VARIE 25/11/2013, 25 novembre 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - LE ULTIME GRIDA DI
BERLUSCONI
REPUBBLICA.IT
ROMA - Nella settimana decisiva per la sua decadenza da senatore e dopo lo scontro durissimo con il Colle, Silvio Berlusconi prova a giocarsi l’ultima chance. E in un’affollata conferenza stampa nella nuova sede di Forza Italia illustra le famose ’carte americane’. Che dovrebbero cambiare la storia del processo Mediaset per cui è stato condannato in via definitiva a 4 anni per frode fiscale. I documenti consistono in un’intercettazione e un accertamento del fisco Usa sull’ex socio occulto Frank Agrama, che scagionerebbero il Cavaliere da ogni accusa. "Contiamo di avere 12 testimonianze - spiega Berlusconi ai giornalisti - di cui più della metà, credo 7, completamente nuove" per avanzare la richiesta di revisione del processo presso la Corte d’appello di Brescia.
La lettera-appello a Pd e M5S. Berlusconi torna poi a lamentarsi per le "violazioni di ogni principio legale" che hanno permesso "che sia stato fissato per mercoledì il voto in aula" sulla sua decadenza. E legge il testo di una lettera-appello rivolta ai senatori del Pd e del M5S, chiedendo loro di rimandare il voto: "Noi siamo avversari politici - è l’incipit - ma non deve venire meno il rispetto reciproco. Prima di prendere una decisione valutate attentamente le nuove prove, testimonianze e documenti che sono arrivati dopo la sentenza della Cassazione. Stiamo aspettando altre carte da Hong Kong, dalla Svizzera e dall’Irlanda che smontano completamente la tesi accusatoria costruita nei miei confronti".
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Non scappo via dall’Italia. "Non prevedo scappatoie straniere", afferma poi il Cavaliere rispondendo a chi gli chiede se accetterebbe un passaporto diplomatico da Vladimir Putin per lasciare l’Italia. "Nemmeno per sogno - replica - Non ho mai avuto proposte, né le ho cercate, da questo tipo né dalla Russia né dagli altri Paesi. Non cerchiamo scappatoie. Ho sempre dimostrato un grande amore per il mio Paese, ho qui tutto".
Nessun patto con Napolitano. Il Cavaliere assicura poi che non c’è stato nessun patto con il Capo dello Stato per ottenere un salvacondotto: "Non solo non c’è stato nessun patto, soprattutto rispetto a un salvacondotto, ma non c’è stata contrattazione alcuna". E a chi gli chiede se rivoterebbe Napolitano, risponde: "Non faccio nessuna valutazione".
L’attacco ai giudici. Non poteva mancare un nuovo affondo contro la magistratura e, in particolare, contro i giudici di Magistratura democratica: "Posso ben dire - afferma Berlusconi - che nessun giudice può cambiare sede, ruolo e fare carriera se non c’è un accordo con Magistratura Democratica". Per il Cavaliere, ormai, "la magistratura è un contropotere che va sopra il potere legislativo ed esecutivo". E torna sulla necessità di una riforma della giustizia per garantire una piena democrazia: "La revisione del sistema giudiziario è una necessità per garantire la libertà dei cittadini e la democrazia, che oggi è dimezzata".
Io, cittadino esemplare. Così si definisce il leader di Forza Italia chiudendo la conferenza stampa: "Andrò fino in fondo con la revisione del processo e con il ricorso alla corte europea dei diritti dell’uomo: devo uscire da questo attacco per quello che sono, un cittadino esemplare che ha sempre pagato le tasse e ne ha pagate tante dando un contributo positivo ai suoi cittadini e al suo paese".
Zanda: confermato voto su decadenza il 27. Intanto, il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Luigi Zanda, ha riferito che il presidente del Senato Pietro Grasso ha confermato il voto del senato sulla decadenza per dopodomani, mercoledì 27 novembre. Mentre manca l’intesa l’intesa sul calendario dei lavori per quanto riguarda la legge di Stabilità. Per mettere a punto il nuovo ordine dei lavori domani mattina sarà convocata una nuova conferenza dei capigruppo del Senato. Le due questioni - stabilità e decadenza - sono interconnesse: se non si trova l’accordo sulla stabilità il voto sulla decadenza potrebbe essere compromesso. E a chi gli chiede se Forza italia voterà contro la fiducia sulla legge di stabilità, Berlusconi risponde: "Alle 19 abbiamo un incontro tra i gruppi parlamentari di Forza Italia per decidere che cosa fare".
