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 2013  novembre 25 Lunedì calendario

“IL PD DOVEVA DIVIDERSI, MA ORMAI È TROPPO TARDI”


MILANO — Massimo Cacciari, il Pd si rinnoverà con la sfida dei tre candidati ammessi alle primarie?
«Non è una questione di età. Il cambio generazionale è ormai inevitabile. Nel centrosinistra come del resto nel centrodestra. Mi pare che alla fine Renzi, Cuperlo e Civati non dicano cose molto diverse. Tutti e tre devono dire che le riforme sono necessarie, che bisogna ridurre la spesa pubblica, i costi della burocrazia. La vera questione non sono i programmi».
Cuperlo polemizza con Renzi e dice che il partito non rappresenta il volto buono della destra.
«Cosa vuol dire? Il problema non è la divisione tra destra e sinistra. È chiaro che Renzi gioca per la premiership ed è stato obbligato a passare da queste primarie. Sa benissimo che in realtà non potrà fare tutte le cose che dice. Il suo compito dovrebbe essere quello di traghettare questo governo al semestre europeo senza peggiorare la situazione. Ma diciamolo una buona volta senza ipocrisie. Se Renzi diventerà segretario del Pd metterà in difficoltà il governo Letta e lo stesso Pd. La parte del responsabile la sta facendo il presidente del Consiglio non Renzi».
Renzi, però, ieri ha ribadito che il governo con lui dovrà cambiare rotta.
«Lo dice ora, ma dubito molto che in questo caso la classe dirigente del Pd gli lascerebbe continuare a fare il segretario. Il vero problema è che il Pd è fallito, anzi non è mai nato. Lo sanno benissimo sia D’Alema, Veltroni, Renzi, Cuperlo e Civati. Tutti però devono continuare a fingere di non saperlo perché il partito non sarebbe in grado di fare una separazione consensuale. Se il Pd si sfascia adesso è un disastro per tutti. A cominciare dal governo. E questo sfascio rischia di pagarlo alle prossime elezioni».
Perché?
«Basta vedere quello che sta succedendo nel centrodestra dove, invece, sta avvenendo proprio quel divorzio consensuale che avrebbe dovuto fare il Pd. Alle prossime elezioni il centrodestra sarà composto dai berlusconiani guidati magari da una figlia del Cavaliere, gli alfaniani, la Lega e gli ex missini. Dall’altra parte, invece, ci sarà un solo partito e in più sfasciato».
C’è tempo per rimediare?
«No. Bisognava farlo prima. Il Pd doveva dividersi tra la sua componente ex democristiana e quella più di sinistra. Ma in questo momento non può farlo».
Renzi ripete che con lui segretario del Pd la Cancellieri si sarebbe dovuta dimettere.
«Anche questa è stata una frase strumentale. Che la Cancellieri avrebbe dovuto dimettersi è fuori discussione, ma Renzi non può dire se fossi al posto di Letta la farei dimettere. Non dimentichiamo che c’era chi aveva proposto la Cancellieri tra i candidati per la presidenza della Repubblica. La verità è che Renzi vorrebbe andare subito al voto».
Andrà così?
«Se una volta segretario del Pd sarà coerente con quello che dice oggi prevedo che il partito andrà in fibrillazione e il governo pure. Ma non lo credo. Oltretutto è vero che ormai siamo il paese del carnevale perpetuo, ma qualcuno dovrebbe pur chiedersi seriamente come farà mai Renzi a fare contemporaneamente il segretario del Pd e il sindaco di Firenze»?