – Il Corriere della Sera, mentre presiede a Napoli la conferenza internazionale sulla criminalità, pubblica in prima pagina la notizia dell’invito a comparire per il neopremier Silvio Berlusconi in relazione alle presunte tangenti pagate dai dirigenti Fininvest alla Guardia di Finanza.
24.11.1994 – Berlusconi viene indagato dalla procura di Roma per abuso d’ufficio in relazione alle denunce presentate dal Codacons e dal senatore di Rifondazione Comunista Gianfranco Nappi sulle presunte pressioni che lo stesso Berlusconi avrebbe esercitato sugli ex vertici della Rai per un accordo relativo alla pubblicità.
5.1.1995 – Un rapporto del Servizio centrale operativo della polizia parla dei rapporti tra Pino Mandalari, indicato come «il commercialista di Riina», e il centrodestra. Nel documento vengono riportate le intercettazioni telefoniche effettuate dopo la vittoria del centrodestra alle elezioni Politiche e nelle quali Mandalari parla di «una vittoria strepitosa». E a un interlocutore che gli chiede quale sia il collegio di Berlusconi, Mandalari risponde: «Tutti, perché lui è nella lista a percentuale», invitando poi a votare Forza Italia. 15.1.1995 – Berlusconi viene iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di falso in bilancio, per l’acquisto del calciatore del Milan Gianluigi Lentini.
17.1.1995 – In un rapporto della Dia riguardante l’attentato in via Georgofilia Firenze, si parla dei presunti legami tra la mafia e uomini del gruppo Fininvest. 24.1.1995 – Il pentito Vincenzo Scarantino dichiara ai giudici della procura di Caltanissetta che cosa nostra forniva cocaina a Silvio Berlusconi.
28.1.1995 – Berlusconi viene indagato per corruzione per un presunto intervento di raccomandazione del dirigente del ministero delle Finanze, Ludovico Verzellesi.
22.2.1995 – Nel corso del processo «Aria pulita» nell’aula bunker di Bicocca (Catania), il pentito Sebastiano Longo rivela che il boss Francesco Stimoli aveva impartito l’ordine, diffusosi nelle carceri, che bisognava votare per il partito di Berlusconi.
21.4.1995 – Il Codacons si oppone alla richiesta di archiviazione, fatta dai pm, dell’inchiesta sul presunto tentativo da parte di Berlusconi, indagato per istigazione continuata alla corruzione, di stipulare un accordo con i vertici della Rai per la divisione della pubblicità.
25.5.1995 – Sul settimanale L’Espresso viene pubblicata la notizia dell’iscrizione di Berlusconi nel registro degli indagati a Milano per false comunicazioni sociali ed illegale ripartizione di utili o di acconti sui dividendi.
27.5.1995 – Il settimanale Il Mondo scrive che sono stati aperti altri filoni d’inchiesta sulla Fininvest, precisamente su Mondadori e Rti.
30.5.1995 – La procura di Napoli sequestra i nastri registrati dal giornalista David Grieco per la stesura del libro Funari Story. I magistrati erano interessati soprattutto alle parole di Funari su una «legge Mammì scritta dai figli e dai nipoti di Berlusconi».
13.6.1995 – La procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per Berlusconi per frode fiscale in relazione alla compravendita del terreno circostante la villa di Macherio.
28.6.1995 – Il giornale svizzero Le Nouveau quotidien scrive, in base ai documenti sui conti della Fininvest sequestrati in Svizzera su richiesta dei giudici italiani, «Berlusconi rischia la prigione».
9.9.1995 – La procura di Milano apre un nuovo filone d’indagine sulla Fininvest per accertare l’esistenza di nuovi fatti corruttivi in operazioni finanziarie avvenute negli anni ottanta.
6.10.1995 – La procura di Milano indaga sull’acquisto da parte della Fininvest della società cinematografica Medusa. Berlusconi è indagato per falso in bilancio e appropriazione indebita.
25.11.1995 – Si apre il caso All Iberian. La procura di Milano indaga su presunte transazioni finanziarie all’estero della Fininvest, ipotizzando che avrebbero portato10 miliardi nella disponibilità di Bettino Craxi. Da qui nasce una seconda costola dell’inchiesta con l’accusa a Berlusconi di falso in bilancio.
6.12.1995 – La posizione di Berlusconi, in relazione al reato di vilipendio al Capo dello Stato Scalfaro, viene archiviata dopo un’inchiesta aperta a gennaio.
11.1.1996 – Nell’ambito delle inchieste su Antonio di Pietro, Berlusconi viene indagato a Brescia per estorsione e attentato contro i diritti politici del cittadino.
20.2.1996 – Il pentito catanese Filippo Malvagna, nel corso di un’udienza del processo per la strage di Capaci, afferma: «Ci fu detto di votare Forza Italia, per il partito di Berlusconi, che ci avrebbe tirato fuori da alcune situazioni».
11.3.1996 – La procura di Torino apre un’inchiesta sulle false fatturazioni Publitalia che sarebbero servite a dirottare somme di denaro per organizzare Forza Italia. Le agenzie parlano di un’iscrizione anche di Berlusconi nel registro degli indagati.
12.3.1996 – Sulla base delle rivelazioni di Stefania Ariosto, il capo dei gipromani, Renato Squillante, e l’avvocato Attilio pacifico, vengono arrestati. Secondo i magistrati Pacifico, su disposizione di Cesare Previti e in accordo con Silvio Berlusconi, versò ingenti somme di denaro per «aggiustare» alcuni processi.
16.3.1996 – Nell’ambito dell’inchiesta su Renato Squillante, il gioielliere romano Carlo Eleuteri avrebbe riconosciuto, in fotografie scattate dagli investigatori, gioielli da lui venduti a Silvio Berlusconi e indossati da familiari di magistrati indagati per corruzione. Da qui l’iscrizione del nome di Berlusconi nel registro degli indagati dichiara: «I vertici del clan Santapaola avevano deciso attentati alla Standa in tutta la Sicilia orientale. Ricordo che nel corso di una riunione girò anche una frase mandata a dire da Silvio Berlusconi: “Loro bruciano e io rifaccio”, nel senso che non intendeva pagare. Ad un certo punto ci fu detto di smettere con gli attentati, ma non so perché se avevano pagato o per altri motivi».
14.6.1996 – Berlusconi viene assolto dall’accusa di aver diffamato Giovanni Ruggeri, coautore di un libro inchiesta sul Cavaliere.
1.8.1996 – Il pentito Salvatore Cancemi, come riportato nelle carte del processo per mafia a Marcello Dell’Utri, afferma che le somme di denaro dalla Fininvest a Cosa Nostra non erano frutto di estorsione: «Non credo che il pagamento di quella somma annuale costituiva una specie di pizzo affinché l’imprenditore Berlusconi potesse lavorare a Palermo, ma c’era qualcosa di più. L’avevo intuito perfettamente».