"E’ golpe". Questa mattina Berlusconi era tornato all’attacco dai microfoni di "Prima di tutto" su Radio 1 con un linguaggio durissimo. "Io non vedo come si possa chiamare in modo diverso da colpo di Stato - ha detto il Cavaliere - quello che sta succedendo ad opera della sinistra in Parlamento. Partendo da una sentenza politica, che ho definito criminale, e che punta a sottrarre al centro-destra il leader capace di vincere le elezioni, spianando così la strada alla conquista definitiva del potere da parte loro. Quindi io credo che la realtà valga su tutto, prevalga su qualunque opinione ed espressione".
Il Pd: deriva eversiva. "Oramai Berlusconi è andato oltre l’ammissibile: la sua è una deriva eversiva e costituisce un pericolo per le istituzioni", ha commentato a caldo Danilo Leva, responsabile giustizia del Pd, che aggiunge: "Ci rispecchiamo totalmente nelle parole del Capo dello stato, nel suo invito fermo e sicuro sulla necessità del rispetto della legalità da parte di ciascuno cittadino, quale bene supremo per la tenuta del nostro stato di diritto".
Critiche anche da Ncd. Alfano ha annunciato ieri che il suo partito non parteciperà il 27 alla manifestazione di Forza Italia davanti a Palazzo Grazioli contro la decadenza. E oggi Roberto Formigoni, senatore di Ncd, ha criticato le espressioni del Cavaliere che "non sono condivisibili, solo comprensibili alla luce di una giustificata esasperazione di Berlusconi che si sente colpito da profonda ingiustizia e ha tutti i motivi per rivendicare la sua innocenza". Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, anche lui passato a Ncd, precisa: "Noi siamo per la grazia, ma evidentemente certi toni, certi insulti dell’ultimo mese-mese e mezzo - e non è un caso che abbiamo fatto la nostra scelta - non aiutano".
CORRIERE.IT
Nuove «carte americane» scagionerebbero Silvio Berlusconi dalle accuse per cui è stata condannato in via definitiva al termine del processo Mediaset. Lo ha annunciato lo stesso ex premier in una conferenza stampa, sottolineando la necessità di un urgente revisione del processo. E in vista del voto sulla decadenza fissato per mercoledì, si appella ai colleghi senatori: «Vi chiedo di riflettere nell’intimo della vostra coscienza a maggior ragione visto che il voto è palese. Non tanto per la mia persona, ma per la nostra democrazia. Valutate le nuove prove e i documenti che stanno arrivando». E ancora: «Non assumetevi una responsabilità che graverebbe per sempre sulla vostra vita e sulle vostre coscienze e di cui in futuro potreste vergognarvi di fronte ai vostri figli, agli elettori e agli italiani».
Mister Berlusconi e Mister Agrama
LE NUOVE PROVE - I nuovi elementi sulla vicenda dei diritti Mediaset sono emersi dagli sviluppi di un’inchiesta in corso negli Usa. «Si tratta di un affidavit di un manager del Gruppo Agrama. Sentito per tre volte dagli agenti del fisco americano ha ribadito la mia estraneità alle operazioni finanziarie di Frank Agrama», spiega Berlusconi. La sentenza del caso Mediaset, passata in giudicato con una condanna a 4 anni per il Cavaliere, sostiene infatti che Berlusconi ha frodato il fisco italiano grazie a fondi neri creati da Agrama, di cui era socio occulto. «I fondi creati da mister Agrama - ha spiegato il testimone nel testo letto da Berlusconi - non sono mai stati nelle disponibilità di Berlusconi». Anzi, Agrama avrebbe utilizzato i contatti con la Mediaset per ingannare i fornitori, in particolare la Paramount, e il fisco americano: «La Paramount era convinta che Agrama rappresentasse gli interessi di Berlusconi, mentre i manager Mediaset erano convinti che agisse in rappresentanza di Paramount. In questo modo, alterando i contratti, evadeva grosse somme».
LE INDAGINI - Sulla base delle dichiarazioni del suo manager, Agrama è finito in un indagine condotta dal fisco americano: «Io credo che questa testimonianza - dichiara Berlusconi - come le altre 11, smentiscano alla base quello che ha deciso il collegio feriale della Cassazione per quanto riguarda la mia condanna».
LA VICENDA - Gli atti sono stati già inviati alla Procura di Milano. Presto saranno alla base di una richiesta di revisione del processo, che sarà presentata alla Corte d’Appello di Brescia: «Confido sul fatto - ribadisce l’ex premier - che questa domanda possa essere assolutamente accolta, per la chiarezza di queste notizie, che oltretutto sono anche confermate da molti testimoni che i giudici di primo e secondo grado non hanno voluto nemmeno ascoltare. Abbiamo le deposizioni di tutti questi inascoltati testimoni, che fanno riferimento alla realtà, una realtà che mi vede completamento estraneo, che esclude assolutamente ogni mia partecipazione a qualsiasi fatto illegittimo».
