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 2013  novembre 26 Martedì calendario

CHE COSA È LA TECNICA DI DAVIDE VANNONI


Il metodo Stamina è stato messo a punto da Davide Vannoni, un professore di Scienze cognitive (non medico) che, per diffondere la cura, ha creato la Stamina Foundation. Il trattamento si basa sulle cellule staminali mesenchimali del midollo osseo che danno origine a tessuti di ossa, pelle e cartilagine.
La tecnica consiste nell’estrarre le cellule dal midollo osseo dei pazienti, nel tenerle in coltura per due ore nell’acido retinico diluito (per farle differenziare in cellule nervose) e poi impiantarle di nuovo nei pazienti. Per la Stamina Foundation questo metodo viene descritto dal suo ideatore come utile per curare malattie di tipo diverso tipo, anche molto diverse tra loro per cause, sintomi e decorso. In particolare viene indicato da Vannoni per la cura di circa 120 malattie neurodegenerative. Prima tra tutte, l’atrofia muscolare spinale (Sma).
Si tratta di una patologia delle cellule nervose delle corna anteriori del midollo spinale da cui partono i nervi diretti ai muscoli e che trasmettono i segnali motori. La causa è genetica e attualmente non esiste una cura. La patologia è diventata famosa come «malattia di celeste» dal nome della piccola di due anni i cui genitori hanno presentato ricorso, nell’agosto del 2012, affinché la bimba potesse riprendere la terapia sperimentale negli Spedali Civili di Brescia.

PERCHE’ LA BOCCIATURA DELLA COMMISSIONE –

La sperimentazione, su ordine di diversi tribunali, è iniziata a Brescia. Ma nel maggio del 2012 l’Agenzia italiana del farmaco decide di bloccare il lavoro in laboratorio per tutelare la sicurezza dei pazienti. L’ordinanza viene impugnata da alcuni genitori nel luglio 2012.
Pochi mesi dopo, marzo 2013, l’allora ministro della Salute Renato Balduzzi firma un decreto per la prosecuzione del trattamento per chi è già in cura. A maggio uno stanziamento dal Parlamento di 3 milioni di euro per permettere ai malati di usufruire del metodo anche senza conferme scientifiche.
Il ministero della Salute nomina una commissione e alla fine di agosto arriva il parere dopo l’esame dei documenti forniti dalla Stamina Foundation: bocciatura perché «privo di consistenza scientifica» e potenzialmente pericoloso per la salute dei pazienti. Tre i punti contestati dal comitato ministeriale: «la inadeguata descrizione del metodo», la «insufficiente definizione del prodotto» e i «potenziali effetti sui malati». Nel frattempo Stamina è andata avanti per la strada delle cure compassionevoli, trattando tutti quei pazienti che hanno vinto il ricorso al Tar. E viene congelato lo stanziamento di 3 miliardi destinato ai pazienti che aspettavano di poter usufruire del metodo di Davide Vannoni.

LA STORIA DI SOFIA, 3 ANNI: VIA LIBERA AL TRATTAMENTO –

Tra ottobre 2011 e luglio 2012 agli Spedali Civili di Brescia vengono trattati con il metodo Stamina quattro bambini e otto adulti. Poi il blocco dell’Agenzia italiana del farmaco. I risultati del trattamento non vengono resi noti ma le famiglie e i malati chiedono di proseguire. Il simbolo della battaglia è Sofia, una bimba di tre anni toscana alla quale è stato dato il via libera per il trattamento. La piccola è affetta da leucodistrofia metacromatica.
Erano 36 i pazienti che seguivano il metodo a Brescia quando il comitato, i primi di ottobre, ha dato risposta negativa all’allargamento della terapia. Solo pochi giorni prima l’ospedale di Brescia aveva presentato reclamo contro il provvedimento del giudice che autorizzava il proseguimento della cura per Sofia. «Siamo legittimati per legge solo a completare i trattamenti già avviati, ovvero cinque infusioni» le motivazioni della direzione ospedaliera. «Le infusioni non hanno mai provocato effetti collaterali - le parole della mamma Caterina - ma ogni volta c’è stato qualche piccolo miglioramento. D’altra parte che alternativa ci viene offerta? Nulla». L’altra settimana il tribunale di Livorno ha respinto il reclamo dell’ospedale di Brescia (dichiarato inammissibile) e ha affermato che la bimba ha diritto alla prosecuzione delle cure senza restrizioni.