8.8.1996 – Ancora Cancemi, in un verbale del processo Dell’Utri, sostiene di aver appreso da Riina che «Berlusconi stava acquistando immobili diroccati» nel centro storico di Palermo dove «era in atto una speculazione edilizia» non realizzabile «senza il consenso di Cosa Nostra».
8.10.1996 – Il pentito Francesco Di Carlo parla di un incontro avuto con Berlusconi e Marcello Dell’Utri. Presenti anche i boss Stefano Bontate , Domenico Teresi e Gaetano Cinà. Nell’incontro di parlò dei timori di Berlusconi per il progetto di sequestro il figlio e della rassicurazione data da Bontate.
10.10.1996 – Al tribunale di Palermo il pentito Francesco Paolo Anzelmo rivela che nelle elezione Politiche del 1987 Cosa Nostra ordinò di votare per il Psi e che «Riina decise che Dell’Utri doveva essere messo nelle mani di Cinà perché essendo lo stesso in stretti rapporti con Berlusconi, Riina sperava di arrivare a Bettino Craxi».
11.10.1996 – Il pentito Gaspare Mutolo riferisce alla Dda di Palermo che negli anni ’70 la mafia organizzò un finto attentato a Bettino Craxi allo scopo di intimorirlo e farlo poi «avvicinare da palermitani che vi avevano interesse per affari riguardanti il Berlusconi».
15.10.1996 – A Palermo il pentito Pasquale Di Filippo, genero del boss Tommaso Spadaro, dichiara che «Berlusconi si è fatto dare i voti della mafia in cambio della chiusura del carcere di Pianosa, cosa che poi non è riuscita». Di Filippo dice anche che Leoluca Bagarella gli disse, riferito a Berlusconi, «che vuoi, non lo vedi che a chistu poveraccio per ora lo attaccano tutti?» e che suo suocero gli chiese di votare per Berlusconi perché era il volere di Pippo Calò perché «Berlusconi è con noi, non è contro di noi. Tutta Palermo sapeva che si doveva votare Berlusconi».
29.10.1996 –La procura di Palermo chiede l’archiviazione per Berlusconi, che era sotto indagine per concorso esterno in associazione mafiosa.
19.2.1997 – Archiviato il procedimento 6031/94 «Palermo riciclaggio» in relazione all’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Resta in piedi l’accusa di riciclaggio.
3.3.1997 – Il pentito Franco Scrima, deponendo al processo allo stalliere di Arcore Vittorio Magano, afferma che «nell’89 Mangano si lamentò che Ignazio Pullarà si era appropriato di 25 milioni provenienti da Silvio Berlusconi e destinati a lui».
3.3.1997 – In un verbale in mano ai pm palermitani il pentito Di Carlo racconta che nel 1976 incontrò, in un ristorante milanese, Silvio Berlusconi, il quale, riconoscendolo, gli pagò il conto.
12.3.1997 – La procura di Palermo apre un’indagine su atti relativi alla società Immobiliare Idra per falso in bilancio finalizzato al riciclaggio. Agli atti dell’indagine c’erano le dichiarazioni di tre pentiti su flussi di denaro provenienti o destinati a società riconducibili a Berlusconi.
23.7.1997 – Il quotidiano Il Giornale di Sicilia riporta la notizia che al«commercialista » di Riina, Giuseppe Mandalari, detenuto a Palermo, sarebbe stata promessa la scarcerazione immediata se avesse fatto il nome di Andreotti, Berlusconi o Sgarbi.
23.7.1997 - Berlusconi viene indagato in Spagna per frode fiscale quale possessore nascosto del 50 per cento di Telecinco.
25.8.1997 – Nell’aula bunker di Mestre il pentito Di Carlo afferma che la Fininvest avrebbe pagato alla mafia un «mensile» per l’installazione di ripetitori televisivi in Sicilia.
2.9.1997– I pentiti DiCarlo e Giovan Battista Ferrante, sentiti nell’ambito del processo a Dell’Utri, riferiscono di essere stati minacciati e sollecitati a «non confermare » in aula alcune dichiarazioni su Dell’Utri e Berlusconi.
9.9.1997 – Il pentito Calogero Ganci, al processo contro Mangano, rivela che Riina sapeva che tramite Dell’Utri «si poteva arrivare a Berlusconi e di conseguenza a Craxi per ottenere favori politici».
10.9.1997 – Nello stesso processo il pentito Francesco La Marca riferisce che «nel 1994, pochi giorni prima delle elezioni, Mangano mi disse che si doveva votare per Forza Italia e per Silvio Berlusconi» e che in cambio «avremmo ottenuto l’alleggerimento del 41 bis e leggi sui patrimoni mafiosi e sui pentiti».
10.9.1997 – Il pentito Salvatore Cucuzza, in un’udienza del processo a Mangano, afferma che Berlusconi pagava la mafia 50 milioni l’anno per «stare tranquillo».
13.9.1997 – Il pentito Giovanni Brusca, al tribunale di Palermo, parla della bomba agli Uffizi e dice che «a Berlusconi avevo fatto sapere che la bomba a mano agli Uffizi di Firenze l’aveva messa Cosa Nostra su suggerimento dei servizi segreti”. Poi Brusca parla anche di «messaggi» mandati a nuovi interlocutori politici di Cosa Nostra, tra i quali Berlusconi.
19.9.1997 – Viene fuori che i primi accertamenti sui legami fra Berlusconi, la mafia e gli attentati del 1993 scaturirono dalle parole, poi rivelatesi false, del pentito Roberto Sipala, che parlò di contatti tra la mafia catanese e Berlusconi, di un ruolo del Cavaliere nella strategia stragista e di aver fatto di persona una consegna di stupefacenti all’allora presidente della Fininvest, in una villa in Lombardia.
22.9.1997 – Nel corso del processo per la strage di via D’Amelio, il pentito Filippo Malvagna afferma che «bisognava fare votare Forza Italia perché la nostra salvezza sarebbe stata Berlusconi, che sarebbe intervenuto politicamente per ottenere delle leggi più morbide».
26.9.1997 –Il settimanale L’Espresso rivela che Berlusconi è indagato a Palermo per «riciclaggio di denaro mafioso».
30.9.1997 – Angelo Siino, il cosiddetto «ministro dei Lavori pubblici» di Cosa Nostra, sentito dai pm di Palermo, parla dei rapporti tra Berlusconi, Dell’Utri e boss mafiosi negli anni’70 e racconta di un viaggio a Milano per impedire, tramite l’influenza di Bontade, che la ’ndrangheta rapisse il figlio di Berlusconi. Bontate, aggiunge Siino, «si era interessato a far acquisire una tv di Palermo, probabilmente Tele Radio OlimpoGiove, al gruppo di Berlusconi».
