Emilia Rossi, Il Fatto Quotidiano 26/11/2013, 26 novembre 2013
FRIULI, LE NOMINE “SARTORIALI” DELLA SERRACCHIANI
Messo da parte il bando del super consulente, o meglio insabbiato, la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, si trova invischiata con le nomine dei membri del Comitato regionale per le comunicazioni e del bando del super consulente per le relazioni internazionali apparentemente cucito addosso a Carlo Fortuna, ex segretario del senatore Pd Lodovico Sonego. Partiamo dalle nomine per la comunicazioni. Ad aggiudicarsi la poltrona della presidenza l’ex caporedattore della Rai del Fvg, Giovanni Marzini, in carica fino a maggio di quest’anno in pratica da quando la presidente della Giunta si è insediata. Il “pensionato d’oro”, che a 59 anni si è intascato una buonuscita di centinaia di migliaia di euro dalla tv pubblica, andrà a dirigere la struttura regionale che si occupa della vigilanza nelle comunicazioni incassando 2.230 euro lordi al mese. E siccome una poltrona non si nega a nessuno Marzini sarà affiancato da due sconfitti alle elezioni regionali di aprile: Alessandro Tesini (Pd) ex presidente del Consiglio regionale che si porterà a casa 1.700 euro lordi e Paolo Santin (Pdl) con soli 1.117 euro mensili. Una scelta che non è piaciuta alla minoranza.
PER L’EX PRESIDENTE della Regione Renzo Tondo “il centrosinistra parla di innovazione, dov’è l’innovazione nella nomina di Marzini? Un professionista in pensione e nemmeno con una pensione sociale? È la dimostrazione che la Rai non è terza. Anzi, fornisce personale politico al Pd e al centrosinistra. Nemmeno in campagna elettorale abbiamo avuto segnali di terzietà”. A votare contro la nomina di Marzini anche il MoVimento 5 Stelle. Insomma fino a qui la presidente che appare sempre in tv in versione al femminile di rottamato-re del Pd - ha da poco concluso il suo tour in Romagna per sostenere la campagna di Renzi alla segreteria del partito - non ha dato segni di cambiamenti di rotta. Altra vicenda ancora aperta il bando per l’affidamento dell’incarico a tempo determinato di direttore del Servizio relazioni internazionali e infrastrutture strategiche. Pubblicato sul sito della Regione il 23 ottobre con scadenza il 7 novembre, poi però sparito. Forse perché quel posto era stato costruito a tavolino per chi dovrà lavorare fianco a fianco con la presidente Serracchiani che si è tenuta per sé la delega in materia di relazioni internazionali e infrastrutture strategiche. Del resto se qualcuno diceva che a pensare male si fa peccato ma spesso ci si indovina i requisiti richiesti per fare il super funzionario regionale sembrano veramente cuciti su misura. A partire, come specificato nel bando, “dall’esperienza quinquennale nel contesto delle organizzazioni internazionali” per non parlare della “particolare conoscenza della materia dei trasporti e dello sviluppo delle reti di comunicazione transeuropee ten-t” e ad aver maturato “particolari conoscenze nel settore del diritto comunitario e dello sviluppo delle Regioni nell’ambito di corsi di formazione post universitaria”.
LA VICENDA che non è passata inosservata tanto che sulla presidente Serracchiani sono piovute una montagna di critiche e richieste di spiegazioni. Da una parte l’Idv, il segretario regionale Luca Santarossa ha evidenziato come “la tempistica e le competenze indicate, molto specifiche, possono far pensare che sia stato costruito per un profilo già noto”, mentre il consigliere regionale di Forza Italia Rodolfo Ziberna si spinge più in là indicando che “tutti i requisiti sembrano essere stati cuciti in maniera sartoriale su Carlo Fortuna, ex segretario del senatore Pd Lodovico Sonego”.