Tonia Mastrobuoni, La Stampa 26/11/2013, 26 novembre 2013
BANCHE ITALIANE DALLA BCE PER CHIEDERE DETTAGLI SULL’ESAME DEI BILANCI
Un incontro interlocutorio che secondo indiscrezioni non avrebbe soddisfatto i banchieri italiani, andati ieri a Francoforte a chiedere lumi sull’imminente esame dei bilanci che dovrà liberare il settore da incertezze entro novembre dell’anno prossimo, quando entrerà in funzione la Vigilanza europea. Accolti dal vicepresidente dell’Eurotower, Vitor Constancio, e non da Mario Draghi, i rappresentanti delle 15 maggiori banche italiane, in mancanza di chiarimenti su come verranno valutati alcuni dettagli, hanno posto il problema - segnalato già settimane fa da questo giornale - su come verranno “pesati” i titoli di Stato, soprattutto nella fase degli stress test, ma anche altre voci di bilancio, secondo Radiocor anche i crediti in bonis.
Il timore è che alcune voci siano interpretate in modo troppo restrittivo, costringendo le banche italiane, già gravate da una quota crescente e preoccupante di sofferenze, a fare sforzi titanici per gli accantonamenti. Secondo un calcolo recente della Banca d’Italia, dall’esame sulla salute degli istituti di credito potrebbe emergere nei prossimi mesi una necessità di ricapitalizzazione da 1,2 miliardi circa.
In serata il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, a scanso di equivoci, ha espresso il suo pensiero molto chiaramente: «le esposizioni verso i titoli di Stato dovrebbero essere coperte». E le nostre banche sono notoriamente tra quelle che si sono esposte maggiormente verso il rischio sovrano.
Oltre a Constancio, all’incontro era presente il capo dell’area finanza della Bce, Ignazio Angeloni, e avrebbero preso la parola gli amministratori delegati di Unicredit, Ghizzoni, del Banco Popolare, Saviotti, e di Mps, Viola. Al di là degli italiani, erano presenti i top manager degli istituti di altri sette Paesi tra cui Austria, Portogallo e Olanda.
La Banca d’Italia era rappresentata dal vicedirettore generale Fabio Panetta, che già nei giorni scorsi ha tranquillizzato a Londra i rappresentanti della City sulla solidità del sistema. Dopo la recente nomina di Daniele Nouy a capo della nuova autorità di Vigilanza europea, Panetta sarà con ogni probabilità il rappresentante italiano nel consiglio.
Quanto ai tempi, dalla riunione di ieri è emerso che le prime ispezioni nelle 130 banche europee che finiranno nel mirino dei supervisori partiranno da aprile, mentre i dettagli sugli stress test, insomma i parametri con cui verranno effettuati, saranno resi noti, come ha già fatto sapere la settimana scorsa Mario Draghi, a gennaio.