11.10.1997 – Il pentito Tullio Cannella, al processo Dell’Utri, rivela: «Giacomo Vitale mi disse che i soldi di mio cognato Stefano Bontade, svariate centinaia di miliardi, se li sono fottuti Dell’Utri e Berlusconi». Poi aggiunge di aver appreso dal killer Pino Greco che Berlusconi era «persona facilmente raggiungibile ed avvicinabile».
17.10.1997 – Lo stesso Cannella afferma che «Bagarella sapeva fin dall’ottobre ’93 che si stava preparando un movimento sotto la guida di Berlusconi».
2.12.1997 – Siino riferisce ai pm di Catania che gli attentati alle succursali della Standa di Catania avevano lo scopo di «agganciare » Berlusconi e Craxi.
19.1.1998 – Il pentito Antonio Galliano dichiara che «Berlusconi rimase affascinato dalla figura di Bontate, non si aspettava di trovare una persona così intelligente e “affascinevole”...».
26.1.1998 –Al processo Dell’Utri, Cancemi affermò: «Riina mi aveva detto che si era messo nelle mani di Berlusconi e Dell’Utri».
9.2.1998 – Allo stesso processo parla il pentito Giuseppe Marchese, secondo cui «gli uomini d’onore palermitani erano intervenuti per non fare sequestrare il figlio di Silvio Berlusconi». 11.2.1998 - La procura di Palermo apre un’indagine parallela all’inchiesta Dell’Utri per valutare l’attendibilità delle dichiarazioni del pentito Cosimo Cirfeta, secondo il quale i collaboratori Franco Di Carlo e Francesco Onorato avrebbero concordato in carcere false accuse contro Dell’Utri e Berlusconi.
16.2.1998 – Archiviato il procedimento 3000/96 «Progetto Botticelli» (falso in bilancio e frode fiscale)
3.3.1998 – Al processo Dell’Utri il pentito Francesco Scrima racconta che Mangano si lamentava perché il boss Pullarà aveva preso da Berlusconi dei soldi che spettavano a lui. Dice Scrima: «Mangano non mi disse a che titolo Berlusconi versava quei soldi, ma è una cosa logica pensare al pizzo. Berlusconi è un leader politico, e come cittadino avrebbe dovuto denunciare le richieste di pizzo, invece di restare zitto».
10.3.1998 – Nei verbali del processo Dell’Utri finiscono le dichiarazioni del pentito Giovan Battista Ferrante, secondo le quali Berlusconi respinse le richieste di pizzo mafioso per la Standa facendo sapere ai boss che quella società gli apparteneva per un quinto, essendo il vero proprietario Bettino Craxi.
13.3.1998 – La procura di Firenze interroga il pentito Vincenzo La Piana, il quale afferma che nel 1994 Mangano gli disse di «aver ricevuto ordine da Riina di non aver più rapporti con Berlusconi e che poteva però mantenere i suoi rapporti personali con Dell’Utri».
14.4.1998 – Al processo Dell’Utri il pentito Salvatore Cucuzza dice che Mangano gli avrebbe confidato «di aver progettato con Nino Grado, Totuccio Contorno e Pietro Vernengo il sequestro del padre di Berlusconi» che non si fece perché «il rapporto di Mangano con Berlusconi si incrinò perché il Cavaliere comprese che dietro il tentativo di sequestro c’era la regia del suo stalliere».
15.4.1998 – Il pentito Francesco Pattarino, al processo Dell’Utri, afferma che «Dell’Utri doveva fare da tramite con Silvio Berlusconi» allo scopo di investire soldi in posti sicuri.
8.5.1998 – La richiesta di una proroga delle indagini fa emergere che per l’inchiesta milanese sul «Lodo Mondadori» sono indagati per concorso in corruzione Silvio Berlusconi, Cesare Previti, Renato Squillante e Attilio Pacifico.
9.5.1998 – Si apprende che anche nell’inchiesta per la vendita della Sme, Silvio Berlusconi, Cesare Previti, Renato Squillante eAttilio Pacifico sono indagati per concorso in corruzione.
9.8.1998 – Il settimanale L’Espresso rivela che il finanziere Filippo Rapisarda ha riferito ai magistrati di Palermo che nel 1980 si tenne a Parigi un incontro fra tra lui, Dell’Utri e Bontade nel corso del quale Dell’Utri chiese a Bontade 20 miliardi da girare a Berlusconi, in difficoltà economiche.
7.9.1998 – Rapisarda denuncia Berlusconi e Dell’Utri per associazione a delinquere, calunnia, subornazione di testi, diffamazione a mezzo stampa.
8.9.1998 – Il pentito Angelo Siino, al processo Borsellino-bis, afferma: «Ricordo che Nino Gargano e Piddu Madonia mi dissero che Provenzano stava adoperandosi per agganciare Craxi tramite Berlusconi».
15.9.1998 – Davanti ai giudici di Caltanissetta, il pentito Vincenzo Scarantino ritratta di aver fornito cocaina a Berlusconi e spiega di averlo detto perché Berlusconi era «contro i pentiti».
14.11.1998 – Archiviato il procedimento 3197/96 «Stragi Firenze» per concorso in stragi.
25.11.1998 – Archiviato il procedimento 6031/94 «Palermo riciclaggio»
12.4.1999 – Ai pm di Palermo il pentito Giuseppe Chiofalo dice che Dell’Utri gli avrebbe promesso la ricchezza in cambio della conferma delle dichiarazioni di Cirfeta sul presunto complotto di pentiti ai suoi danni.
17.6.1999 – Salvatore Cancemi, al processo Borsellino ter, parlando dei «mandanti occulti» della strage di via D’Amelio, per «deduzione logica» fa i nomi di Berlusconi e Dell’Utri e ricorda che Riina diceva: «Queste persone le dobbiamo garantire, sono il nostro futuro».
24.6.1999 – Cancemi riferisce anche che Riina gli disse che ci fu, nel 1992, un incontro fra Berlusconi, Dell’Utri e Riina stesso.
3.7.1999 – Al processo per la strage di Capaci Giovanni Brusca afferma che «il governo precedente a quello Berlusconi aveva avuto modo di sapere, attraverso i servizi segreti, che era in corso una strategia stragista, ma non si era attivato per impedirla. Lo feci sapere a Berlusconi perché utilizzasse la circostanza politicamente».
29.9.1999 – Nella requisitoria del processo Borsellino ter, il pm di Caltanissetta Anna Maria Palma dice che «la strage va ricondotta anche a responsabilità esterne a Cosa nostra» e aggiunge: «Nel periodo delle stragi i boss di Cosa Nostra avevano allacciato rapporti con Berlusconi e Dell’Utri. Questo dato, sufficientemente provato, deve essere approfondito. Bisogna stabilire se la strage di via D’Amelio sia stata compiuta da Cosa Nostra all’insaputa dei suoi interlocutori, nella convinzione tuttavia di far loro un favore, o se sia stata “suggerita”…».
