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 2013  novembre 23 Sabato calendario

CRISTIANA CAPOTONDI: “HO CHIESTO AL MIO FIDANZATO UN ANNO SENZA SESSO”


In America, le attrici che hanno cominciato bambine sono tutte finite a disintossicarsi in rehab. Lindsay Lohan. Drew Barrymore. Kirsten Dunst. Alcol, droga, psicofarmaci. Invece, Cristiana Capotondi, che ha 33 anni e ne ha appena compiuti venti di cinema, è qui con noi in un bar di Milano, struccata, gonnellone folk, beve una centrifuga di mele e sta benissimo. Ride di tutto, in primis di se stessa, anche quando racconta che “ha sofferto da cani” o della sua lunga marcia per diventare donna.
In principio, furono gli spot; quello del Mulino Bianco, poi il gelato «du’ gust is megl’ che uan», quindi le fiction, da Amico mio a Sissi; e il cinema, i film di Vanzina, il successo con Notte prima degli esami, le pellicole d’autore. Il 28 novembre esce La mafia uccide solo d’estate, opera prima di Pif, quello delle Iene e del Testimone, un film divertente e toccante su come la mafia influenzi la vita delle persone perbene. A dicembre, esce Indovina chi viene a Natale? di Fausto Brizzi. E Cristiana ha già girato, per il 2014, Soap opera di Alessandro Genovesi, Amori elementari di Sergio Basso e Un ragazzo d’oro di Pupi Avati, con Sharon Stone.
Oggi - tempi di crisi - si usa dire “i 30 sono i nuovi 20”, perché quella di Cristiana è una generazione in attesa, fatta di adolescenti forzati. Lei però si è laureata in fretta, con 110 e lode, e lavorando a ciclo continuo. Dice: «Già a 13 anni, anche se non mi mancava niente, avevo voglia di essere grande, guadagnare i miei soldi».
Com’è stato lavorare e studiare?
Andavo a scuola, poi ai provini e tornavo a casa: volevo essere normale. Sono stata fortunata perché tra i 12 e i 22 anni ho avuto un fidanzatino e l’amore mi ha spostata verso un’altra persona. Dopo, però, ho dovuto ricostruirmi un’identità che prescindesse dal ragazzo vicino a me. Ho dovuto capire che siamo, prima di tutto, soli.
Non suona facile.
La mia educazione sentimentale è stata passare da un senso di appartenenza a un senso di meravigliosa solitudine, che dopo si è aperta alla condivisione. Se sai stare solo, dopo puoi fare tutto. Non mi liquidi la “meravigliosa solitudine” in due parole.
Ho sofferto come un cane, ti devi staccare un pezzo di cuore in cui c’è quella persona lì. Un lui che c’era da sempre e da cui prendevo sicurezza.
Una volta ha detto che la sua è la storia della ghianda che combatte per diventare quercia. A che punto del percorso è?
Sto cercando di tirare fuori la testa dalla terra. Mi piace l’immagine della ghianda, che è indifesa, potrebbe essere calpestata o portata via dal vento… Eppure, ogni ghianda ha la potenzialità di diventare una quercia.
Che cosa si vede da laggiù, ad altezza-terreno?
Che comincia la fase in cui bisogna prendersi le responsabilità dei propri desideri, capire che cosa voglio, non avere paura di prendermelo.
Anche questa suona difficile.
La tentazione di mollare, a volte, c’è. Quando sei stanca, in un hotel nella campagna ungherese, da quattro mesi non torni a casa, non hai la Tv, non hai da mangiare… allora ti chiedi perché non sei a casa a prenderti le coccole.
Da quanto tempo sta con Andrea Pezzi, ex idolo di Mtv, ora imprenditore multimediale?
Sette anni.
I giornali scrivono quattro. Lei è brava con la riservatezza. Anche con Nicolas Vaporidis e Primo Reggiani quasi non girò una foto.
Ho una vita semplice e non mi preoccupo nemmeno di farmi vedere o no. Ma associo al termine “storia d’amore” una scelta profonda. Una “storia” l’ho avuta da bambina, e una scelta profonda l’ho fatta sette anni fa. Quest’ultima, mi sento di dire, è “la mia storia d’amore”.
E com’è fatta “la” storia d’amore?
Ho accanto una persona che mi fa sentire esattamente come mi voglio sentire, che mi dà pace, serenità, visione per affrontare le cose. Mi sento bene nelle sue mani e sento che, accanto a lui, sono diventata una donna.
Cos’ ha significato “diventare donna”?
Ho rinunciato a cercare il consenso a ogni costo. Accetto di non riuscire simpatica a tutti. Ho imparato a dire quello che penso e a non aspettare le cose, ma a farle succedere. Ad affermare me stessa.
Mi faccia un esempio di quando ha affermato se stessa.
Mi vengono in mente solo cose intime.
Allora ne racconti una intima.
C’è stato un periodo in cui ho voluto mantenere la castità in un amore. A volte, quando stai affrontando percorsi molto personali, il sesso complica, anche se lui è il tuo compagno. Far entrare una persona dentro di te non è una cosa banale per una donna. Ma ci sono dimensioni di amore che prescindono fortemente dal sesso. E ho avuto al fianco un compagno che, non solo ha capito, ma ha fatto il tifo per me.
Quanto è durata?
Ho percepito che era di nuovo estate e mi sono resa conto che era passato un anno.
Com’è stato?
A noi donne piace piacere, ma rinunciare ad avere un’attenzione alla sessualità ti dà una forza che, dopo, ti fa vivere meglio l’amore.
Non le chiederò se questo compagno così comprensivo è Pezzi.
Be’… Secondo lei chi poteva essere?
Lo sa cosa viene fuori se si scrive “Capotondi” su Google News?
No. Che cosa?
Che siete in crisi. Che avete litigato alla stazione e che Pezzi è geloso di Riccardo Scamarcio, con cui ha girato il film di Avati.
Ma dai! Abbiamo discusso, niente di che. E io non tradisco né sono gelosa: altre due conquiste nella mia marcia per diventare adulta.
In passato, invece?
Ero gelosa, ossessiva. Trovavo davvero inconcepibile che il mio primo fidanzato vivesse o respirasse a prescindere da me. I tradimenti? In una storia tra ragazzini ci si tolgono delle curiosità. Oggi, so che se un uomo non ti fa stare bene, non vale la pena tradirlo, vale la pena cambiare.
Cosa le disse Franca Ciampi, prendendole la mano al Quirinale per i David?
«Lei è una donna di una grazia particolare, deve trovare l’uomo giusto». È pazzesco, perché poco dopo ho conosciuto Andrea… Fu così inconsueto che pensai che c’era dentro una storia, che era la sua storia, e che poteva essere anche la mia.