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 2013  novembre 27 Mercoledì calendario

SCONTRO MPS-FONDAZIONE SULL’AUMENTO DA 3 MILIARDI


Sotto l’attacco incrociato degli enti locali senesi, il cda di Mps ha varato il previsto aumento di capitale monstre da 3 miliardi. Preludio, oggi, al via libera da parte della Ue al piano di ristrutturazione. La ricapitalizzazione, che dovrebbe andare in scena a cavallo tra gennaio e febbraio,sarà al vaglio dell’assemblea dei soci il 27 dicembre. La priorità per Siena è mettersi nelle condizioni di rimborsare, già dal prossimo anno, parte dei 4 miliardi di Monti bond ricevuti dal Tesoro.
La ricapitalizzazione, tuttavia, non è indolore. In primis per il titolo che anche ieri è precipitato a Piazza Affari, lasciando sul terreno il 5,93 % a 0,18 euro. E in seconda battuta per la Fondazione Mps, a cui fa capo il 33,4% di Rocca Salimbeni, ma che alle condizioni dell’aumento (una nuova azione ordinaria per ogni cento esistenti) si vedrebbe diluirsi verso il 5%. Senza contare i 350 milioni di debiti che ancora pesano in bilancio.
Per questo ieri il sindaco di Siena, Bruno Valentini, ha accusato la banca di aver messo in piedi un «colpo di Stato per liberarsi di un proprietario », la Fondazione Mps, «che non è più assillante come un tempo». Sui tempi dell’operazione, per i quali si era assistito nei giorni scorsi a un botta e risposta tra i presidenti di banca e Fondazione, Alessandro Profumo e Antonella Mansi, il sindaco ha detto che il Monte «deve fare uno sforzo per riallacciare un rapporto con la Fondazione che certo non può essere dipinta come un guerrigliero degli interessi del clientelismo locale». La Mansi non ha ancora rilasciato dichiarazioni, ma questa mattina si riunisce la Deputazione generale: a Palazzo Sansedoni si fa strada l’idea di tornare a chiedere più tempo per cedere il 14% di Mps a un «cavaliere bianco », così da ottenere i mezzi per ripianare i debiti. In sostanza il Profumo e l’ad Fabrizio Viola dovrebbero accettare di rimandare l’aumento. A ridurre ulteriormente lo spazio di manovra della Fondazione nel percorso di vendita è poi il fatto che l’annunciata ricapitalizzazione ha fatto ripiombare il titolo al di sotto dei prezzi di carico dell’Ente (24 centesimi).
L’aumento da 3 miliardi sarà garantito da una decina di banche. Sarà comunque nei giorni caldi dell’offerta che si giocherà il futuro assetto di Mps, almeno per il libro soci. Secondo fonti finanziarie, diversi investitori restano infatti alla finestra in attesa del momento giusto. Si prevede, quindi, che ci sarà battaglia sui diritti in asta, come è stato per la ricapitalizzazione di Fonsai a quella di Unicredit.
Una corsa ad aumento iniziato che proietta Siena tra le prossime prede della finanza internazionale. Qualche mese fa Profumo aveva invece auspicato l’ingresso di nuovi soci, anche non bancari. Ma finora nessuno è venuto allo scoperto, in attesa del via libera Ue al piano di ristrutturazione atteso oggi. Il placet sarebbe legato a una «stretta condizionalità» e prevederebbe l’obbligo di cedere la Banca Monte Paschi Belgio, filiale belga del gruppo.