29.9.1999 – Il procuratore di Caltanissetta Giovanni Tinebra conferma l’esistenza di un’inchiesta «autonoma» che raccoglie le accuse nei confronti di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri.
30.9.1999 – Organi di stampa parlano dell’iscrizione nel registro degli indagati di Berlusconi in relazione all’inchiesta sui presunti «mandanti a volto coperto» degli attentati di Firenze, Roma e Milano della primavera-estate 1993. I pm di Firenze non commentano.
22.10.1999 – Il pentito Cancemi ribadisce che «Berlusconi e Dell’Utri erano nelle mani di Riina, che aveva disposto nel 1991 che queste persone dovevano essere portate a comandare e dovevano essere cacciati quelli che comandavano politicamente in quel periodo».
26.10.1999 – All Iberian 1, la Corte d’appello dichiara di «non doversi procedere perché i reati si sono estinti per prescrizione » (finanziamento illecito ai partiti). Sentenza confermata dalla Cassazione.
28.10.1999 – Procedimento Macherio, la Corte d’appello (sentenza definitiva) assolve «dal reato di falso in bilancio perché il fatto non sussiste» e dichiara «di non doversi procedere per il reato di appropriazione indebita per intervenuta amnistia» confermando la «sentenza del Tribunale per la frode fiscale perché il fatto non sussiste».
17.11.1999 – I pm di Caltanissetta acquisiscono lo statuto di Forza Italia tra gli atti del processo d’appello per la strage di Capaci. Lo stesso giorno salta fuori la notizia che già nel 1994 il pm di Palmi Maria Grazia Omboni acquisì l’elenco dei candidati e dei presidenti dei club Forza Italia.
13.6.2000 – Processo Medusa, la Corte d’appello assolve «dal reato ascritto per non aver commesso il fatto» (falso in bilancio, appropriazione indebita). Sentenza confermata dalla Cassazione.
8.8.2000 – Archiviato il procedimento 5746/93 Viganò Verzellesi per corruzione aperto il 28/1/1995.
29.1.2001 – Si chiude l’inchiesta sui presunti falsi nei bilanci consolidati del gruppo Fininvest dal 1989 al 1995. Tra i 27 indagati c’è anche Berlusconi.
19.2.2001 – La procura di Caltanissetta chiede l’archiviazione dell’inchiesta su Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri indagati per concorso in strage per finalità terroristica e di eversione dell’ordine democratico.
12.5.2001 – Lodo Mondadori, la Corte d’appello di Milano dichiara di «non doversi procedere perché il reato si è estinto per intervenuta prescrizione» (concesse le attenuanti generiche) dopo l’assoluzione in primo grado. La sentenza sarà confermata in Cassazione.
18.5.2001 – Il pentito dei Casalesi Carmine Schiavone, cugino del superboss Sandokan, viene intercettato mentre parla al telefono con il pentito Giuseppe Pagano al quale rivela di essere stato messo sotto pressione dagli investigatori per accusare ingiustamente Silvio Berlusconi. «Quel piecoro di Cirillo che andava cercando che io accusassi Berlusconi... Eh, io gli dissi: ma chi cazzo lo conosce!».
4.7.2001 – Al processo Borsellino bis il pentito Cancemi afferma che «con le stragi Cosa Nostra doveva levare di sella Andreotti e Martelli. Dovevano metterci Berlusconi e Dell’Utri».
9.7.2001 – Al processo a Dell’Utri il pentito Tullio Cannella rivela di avere appreso nell’84 dal killer Pino Greco di un interessamento del gruppo Berlusconi all’Euromare Village di Campofelice di Roccella intestato fittiziamente allo stesso Cannella.
24.9.2001 – Il pentito Giovanni Brusca afferma che, alla fine del 1993, cercò, insieme a Bagarella e per il tramite di Mangano, di contattare Silvio Berlusconi. Brusca aggiunge che le richieste proseguirono anche dopo la nomina di Berlusconi a presidente del Consiglio per fargli capire che «se non ci avesse aiutato, avremmo continuato con le bombe, mettendo così in difficoltà il suo governo».
19.10.2001 – Tangenti alla Guardia di Finanza (procedimento 11262/94), la Corte di Cassazione assolve «in ordine a tutti i capi di imputazione per non aver commesso il fatto». Solo per un capo (D) l’assoluzione viene sancita ai sensi dell’art. 530 co.2 (insufficienza di prove) dichiarata dalla Corte d’appello e confermata dalla Cassazione.
4.5.2002 – Il gip di Caltanissetta Giovambattista archivia l’accusa a Berlusconi per concorso in strage per l’uccisione di Falcone e Borsellino ma inviando gli atti ai pm scrive che è «ampiamente dimostrata la sussistenza di varie possibilità di contatto tra uomini appartenenti a Cosa nostra ed esponenti e gruppi societari controllati in vario modo dagli indagati. Ciò di per sé legittima l’ipotesi che, in considerazione del prestigio di Berlusconi e Dell’Utri, essi possano essere stati individuati dagli uomini dell’organizzazione quali eventuali nuovi interlocutori».
3.5.2002 – Diventa ufficiale la notizia che Berlusconi e Dell’Utri erano stati indagati 5 anni prima dalla procura di Firenze nell’ambito delle stragi del ’93 e che la loro posizione era stata archiviata il 14 novembre 1998.
30.5.2002 – Il pentito Di Carlo, al processo Dell’Utri, afferma di aver incontrato a Milano, insieme a Bontade e Teresi, Silvio Berlusconi. 3.12.2002 – Ai pm di Palermo il pentito Nino Giuffrè dice: «I boss Filippo e Giuseppe Graviano, insieme all’imprenditore Gianni Ienna, facevano da tramite direttamente fra Cosa Nostra e Berlusconi».
7.1.2003 – Nel processo Dell’Utri Giuffrè afferma:«Quando Mangano venne Assunto ad Arcore, il boss Bontade e altre persone a lui vicine, con la scusa di andare da Mangano, si incontravano con Berlusconi ».
13.2.2003 – Processo «Consolidato» (falso in bilancio), il gip dichiara «il non doversi procedere in ordine al reato perché estinto per prescrizione».Sentenza confermata in Cassazione.
13.6.2003 – La procura di Milano indaga Berlusconi per frode fiscale e falso in bilancio nell’ambito dell’inchiesta Mediaset relativa alla compravendita di diritti televisivi e cinematografici.
26.6.2003 – Negli atti dell’inchiesta su un ex assessore comunale dell’Udc, finisce un’intercettazione ambientale dove si sente questa frase fra il boss Giuseppe Guttadauro e il presunto mafioso Enzo Cascino: «Berlusconi non può pensare solo a lui, ai suoi processi, deve risolvere anche i nostri problemi».
