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 2013  novembre 27 Mercoledì calendario

UN ANNO DI SODDISFAZIONI PER LA SIGNORA DORIS


Lina Tombolato ha avuto ragione a credere nell’investimento borsistico di lungo termine, proprio come continua a crederci il marito Ennio Doris. La Tombolato, infatti, non ha svalutato nel bilancio chiuso alla fine dello scorso maggio il pacchetto di 25,39 milioni di titoli Mediolanum (pari al 3,3% del gruppo bancassicurativo quotato fondato dal consorte), mantenendoli in carico a 132,6 milioni di euro e questo nonostante alla data di chiusura dell’esercizio evidenziassero una minusvalenza potenziale di 1,5 milioni di euro rispetto ai corsi di borsa. Considerati i prezzi borsistici di questi giorni, invece, la stessa quota presenta una plusvalenza potenziale di quasi 30 milioni. «Non si è ritenuto di derogare al criterio dell’iscrizione al costo d’acquisto», spiega la nota integrativa, «in quanto la perdita di valore viene valutata come momentanea, dovuta al temporaneo ribasso dei corsi».
Lady Doris, che di Mediolanum possiede direttamente un altro 3,3% di Mediolanum, ha mandato a nuovo i 4,1 milioni di profitto, quasi raddoppiati dai 2,1 mln di utile del bilancio precedente e ciò grazie ai maggiori dividendo incassati dalla partecipazione. Il patrimonio netto sale così a 19,2 mln a fronte di debiti per 114,8 mln, rappresentati da esposizione verso banche per soli 20 milioni mentre quasi 95 milioni è il finanziamento del socio che scadrà a maggio 2016.
E Doris? Lui pure ha chiuso a fine maggio i conti della sua cassaforte H-Invest ove vi sono partecipazioni per 116,6 milioni, costituite da pacchetti di titoli Mediaset (per un controvalore di 72,4 milioni), Mediobanca (19,8 milioni), della stessa Mediolanum (5,2 milioni), di Assicurazioni Generali (5,2 milioni) e di Molmed (8,6 milioni). Su tutte le partecipazioni nelle quotate Doris non ha voluto fare svalutazioni, anche se le minusvalenze potenziali sono scese a 10 milioni dai 16,2 milioni del precedente esercizio. Per contro H-Invest ha venduto tutto il pacchetto di 1,2 milioni di titoli Unicredit, uscendone in pari e incassando 3,5 milioni.
L’unico investimento Doris l’ha fatto fuori borsa, acquistando altre quote di I’m, società che già controlla e che produce l’orologio hi-tech. La cassaforte di Doris ha linee di credito concesse dalle banche per 132 milioni e usate per 38 milioni, garantite da pegni sugli interi pacchetti di Assicurazioni Generali, Mediaset e Mediolanum.