Pierfrancesco Archetti, La Gazzetta dello Sport 26/11/2013, 26 novembre 2013
NELLA SCATOLA MAGICA DOVE NASCE IL BORUSSIA
È la differenza che passa tra guardare la discesa libera di Kitzbühel in tv e venir sparati a uovo sulla stessa pista. Tra l’ammirare la moto di Valentino Rossi e poterla guidare. Questo giornale ha avuto la possibilità di provare, non solo di ammirare dalla soglia, il funzionamento dell’officina dei segreti del Borussia e quasi veniva la voglia di chiedere delle protezioni tipo quelle di sciatori e motociclisti. La scatola magica si chiama Footbonaut, non è più una novità perché da un paio di stagioni il Borussia la usa e la mostra: però un conto è vedere, un altro essere visti in quella gabbia .
Velocità e precisione sono le armi del Borussia kloppiano, definito da Guardiola «il miglior contropiede del mondo». Certe qualità sono state affinate anche in un mini campo in sintetico di 14 metri per 14, con a metà lato 8 bocche sputa-palloni a una velocità fino a 120 km e ad altezza diversa. Come pareti tanti quadrati da infilare quando si illuminano. Quattro livelli: il primo è accessibile a chiunque abbia già controllato un pallone; lancio rasoterra, le cornici si illuminano lentamente. Tutto qui? Mai provocare gli uomini di calcio, se loro sono quelli che corrono e voi quelli che li giudicate in poltrona. «Paul, alza di un gradino», grida Ricken al manovratore. E già i movimenti a 360 gradi diventano più faticosi. Il campo ha in mezzo un cerchio dal quale non si deve uscire. Il gioco deve essere a due tocchi: stop e passaggio. Non deve funzionare come un tiro al bersaglio, ma diventare la riproposizione di un’azione manovrata. Ricken segnò il 3-1 alla Juve nella finale di Champions ’97, ora è il responsabile delle giovanili borussiane. Sembra gentile: «Prego, tocca a lei». Quando Paul aumenta il livello e quando i palloni piovono dall’alto o vengono tirati ad altezza d’uomo, il sibilo che li annuncia diventa una minaccia: è un continuo sfrecciare di missili, impossibile renderli docili. Non tutti i giocatori di prima squadra amano questa gabbia, gli allenatori lo sanno e la usano più per addestrare le giovanili o per il recupero degli infortunati: nella possibile presenza stasera di Piszczek c’è anche l’aiuto della scatola magica. Klopp disse subito sì all’acquisto (da un milione): «Migliora velocità, tecnica e reazione». L’ideale per il suo calcio e per le vendette sui giornalisti impiccioni .