3.7.2003 – Il pentito Salvatore Contorno dice ai pm di Palermo: «Non sono mai stato nella tenuta di Berlusconi, conoscevo personalmente lui».
7.7.2003 – Al processo Dell’Utri Contorno afferma: «Berlusconi aveva paura dei sequestri di persona e per questo motivo nella sua villa venne messoVittorio Mangano a protezione».
22.3.2005 – Berlusconi viene indagato per corruzione in atti giudiziari nell’ambito di uno stralcio dell’inchiesta sulla compravendita di diritti cinematografici da parte di Mediaset.
4.7.2005 – Il gup di Milano Fabio Paparella fa pubblicare su 4 pagine del Corriere della Sera l’avviso di fissazione dell’udienza preliminare e la richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi per l’inchiesta Mediaset. Costo: 180mila euro.
26.9.2005 – Processo «All Iberian 2» (falso in bilancio), il Tribunale assolve «perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato».
11.10.2005 – La Dda chiede a Massimo Ciancimino di «un assegno di Silvio Berlusconi che sarebbe stato custodito dal padre e che i figli avrebbero fatto riavere indietro al titolare».
30.11.2005 – Nell’ambito dell’inchiesta sulle talpe in procura a Palermo, i pm ascoltano Giuseppe Pisanu in merito a una conversazione telefonica registrata tra il governatore siciliano Cuffaro e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e nella quale il Cav avrebbe rassicurato Cuffaro dicendogli che Pisanu gli aveva garantito che tutto si sarebbe risolto.
13.12.2005 – Processo Lentini, la Corte di appello conferma la sentenza del tribunale «di non doversi procedere per il reato di falso in bilancio per prescrizione».
12.3.2007 – Nelle carte dell’inchiesta sui vip dei pm di Potenza è riportata la notizia che Berlusconi fu costretto a pagare 20mila euro per evitare che alcune foto della figlia Barbara fossero pubblicate su giornali di gossip.
27.4.2007 – Processo Corruzione Ariosto Sme (procedimenti penali unificati 11749/97 + 12193/98), la Corte d’appello assolve «dal reato per l’episodio di cui al capo A) per non aver commesso il fatto ai sensi dell’art. 530 co. 2 e per l’episodio di cui al capo B) perché il fatto non sussiste ai sensi dell’art.530co.1». La sentenza è confermata in Cassazione.
14.5.2007 – In un’intervista l’ex imam di Milano Abu Omar accusa Berlusconi di avere lanciato una «crociata» contro i musulmani in Italia e che lo stesso Cav definiva i musulmani «insetti».
6.7.2007 – In una risoluzione delCsm sui dossier trovati negli archivi del Sismi si parla di responsabilità dell’allora capo del governo Silvio Berlusconi.
7.7.2007 – Processo Diritti, il Tribunale di Milano dichiara di «non doversi procedere per il reato di falso in bilancio perché il reato è estinto per prescrizione».
12.12.2007 – Berlusconi viene indagato dalla procura di Napoli per corruzione del presidente di RaiFiction Agostino Saccà e per istigazione alla corruzione del senatore Nino Randazzo e di altri senatori della Repubblica.
18.1.2008 – La Procura di Napoli chiede il giudizio immediato per Silvio Berlusconi nell’ambito dell’inchiesta per corruzione a suo carico. Nel fascicolo ci sono anche le intercettazioni tra il premier e il presidente di Rai Fiction Agostino Saccà per raccomandare cinque giovani attrici.
30.1.2008 – Processo «Falso in bilancio Ariosto Sme» (procedimenti unificati 11749/97+12193/98), il tribunale (sentenza definitiva) dichiara di «non doversi procedere in ordine al reato ascritto perché il fatto non è previsto dalla legge come reato ».
28.5.2007 – Processo «Diritti», il Tribunale di Milano dichiara di «non doversi procedere per il reato di appropriazione indebita in quanto estinto per prescrizione». Per il reato di frode fiscale, il procedimento è in corso. 2.7.2008–Il tribunale dei ministri esamina una richiesta di archiviazione della procura di Roma di una denuncia per mobbing presentata nei confronti di Berlusconi da un ex agente del Sisde. 13.10.2008 – Il tribunale di Madrid archivia il procedimento 262/97Y (TeleCinco) per reati societari e contro la Pubblica amministrazione (diritto spagnolo).
26.1.2009 – Il tribunale dei ministri archivia il procedimento «Saint Just».
17.4.2009 – Processo «Intercettazioni Saccà», archiviato (corruzione). Archiviato anche il procedimento collegato 1349/08 («Corruzione senatori»).
27.4.2009 – Silvio Berlusconi partecipa, a Casoria, in provincia di Napoli, alla festa dei 18 anni di Noemi Letizia, presentandola come figlia di vecchi amici. Pochi giorni dopo, Noemi dice ai giornalisti di chiamare il Cav con l’appellativo affettuoso di «papi ». 3.6.2009 – Berlusconi viene indagato dalla procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sui voli di Stato e, in particolare,sull’impiego di velivoli dell’Aeronautica militare per trasferite in Sardegna alcuni ospiti del premier a Villa Certosa.
17.6.2009 – La procura di Bari indaga su un giro di escort che in cambio di danaro ha preso parte a feste organizzate nelle residenze di Berlusconi a Palazzo Grazioli e Villa Certosa. L’ipotesi di reato è induzione alla prostituzione.
17.6.2009 – Patrizia D’Addario parla delle feste notturne nelle ville di Berlusconi a Roma e in Sardegna.
6.7.2009 – In una lettera trovata fra le carte di Vito Ciancimino c’è un messaggio che i mafiosi avrebbero fatto arrivare a Berlusconi probabilmente all’indomani della sua discesa in campo. Nel foglio si legge: «Posizione politica intendo portare il mio contributo (che non sarà di poco) perché questo triste evento non ne abbia a verificarsi. Sono convinto che questo evento onorevole Berlusconi vorrà mettere a disposizione una delle sue reti Televisive».
6.7.2009 – In un rapporto dei Ros del 1996 sono riportate le parole del mafioso - confidente Luigi Ilardo, che aveva detto al colonnello Michele Riccio che i boss palermitani, durante una riunione a Caltanissetta, avevano dato disposizioni «di votare Forza Italia» e «avevano fatto comprendere che i vertici palermitani avevano stabilito un contatto con un esponente insospettabile di alto livello appartenente all’entourage di Berlusconi».
8.10.2009 – Il pentito Gaspare Spatuzza riferisce ai pm i nomi dei politici con cui la mafia avrebbe dialogato: Silvio Berlusconi e Marcello dell’Utri. 8.10.2009 – Il Tribunale dei ministri archivia il processo «Voli di Stato».
