27 novembre 2013
Franco Domenico Belsito, 52 anni. Impresario edile, originario di Sant’Onofrio in provincia di Vibo Valentia, da una dozzina d’anni viveva a Gavi, in provincia di Alessandria
Franco Domenico Belsito, 52 anni. Impresario edile, originario di Sant’Onofrio in provincia di Vibo Valentia, da una dozzina d’anni viveva a Gavi, in provincia di Alessandria. Sposato, una figlia di 5 anni, a detta dei vicini «persona tranquilla, gran lavoratore», a lui era stata intestata fino al 2012 la società Aurora, nel Canton Ticino, che le procure di Napoli e Reggio Calabria ritengono sia stata la segretissima cassaforte svizzera su cui sarebbero transitati milioni di euro accumulati dalla Lega Nord con i fondi elettorali (secondo gli investigatori Francesco Belsito, che che della Lega Nord fu tesoriere, avrebbe potuto trovare comodo utilizzare Franco Domenico come prestanome, escamotage che, ad esempio, poteva tornare utile nell’utilizzo di due codici fiscali diversi, ma facilmente confondibili vista la quasi sovrapposizione dei nomi). Trovato cadavere, ucciso a bastonate, indosso solo jeans e maglietta, raggomitolato nel baule della sua Croma abbandonata a Lu Monferrato, un paesino collinare di 1.200 anime a pochi chilometri da Alessandria. Giornata di mercoledì 27 ottobre.