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 2013  novembre 25 Lunedì calendario

IL TRASPORTO DELLE MERCI HA RIMESSO LE ALI E SCOMMETTE SUI CARGO


Milano Il traffico merci internazionale si è messo alle spalle la crisi grazie alla ripresa dell’ economia mondiale e all’ innovazione dei produttori di aerei cargo, orientata a ridurre le emissioni e migliorare l’ efficienza del servizi. Ora la sfida è tutta proiettata al medio periodo, in vista di un costante incremento della domanda, che imporrà una maggiore collaborazione tra tutti gli operatori del settore. Da aprile in avanti, segnala la Iata (International air transport association), si sono registrate solo performance positive nel confronto a un anno: ad agosto l’ incremento è arrivato al 3,4%, mentre a settembre si è fermato allo 0,5%. Approfondendo l’ ultimo dato si scopre che continua a soffrire l’ area dell’ Asia Pacifico (il principale mercato mondiale), con un calo del 3,1% su base annuale e del 2,1% a considerare solo i primi nove mesi del 2013, soprattutto per via delle incertezze che caratterizzano in questa fase i mercati emergenti. Non che sia in dubbio il loro potenziale di sviluppo, ma dopo anni di crescita sostenuta proprio quest’ area è entrata in una fase di consolidamento, anche per via delle tensioni che hanno colpito alcune valute locali. L’ associazione dei vettori è comunque ottimista sullo scenario dei prossimi mesi, considerato che in Cina - grande motore di tutta l’ AsiaPacifico - sono ormai stati superati i timori di un hard landing , grazie soprattutto al ritmo di sviluppo dei consumi interni, che ha più che compensato il rallentamento nella crescita dell’ export. Un’ altra area in sofferenza è l’ Africa, dove il traffico è calato dello 0,8% su base annuale, nonostante il dato dei primi nove mesi resti ancora positivo (+1,1%). I vettori del Continente Nero evidenziano un load factor (l’ indicatore di riempimento degli aerei) al 26,3%, un valore molto basso, che tuttavia potrà essere migliorato nel tempo alla luce degli investimenti che stanno mettendo in campo per migliorare la catena logistica e superare le inefficienze. E’ molto interessante constatare il ritorno di un clima positivo in Europa e Nord America, che tradizionalmente sono le aree meno volatili. Il confronto tra settembre del 2012 e lo stesso mese di quest’ anno vede i traffici del Vecchio Continente crescere nell’ ordine dell’ 1,4%, un dato non scontato alla luce delle incertezze che ancora caratterizzano la congiuntura. La svolta è arrivata in estate, tanto che tra il secondo e il terzo trimestre di quest’ anno si registra un balzo dei traffici nell’ ordine del 30%. L’ unica nota negativa arriva dal load factor , che si attesta al 46%, a causa anche di un incremento della stiva del 2,6%. L’ aumento del traffico in America settentrionale è stato minore: +0,9% su base annuale, mentre il dato dei primi nove mesi vede un calo dello 1,1%. Superato lo shutdown statunitense, anche in questo caso lo scenario risulta in miglioramento. Non si è invece mai fermata la crescita dell’ America Latina, che a settembre registra una crescita del 3,9% sui dodici mesi, grazie all’ incremento del commercio. Questa è anche l’ unica regione che mostra un aumento del fattore di carico, che raggiunge il 44,8%. Anche la regione che continua a crescere di più resta il Medio Oriente, che a settembre registra un +9,9% su base annuale, mentre nei primi nove mesi raggiunge il +12,3%: in questo caso il merito non è solo della ripresa del commercio grazie all’ attenuarsi delle tensioni geopolitiche, ma anche del potenziamento dei numerosi aeroporti dell’ area per trasformarli in hub merci internazionali. L’ innovazione sta prendendo piede anche sul fronte degli aeromobili, con i colossi Boeing e Airbus che si sfidano soprattutto su due terreni: i trasporti low-cost (destinati in primo luogo alle tratte di lunghezza limitata, frequenti soprattutto nei mercati emergenti, dove il trasporto aereo è spesso obbligato a fronte della deficienza che caratterizza le altre infrastrutture, da quelle stradali alle ferroviarie) e l’ efficienza sul fronte dei consumi, consapevoli che la tendenza internazionale è a penalizzare le emissioni inquinanti. Boeing prevede che il processo di globalizzazione e l’ aumento degli scambi mondiali porterà a un incremento annuale del 5,2% del trasporto aereo delle merci per i prossimi vent’ anni: questo significa che la flotta di aerei cargo dovrà aumentare di circa 3.200 unità, praticamente il doppio rispetto a oggi. Considerato che gli scali non potranno aumentare della stessa quantità, occorrono dunque apparecchi sempre più agevoli e capaci anche di adattarsi alle fluttuazioni della domanda, in modo da massimizzare il tasso di riempimento. Secondo il "Cargo Global Market Forecast" di Airbus, non solo verranno costruiti molti nuovi velivoli destinati al traffico merci, ma si procederà anche ad adattare alcuni velivoli oggi destinati ai passeggeri. Inoltre lo studio considera probabile l’ impiego di spazi cargo sugli aeromobili passeggeri, che resteranno sostanzialmente invariati trasportando circa la metà del cargo internazionale. La sfida della crescita non sarà comunque facile da affrontare, proprio per le risorse economiche richieste e per il rischio di eccessivo affollamento dei cieli. La Iata indica la strada maestra nell’ aumento di tre parametri, qualità, efficienza e sicurezza. Traguardi che potranno essere centrati, spiega uno studio dell’ associazione, solo con una maggiore collaborazione tra tutti gli operatori del settore e un più diffuso ricorso alle tecnologie digitali.