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 2013  novembre 25 Lunedì calendario

L’INVESTITORE CINESE PIACE A UNICREDIT MA NON A PALLOTTA


ROMA — Stasera, en passant , ci sarebbe anche Roma-Cagliari. Il lavoro per Rudi Garcia non manca: c’è la Juve che ieri ha sorpassato in vetta («Ma restare primi dipende da noi»); c’è il campo messo a dura prova dal rugby, sabato, ma poi curato dalla Coni Servizi; c’è un avversario che nelle ultime due stagioni ha infilzato Luis Enrique alla «prima» casalinga e esonerato Zeman; ci sono assenze pesanti (Totti, Balzaretti) e giocatori non al top (Borriello, Maicon, De Rossi).
E invece, ieri, i tifosi della Roma non hanno parlato d’altro che della guerra tra il presidente James Pallotta e UniCredit, socio di minoranza che vorrebbe diluire la partecipazione azionaria cedendo al magnate cinese Chen Feng (30 milioni di euro alla banca e poi un aumento di capitale nella controllante Neep).
A Pallotta non sono andate giù le indiscrezioni e ieri, con un comunicato ufficiale sul sito del club, scritto in inglese, ha attaccato: «Contrariamente a recenti notizie riportate, non ci sono negoziati in corso tra noi e potenziali investitori cinesi. Siamo continuamente costernati per la diffusione da parte di Unicredit di sciocche e imbarazzanti informazioni false sui media. Questo è vergognoso e fa male a me, alla nostra squadra e ai nostri tifosi. Chiunque sia coinvolto in questo tipo di attività deve essere ritenuto responsabile per eventuali danni causati al nostro club dentro e fuori dal campo e dovrebbe chiedere scusa ai nostri tifosi. Forza Roma!». Una bordata che ha fatto rizzare le antenne alla Consob.
È arrivata la risposta di UniCredit, costretta a confermare che «sono in corso discussioni con un investitore interessato a rilevare una quota della partecipazione detenuta dall’Istituto nella società che controlla la A. S. Roma. UniCredit non commenta quanto affermato dal signor Pallotta e sottolinea che il comunicato diffuso il 21 novembre è stato emesso in conformità con le normative in materia di società quotate». UniCredit ha il diritto di disporre delle sue quote ma Pallotta «sente» che, nonostante l’ottimo cammino della squadra, la piazza accoglierebbe con entusiasmo l’arrivo di chi può promettere campioni «alla Psg o alla Manchester City». Se queste sono le premesse, come potranno convivere il re degli hedge funds bostoniano e il dragone cinese? Il Cagliari (e la Juve) osservano con il sorriso.