21.10.2009 – Secondo il settimanale L’Espresso, il pentito Giovanni Brusca avrebbe riferito ai pm di Palermo che nel 1994 la mafia cercò di «mandare segnali» a Berlusconi per far sapere al «nuovo ceto politico che Cosa Nostra voleva continuare a trattare».
3.10.2009 - Il giudice del Tribunale civile di Milano, Raimondo Mesiano, condanna la Fininvest a pagare 750 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti per il risarcimento del danno patrimoniale per il «Lodo Mondadori».
23.10.2009 – Nel verbale dell’interrogatorio di Spatuzza depositato al processo Dell’Utri, il pentito dice che Giuseppe Graviano «era molto felice, disse che avevamo ottenuto tutto e che queste persone non erano come quei quattro cornuti dei socialisti. La persona grazie alla quale avevamo ottenuto tutto era Berlusconi e c’era di mezzo un nostro compaesano, Dell’Utri», e che Graviano aggiunse che «grazie alla serietà di queste persone noi avevamo ottenuto quello che cercavamo, ci siamo messi il Paese nelle mani». La procura di Firenze apre una nuova inchiesta sulla base delle sue dichiarazioni.
4.12.2009 – Al processo Dell’Utri il pentito Spatuzza ripete le stesse parole e aggiunge anche: «Graviano mi disse che era quello del Canale 5».
13.12.2009 – Dopo il comizio in piazza Duomo, a Milano, Silvio Berlusconi viene ferito al volto da una statuetta scagliata da Massimo Tartaglia, subito fermato. Pochi giorni dopo, ilconsulente informatico delle Procure Gioacchino Genchi parla di«pantomima». Per questo suo giudizio, sarà espulso dalla Polizia.
17.12.2009 – Gioacchino Genchi dice che ci sono elementi «certi, sicuri e non modificabili» che dimostrano i contatti tra un esponente direttamente coinvolto nella fondazione dei club di Forza Italia in Sicilia, Giovanni La Lia, mafiosi che usano il cellulare di questo esponente locale di FI e «deputati e senatori» che poi entreranno in FI e che, subito dopo queste telefonate a loro volta «comunicavano con Berlusconi».
14.10.2010 – I pm di Palermo interrogano Massimo Ciancimino e si concentrano su alcuni appunti di Ciancimino riguardanti i rapporti del padre e di altri mafiosi con Marcello Dell’Utri, sui presunti incontri tra quest’ultimo e Bernardo Provenzano e sui tentativi che imprenditori in odor di mafia avrebbero fatto per avvicinarsi a Silvio Berlusconi negli anni ’80. 22.1.2010 – La procura di Milano chiude l’indagine Mediatrade, filone dell’inchiesta Mediaset su presunte irregolarità nella compravendita di diritti televisivi per «creare fondi neri».
8.2.2010 – Massimo Ciancimino, al processo contro il generale Mario Mori, afferma: «Quando ero agli arresti domiciliari nel 2006, una persona dei Servizi segreti mi disse di non parlare della trattativa e dei rapporti con Berlusconi ».
15.3.2010 – Berlusconi viene indagato dalla procura di Trani nell’inchiesta Rai-Agcom per «concussione violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario », reati compiuti ai danni dell’ufficio del Garante per le Comunicazioni.
15.3.2010 – Berlusconi viene citato a giudizio di fronte al giudice di pace di Viterbo per rispondere del reato di diffamazione nei confronti del leader dell’Idv Antonio Di Pietro.
14.5.2010 – Il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo afferma: «Qualche procuratore sta offrendo assist alla ricomposizione del Pdl in Sicilia, risolvendo una grana non da poco a beneficio di Silvio Berlusconi».
30.6.2010 – Il gup di Milano assolve l’aggressore di piazza Duomo, Massimo Tartaglia. Per il giudice, l’uomo non era in grado di intendere e di volere al momento del raid.
2.7.2010 – Nel corso di una perquisizione della Dia nell’abitazione della sorella di Ciancimino vengono trovati documenti contenenti i nomi di Dell’Utri e Berlusconi.
14.7.2010 – Dalle carte sulla P3 spunta un’intercettazione in cui si fa riferimento a un non meglio identificato «Cesare», soprannome che i carabinieri attribuiscono, senza colpo ferire, a Silvio Berlusconi. L’inchiesta sulla P3 riguarda una presunta associazione segreta tra politici, imprenditori, magistrati e faccendieri per esercitare pressioni su organi istituzionali.
15.10.2010 – Berlusconi e il figlio vengono indagati a Roma per evasione fiscale e reati tributari nell’ambito di uno stralcio dell’inchiesta milanese sulla compravendita dei diritti tv e cinematografici Mediaset.
18.10.2010 – La trasmissione Report si occupa di un’inchiesta su presunti immobili del di Berlusconi ad Antigua.
5.11.2010 – Per la prima volta parla Maria Luigia Peluso, madre di Nadia Macrì, protagonista dell’inchiesta sulle notti di sesso a pagamento col Cav: «Mia figlia non la capisco più, è solo in cerca di pubblicità».
11.11.2010 – I pm di Palermo analizzano i conti di Vito Ciancimino per riscontrare le rivelazioni del figlio e la documentazione da lui consegnata ai magistrati circa presunti investimenti del padre nel complesso edilizio Milano 2 realizzato da Berlusconi. L’ex sindaco avrebbe riferito al figlio che nella realizzazione di Milano 2 sarebbero stati investiti soldi anche dagli imprenditori mafiosi Buscemi e Bonura. Nell’inchiesta c’è anche l’interrogatorio della vedova Ciancimino che ha raccontato ai pm di incontri tra il marito e il premier a Milano.
25.11.2010 – Il pentito Di Carlo, ospite ad Annozero, afferma: «Berlusconi sapeva che con Mangano si stava mettendo in casa un mafioso». E aggiunge: «Io lo ammirai come imprenditore».
16.12.2010 –Processo «Unipol intercettazione Fassino Consorte» (rivelazione segreto d’ufficio), il pm chiede l’archiviazione. Ma Berlusconi viene indagato per concorso in ricettazione e rivelazione del segreto d’ufficio.
14.1.2011 – Si apprende che Berlusconi è indagato dal 21 dicembre 2010 per concussione e induzione alla prostituzione minorile nel caso Ruby. 18.1.2011 – Il pentito Giovanni Ciaramitaro depone al processo sulle stragi del 1993 e afferma: «Nel ’94, quando ci sono state le elezioni in Sicilia, abbiamo votato tutti per Berlusconi, perché Berlusconi ci doveva aiutare, doveva far levare il 41 bis». Poi parla delle stragi del ’93 e aggiunge: «Francesco Giuliano mi disse che erano stati dei politici a dirgli questi obiettivi, questi suggerimenti e in un’altra occasione mi fece il nome di Berlusconi».
