Arturo Zampaglione, Affari & Finanza 25/11/2013, 25 novembre 2013
WIKIPEDIA, CRISI DELLE VOCAZIONI E IL FONDATORE FA LA QUESTUA ONLINE
New York Con una lettera di fuoco scritta la settimana scorsa dai suoi avvocati dello studio Cooley, Wikimedia, la Fondazione che gestisce Wikipedia, onnipresente enciclopedia online (e quinto sito Internet del mondo), ha accusato la società texana di pubbliche relazioni Wiki-Pr di aver creato almeno trecento account-fantoccio ( sockpuppet) per promuovere organizzazioni e prodotti in cambio di denaro e quindi in violazione delle regole. Dal gennaio 2001, infatti, cioè da quando fu creata da Jimmy Wales e dal suo partner Larry Sanger, Wikipedia si picca di essere gratuita, “democratica”, trasparente, libera da pressioni commerciali e alimentata solo dal crowdsourcing. «I vostri contributi all’enciclopedia, che sembrano obiettivi e disinteressati, sono invece redatti per soldi», hanno detto i legali nella lettera in cui intimavano alla Wiki-Pr di smetterla, minacciando ulteriori passi giudiziari. Scoppiato ad ottobre, lo scandalo dei sockpuppet ha danneggiato la credibilità di Wikipedia. E la società texana non è la sola ad aver creato account-fantasma o a essersi servita della meatpuppetry, l’altro neologismo che si riferisce al ricorso a false identità per partecipare a una discussione sul web in modo da sostenere una causa o un prodotto. Se da un lato è inevitabile che l’estrema apertura dell’enciclopedia online presti il fianco ad abusi e imbrogli, è anche vero che l’ultimo scandalo ha riacceso i riflettori sul business model dell’enciclopedia
di Jimby Wales e sui problemi che, dopo oltre un decennio di una crescita tumultuosa, affliggono la comunità di Wikipedia. Il più grave? La crisi delle vocazioni: diminuisce infatti il numero di redattori-volontari che contribuiscono alla crescita e obiettività del sito. E naturalmente è sempre in agguato la questione dei finanziamenti. «Cari lettori – si legge da qualche giorno sulla home pagedel sito – siamo una piccola no-profit, abbiamo solo 175 dipendenti rispetto a 500 milioni di utenti, e abbiamo costi paragonabili a quelli di tutti gli altri maggiori siti del mondo: server, energia elettrica, programmi, personale. Non abbiamo pubblicità, non riceviamo fondi pubblici, sopravviviamo grazie alle donazioni che sono in media di 15 dollari l’una. Wikipedia è una iniziativa molto particolare. E’ come una biblioteca pubblica, un parco comunale, un luogo di culto per la mente e un posto dove possiamo andare tutti per pensare e imparare. Quindi, per favore, aiutateci». I server di Wikipedia, che non sono più uno solo, come fino al 2004, ma decine e decine posizionati soprattutto in Florida e in Olanda, ricevono dalle 25 alle 60mila richieste al secondo. Volete sapere quanti vescovi cattolici esistono in giro per il mondo? Con un paio di clic sul sito scoprirete che sono circa 5100. Il numero di dipendenti di Walmart, il colosso della distribuzione? 2,2 milioni. E poi c’è tutto su tutto: dalla medicina alla storia, dalle biografie ella radiografie aziendali. Chi scrive tutto questo? E quanto sono affidabili i contenuti di Wikipedia? Il punto è proprio questo: sin dall’inizio Wales ha puntato sul modello della collaborazione diffusa. A differenza delle enciclopedie tradizionali, affidate a specialisti e cattedratici, chiunque armato di curiosità, di buona volontà e di qualche conoscenza informatica, può mettere le sue impronte digitali sull’enciclopedia online. Così per più di un decennio una generazione di giovani colti e volenterosi ha lavorato al grande progetto. E se l’edizione inglese di Wikipedia resta ancora la più importante con 4,3 milioni di voci, ce ne sono altre sette, tra cui quella italiana, che hanno superato quota 1 milione. è Le polemiche sulla obiettività di Wikipedia abbondano, favorite dagli scandali come quello dei sockpuppet della WikiPr texana. Da un lato le voci online non possono essere prese per oro colato: Wales è il primo a sostenere che i professori di università fanno bene a non permettere che gli studenti, invece che fonti originali, citino nei loro lavori l’enciclopedia online. Da un altro lato, pur non offrendo alcuna “garanzia di veridicità” ed essendo spesso accusata di errori macroscopici, Wikipedia – secondo uno studio del 2005 della rivista Nature – ha circa la stessa percentuale di “errori gravi” della intoccabile Enciclopedia Britannica. Ma allora perché in vari angoli del web si alzano voci su una “morte imminente” di Wikipedia? Perché si sente ripetere che “ Wikipedia is dying”? «Il nostro maggiore dilemma è la flessione della partecipazione», è scritto nel rapporto di due anni fa della Wikimedia, la Fondazione da cui dipende il sito e che è guidata da Sue Gardner. E non c’è dubbio che l’avventura di Wales, il fondatore originario dell’Alabama ma ormai londinese di adozione, sia penalizzata dall’identikit del membro tipico della “comunità”: bianco, ventenne e “tecno-liberal”. D’altra parte i necrologi per Wikipedia sono prematuri e sbagliati, insiste Andrew Lih, autore di un libro sull’enciclopedia del web. Il traffico continua a crescere, il sito si rafforza come punto di riferimento per centinaia di milioni di persone, tra i collaboratori cresce – sia pure a fatica – il ruolo delle donne. Ha detto a NewsweekSarah Stierch, una delle redattrici storiche dell’enciclopedia e da sempre in prima linea per i diritti delle donne: «A me riesce difficile immaginare un mondo senza Wikipedia e non penso di essere la sola».