PUBBLICITA’Non è solo Ryanair a utilizzare gli avvenimenti della politica italiana per il proprio advertisement. Ora anche Froosh, azienda «indipendente» svedese che produce frullati e succhi di frutta con sede a Copenaghen, pesca in Italia i testimonial per le etichette dei propri prodotti. In questo caso è l’immunità di Silvio Berlusconi a essere presa di mira. Questa viene equiparata a un succo di frutta biologico, che sull’etichetta garantisce di fornire «più immunità di quella di Berlusconi».
ORIGINALE - L’etichetta originale è rintracciabile nel profilo Instagram aziendale. Testimonial per l’efficienza, sempre per la stessa linea di succhi, è invece Angela Merkel. Il succo di frutta in questione è, per il nostro organismo, più operativo della Cancelliera tedesca («more effective than Angela Merkel»).
25 novembre 2013
IERI
ROMA - Sulla grazia a Silvio Berlusconi, condannato in Cassazione per frode fiscale sui diritti tv Mediaset, all’indomani delle parole pronunciate dall’ex premier arriva la presa di posizione del Quirinale: "Non solo non si sono create via via le condizioni per un eventuale intervento del capo dello Stato sulla base della Costituzione, delle leggi e dei precedenti, ma si sono ora manifestati giudizi e propositi di estrema gravità, privi di ogni misura nei contenuti e nei toni". Lo scrive in una nota l’ufficio stampa del Quirinale a proposito delle parole pronunciate ieri da Silvio Berlusconi: alla convention dei giovani di Forza Italia, dove l’ex premier è intervenuto una settimana dopo la rinascita del partito con cui si candidò la prima volta nel 1994, ha detto di non avere alcuna intenzione di chiedere la grazia al capo dello Stato ma che Giorgio Napolitano gliela dovrebbe ugualmente concedere.
"Su tutti i problemi relativi alla sentenza definitiva di condanna pronunciata l’1 agosto scorso dalla Corte di Cassazione nei confronti del senatore Berlusconi - precisa il Colle - il presidente della Repubblica si è in questi mesi sempre espresso e comportato in coerenza con la sua ampia dichiarazione pubblica del 13 agosto. Nulla è risultato però più lontano del discorso tenuto sabato dal senatore Berlusconi dalle indicazioni e dagli intenti che in quella dichiarazione erano stati formulati".
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E ancora: nella nota del Quirinale si legge che Napolitano lancia un "pacato appello a non dar luogo a comportamenti di protesta che fuoriescano dai limiti del rispetto delle istituzioni e di una normale, doverosa legalità" nella vicenda di Silvio Berlusconi e della sua sentenza definitiva di condanna pronunciata dalla Corte di Cassazione. Condanna che mercoledì prossimo ’approderà’ a Palazzo Madama: rimane fissato per il 27, infatti, il voto (palese) sulla decadenza da senatore del Cavaliere. A tal proposito, al Tg5 stasera Berlusconi ha dichiarato: "Voglio guardare in faccia chi la voterà... Con un atto di forza, si è deciso che lo scrutinio sulla mia decadenza sia palese, e allora devo dire che avrei chiesto io che il voto fosse palese perché vorrò guardare in faccia tutti coloro che daranno un voto positivo alla mia decadenza perché credo che si dovranno vergognare fino a che campano di aver fatto questo atto assolutamente immondo". Poi fa sapere: "La sentenza Mediaset grida vendetta davanti a Dio e agli uomini. E sarà assolutamente possibile dimostrare la mia assoluta, totale innocenza. Chiederò la revisione del processo sui diritti tv". Un annuncio che arriva alla vigilia di una cena romana con Vladimir Putin. Il leader russo, infatti, sarà impegnato domani nella Capitale negli incontri con Papa Francesco e con lo stesso Napolitano. A seguire, però, si recherà a Palazzo Grazioli nella settimana più difficile del Cav. Che, a sole 48 ore dal voto del Senato sulla sua decadenza, potrà così trovare il conforto di un amico dal quale non è mai stato abbandonato.
Immediate le reazioni dei suoi ’fedelissimi’. La prima è quella di Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, che dice: "Cioè Napolitano ci avverte che non possiamo nemmeno esprimere pacificamente il nostro dissenso per l’aggressione a Berlusconi? In un’Italia in cui su altre vicende il Quirinale fa note di plauso per una tutela preventiva ad altre personalità dello Stato? Non partecipo ai cori anti Quirinale ma sono davvero sbigottito".
E mentre Renato Brunetta reagisce "con dolore, delusione e sconcerto" e definisce Napolitano "uomo di parte", assieme a lui Altero Matteoli salta su per dire che "manca solo un decreto per impedire a Berlusconi la difesa". Nel Pd, viceversa, le parole di Napolitano vengono recepite come "sacrosante" oltreché "ineccepibili". A dirlo sono Anna Finocchiaro e Roberto Speranza.