18.1.2011 –Una tv locale di Napoli intervista il parrucchiere dei vip romani, MassimoTopo, che rivela: «La fidanzata di Berlusconi è l’ex modella bulgara Darina Pavlova, vedova del finanziere Iliya Pavlov ucciso nel marzo 2003».
20.1.2011 – Il pentito Salvatore Grigoli depone al processo per le stragi del ’93 e dice: «Quando non se ne fece più niente di un partito di Cosa Nostra, “Sicilia Libera”, fu deciso di prendere un’altra strada. Mi fu detto che bisognava votare Berlusconi perché solo lui ci poteva salvare».
3.2.2011 – Il settimanale L’Espresso riporta un interrogatorio in cui il pentito Giovanni Brusca dice ai pm di Palermo di aver ricevuto da Riina l’incarico di andare ad Arcore per parlare con Silvio Berlusconi dopo le uccisioni di Falcone e Borsellino.
3.2.2011 – Spatuzza afferma che in un incontro con i mafiosi Pietro Romeo e Francesco Giuliano, li ha dovuti tranquillizzare dicendo che i Graviano «avevano puntato molto su questo soggetto politico che si stava formando, Forza Italia e Berlusconi».
9.2.2011 – La Procura di Napoli, indagando su un giro di squillo e banconote false, intercetta i sedici sms che la showgirl Sara Tommasi ha inviato a Berlusconi senza però ottenere risposta. LaTommasi, dice l’inchiesta, si sarebbe incontrata con un uomo, in un hotel di Giugliano, in cambio di denaro.
10.2.2011 – Il pentito Pietro Romeo depone al processo sulle stragi del ’93 e dice: «Un giorno Francesco Giuliano chiese a Spatuzza perché avevamo fatto gli attentati e Spatuzza rispose “Per Berlusconi”».
15.2.2011 – Processo Ruby, il gip dispone il giudizio immediato per concussione e prostituzione minorile.
10.3.2011 – Brusca parla di investimenti che la mafia avrebbe fatto, negli anni ’70, nelle attività imprenditoriali di Silvio Berlusconi.
6.4.2011 – Processo «Ruby», inizia il dibattimento. Silvio Berlusconi è accusato di concussione e prostituzione minorile.
12.4.2011 – Nell’ambito dell’inchiesta sulla Trattativa Stato-Mafia a un giornalista accusato di spionaggio, Guglielmo Sasinini, viene sequestrato dalla procura di Milano un manoscritto dove c’è scritto: «Pare che vari pentiti (forse anche Brusca) dicono che la trattativa Mori-mafia era stata fatta per conto del futuro governo Berlusconi».
3.5.2011 – Brusca, al processo sulle stragi del ’93, afferma che nella seconda metà del 1993 «manda i Mangano a Milano ad avvertire dell’Utri e, attraverso lui, Berlusconi che si apprestava a diventare premier, che senza revisione del maxiprocesso e del 41 bis le stragi sarebbero continuate».
18.5.2011 – Al processo Mori, Brusca afferma: «Dopo l’arresto di Riina ho contattato Vittorio Mangano perché si facesse portavoce di alcune nostre richieste presso Dell’Utri e Berlusconi».
15.6.2011 – Luigi Bisignani dice ai magistrati che il presidente del Consiglio Berlusconi si sarebbe attivato «con qualcuno» all’interno dell’Aise, l’Agenzia dei servizi segreti esterni, per dare una mano al maresciallo dei carabinieri Enrico La Monica, destinatario di una ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta sulla P4.
7.7.2011 – Nell’inchiesta sul deputato Pdl Marco Milanese, agli atti è allegata anche una intercettazione tra Silvio Berlusconi e il Capo di Stato maggiore della Guardia di Finanza Michele Adinolfi, coinvolto quest’ultimo nell’inchiesta P4.
24-8-2011 – La procura di Napoli apre un’inchiesta per estorsione ai danni di Berlusconi. Il 13 settembre i pm partenopei fanno sapere che indicheranno a Berlusconi un ventaglio di date per l’interrogatorio in qualità di persona offesa e in caso di rifiuto ci sarà l’accompagnamento coatto.
15.9.2011 – Nelle carte dell’inchiesta sulle escort c’è scritto che fra le donne che Giampiero Tarantini voleva far prostituire con Berlusconi c’era anche Manuela Arcuri.
16.9.2011 – Processo«Unipol –intercettazione Fassino Consorte», il gip dispone l’imputazione coatta di Silvio Berlusconi.
19.9.2011 – Il gup di Milano archivia l’inchiesta in cui Berlusconi è indagato per aggiotaggio in quanto nel giugno del 2009 al convegno dei giovani industriali a Santa Margherita Ligure invitò a non pagare inserzioni pubblicitarie sui giornali del gruppo L’Espresso.
22.9.2011 – Processo «Unipol intercettazione Fassino Consorte», il pm chiede il rinvio a giudizio così come ordinato dal gip.
27.9.2011 – I pm di Napoli indagano Silvio Berlusconi per induzione alla falsa testimonianza in relazione all’inchiesta sulla presunta estorsione in cui sono indagati Valter Lavitola ei coniugi Gianpi e Angela Tarantini. Fino a questo momento, Berlusconi era considerato vittima e parte lesa.
10.11.2011 – Nell’inchiesta dei Nas di Firenze sulla Menarini c’è un capitolo intitolato «L’appoggio decisivo di Berlusconi».
18.11.2011 – Processo «Santa Margherita Alitalia» (convegno del 9 giugno 2009): archiviate le accuse di aggiotaggio e insider trading.
1.12.2011 – Processo «Mediatrade Milano », il pm deposita ricorso in Cassazione dopo la pronuncia del gup che ha«prosciolto per non aver commesso il fatto». Per il processo-gemello «Mediatrade Roma» è invece in corso l’udienza preliminare.
7.2.2012 –Processo «Unipol intercettazioni Fassino Consorte», il gup dispone il rinvio a giudizio.
25.2.2012 – Processo «Mills», il tribunale dichiara «non doversi procedere per intervenuta prescrizione».
27.2.2012 – Viene fuori che nel 2000 il pentito Giuseppe Monticciolo raccontò al pm Gabriele Chelazzi che le stragi del 1993 vennero chieste a Bagarella da Berlusconi e Dell’Utri.
27.3.2012 – La procura di Roma trasmette ai pm di Palermo le carte dell’inchiesta P3 relative a tre prestiti effettuati al senatore Marcello Dell’Utri dall’ex presidente del Consiglio Berlusconi.
16.7.2012 – Berlusconi viene convocato come teste al processo sulla Trattativa. Non si presenta.
3.8.2012 – Ordinanza di custodia cautelare per Valter Lavitola, accusato di concorso in estorsione ai danni di Berlusconi.
5.9.2012 – Berlusconi viene sentito dai pm di Palermo come testimone nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta estorsione ai suoi danni commessa da Dell’Utri.
28.9.2012 – Dalle carte sequestrate a Valter Lavitola, spunta una lettera indirizzata a Silvio Berlusconi ma mai spedita: Lavitola scrive che il Cav sarebbe stato in debito con lui per la compravendita dell’ex senatore dipietrista Sergio De Gregorio.
3.10.2012 – Il procuratore generale di Palermo Luigi Patronaggio chiede che al processo Dell’Utri venga sentito il pentito Gaetano Grado che mesi prima aveva riferito alla Dna che Dell’Utri avrebbe fatto da tramite nel riciclaggio di denaro proveniente da un traffico di droga dalle cosche nell’attività di realizzazione di Milano 1 e Milano 2 di Berlusconi.
13.12.2012 – Berlusconi è indagato a Bari per aver indotto Gianpaolo Tarantini a rendere dichiarazioni mendaci alla magistratura nell’inchiesta sulle escort.
26.12.2012 - La nona sezione civile del tribunale di Milano condanna Silvio Berlusconi a pagare all’ex moglie Veronica Lario 100mila euro al giorno, ovvero trentasei milioni e mezzo di euro all’anno, nella causa di separazione. Nel 2014, si terrà il giudizio d’appello.
31.1.2013 – Il gip archivia il procedimento per abuso d’ufficio «Innocenzi Anno Zero».
6.2.2013 – La Guardia di Finanza arresta l’imprenditore Antonio Benigni, considerato vicino al clan dei Casalesi. Dopo qualche giorno, La Repubblica pubblica una sua foto con Silvio Berlusconi e Sergio De Gregorio.
28.2.2013 – Berlusconi viene indagato dalla procura di Reggio Emilia per voto di scambio dopo la promessa elettorale di restituire l’Imu.
28.2.2013 - Berlusconi è indagato dalla procura di Napoli per corruzione e finanziamento illecito ai partiti per l’erogazione di somme di denaro al senatore Sergio De Gregorio. Indaga anche la Dda partenopea.
4.3.2013 – Valter Lavitola viene condannato a due anni e otto mesi per aver tentato di estorcere 5 milioni di euro a Silvio Berlusconi minacciandolo di rivelare informazioni compromettenti sulle inchieste baresi sulle escort.
8.3.2013 - Per l’intercettazione «Unipol Fassino Consorte», i giudici di primo grado condannano il Cavaliere a un anno di reclusione per concorso in rivelazione di segreto d’ufficio. Per i magistrati, è provato che Berlusconi ascoltò la telefonata. Due anni e tre mesi al fratello Paolo per lo stesso reato.
8.4.2013 – Il pentito della camorra Fiore D’Avino rivela che, nella prima fase della sua collaborazione con la giustizia, è stato avvicinato da alcuni magistrati che gli avrebbero chiesto di accusare Silvio Berlusconi,ma lui si sarebbe opposto.
24.6.2013 – Processo «Ruby», il tribunale di Milano condanna Silvio Berlusconi a sette anni di carcere per concussione e prostituzione minorile.
1.8.2013 – La sezione feriale della Corte di Cassazione condanna ilCav a 4 anni di carcere (tre dei quali indultati) nel processo «Mediaset ».
24.8.2013 - Il pentito Nino Lo Giudice rivela che il magistrato della Dna Gianfranco Donadio gli avrebbe chiesto di accusare falsamente Berlusconi e Dell’Utri.
29.8.2013 – Depositate le motivazioni della sentenza di condanna del processo «Mediaset ». Per i giudici della Cassazione era «ideatore del sistema illecito» e «dominus indiscusso ».
17.9.2013 -La terza sezione civile della Corte di Cassazione chiude la «guerra di Segrate» condannando Berlusconi al pagamento di 541,2 milioni di euro a favore di Carlo De Benedetti per la vicenda «Cir Lodo Mondadori». In appello, la Fininvest era stata condannata a pagare una cifra addirittura più alta di 23milioni.
10.10.2013 – Il settimanale L’Espresso anticipa due nuove inchieste a Roma sfiorano Berlusconi, una s’intreccia ai regali milionari ad alcune ragazze e nell’altra vengono fuori gli eredi della Banda della Magliana.
23.10.2013 – Rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi e Valter Lavitola per la corruzione di Sergio De Gregorio, passato da Italia dei Valori a Forza Italia nel2007. L’ex parlamentare dipietrista patteggia 20 mesi.
24.10.2013 – Si allarga l’inchiesta per corruzione internazionale a carico di Valter Lavitola e spunta una intercettazione tra Berlusconi e l’allora presidente di Impregilo Massimo Ponzellini sulla necessità di costruire un ospedale, promesso da Lavitola al presidente Ricardo Martinelli, a Panama per sbloccare un appalto.
6.11.2013 – Si sgonfia l’inchiesta sul presunto ricatto a Silvio Berlusconi: in appello, Valter Lavitola rimedia una condanna a un anno e quattro mesi e 600 euro di multa.
11.11.2013 – Valter Lavitola confida al giornalista spagnolo Joan Boladeres che i soldi pagati da Berlusconi a Sergio De Gregorio per far cadere Prodi sono otto e non tre milioni di euro.
21.11.2013 – Depositate le motivazioni della sentenza di condanna nel processo «Ruby». I giudici riportano anche uno stralcio di un verbale, già smentito in dibattimento, in cui la giovane marocchina parla di fantasiose scene di sesso tra il Cav, Belen Rodriguez, Nicole Minetti, Barbara D’Urso e Mara Carfagna.
25.11.2013 – Silvio Berlusconi rende pubbliche le carte americane che dimostrerebbero la sua innocenza nel processo «Mediaset»conclusosi, ad agosto 2013, con la condanna a 4 anni di carcere. Si tratta di dodici testimonianze, sette delle quali inedite, che dimostrerebbero l’assoluta estraneità di Berlusconi al circuito finanziario creato da Frank Agrama in collaborazione con il presidente della Paramount Bruce Gordon.
26.11.2013 – Arriva in Procura, a Roma, il fascicolo sulla fuga di notizie riguardante lo scoop di Panorama sulla richiesta d’arresto a carico di Valter Lavitola dell’agosto 2011. Agli atti ci sono anche le intercettazioni tra il direttore del settimanale Giorgio Mulè e Marina Berlusconi, presidente della Mondadori, disposte dai pm napoletani Piscitelli e Woodcock. Dopo il padre, adesso tocca a lei.
11.2.2014 – Si aprirà, davanti alla IV sezione penale del tribunale di Napoli, il processo per corruzione in cui sono imputati Silvio Berlusconi e Valter Lavitola per la presunta compravendita di Sergio De Gregorio. Sono, invece, ancora in corso le indagini preliminari per il processo (abuso d’ufficio) «Minzolini De Scalzi», per«vilipendio alla magistratura » e per induzione a rendere falsa testimonianza «Escort Bari».
FINE?