Matteo Vincenzoni; Vincenzo Imperitura, Il Tempo 23/11/2013, 23 novembre 2013
NUOVO GIALLO SU CASA SCAJOLA VALEVA UN MILIONE. PAGATA IL DOPPIO
Dai 610 mila euro che compaiono sul rogito ufficiale, fino a 1,7 milioni che risultano effettivamente intascati dalle sorelle Papa - proprietarie dell’appartamento di via del Fegutale acquistato da Scajola nel 2004 - passando per il milione scarso certificato dalla valutazione immobiliare commissionata da Il Tempo .
È un balletto di cifre discordanti quello andato in scena attorno ad uno dei filoni del procedimento penale sulle grandi opere. Secondo una nostra stima accurata,infatti, l’appartamento comprato da Scajola - e pagato, sostengono gli inquirenti, per più della metà dall’imprenditore Diego Anemone attraverso gli assegni versati dall’architetto Zampolini - sarebbe stato pagato ben oltre il suo reale valore di mercato. Anemone, insomma, si sarebbe caricato sulle spalle una "sola" di quasi 700 mila euro sul valore reale dell’immobile.
«Per quanto concerne il valore del bene di cui trattasi - si legge sulla perizia immobiliare - si è pervenuti alla conclusione che il probabile valore dell’immobile, nel periodo preso in esame, potesse essere di Euro 980.000,00». Una stima raggiunta raffrontando i parametri delle «caratteristiche intrinseche ed estrinseche, in particolare lo stato del bene, la richiesta da parte del mercato e la sua ubicazione» attraverso «il metodo di comparazione» secondo cui «si può riferire che al periodo, in zona, per immobili posti in vendita aventi caratteristiche simili a quelle oggetto di stima, si sono riscontrate valutazioni che variano da 4.700 a 5.500 euro circa al metro quadrato, così come anche riportato dall’Osservatorio del Mercato immobiliare (OMI) relativamente al periodo». Una somma importante. Del resto si tratta di una dimora di lusso, un appartamento di 180 metri quadri con vista sul Colosseo.
Lontana, però, dalle cifre effettivamente saldate, così come confermato dalle ricevute bancarie presentate dalle stesse sorelle Papa, che certificano come per l’immobile sia stato sborsato 1,7 milioni di euro: cifra raggiunta sommando i 610 mila euro portati da Scajola stesso attraverso un mutuo della banca San Paolo, i 900 mila euro consegnati in assegni della Deutche Bank dall’architetto Zampolini (ex factotum di Anemone) alle due donne al momento della firma del rogito in un ufficio del Ministero e i 200 mila euro pagati in contanti, sempre da Zampolini, al momento della stipula del contratto preliminare. Una "sola" che il costruttore romano - considerato come uno degli ingranaggi principali dell’affaire dei grandi appalti - avrebbe "digerito" (difficile infatti immaginare che un costruttore importante non sappia valutare un immobile) pur di condurre in porto la vicenda.
Intanto il procedimento che vede alla sbarra l’ex ministro Scajola e lo stesso Anemone prosegue davanti al giudice monocratico del tribunale di Roma, che entro il prossimo gennaio potrebbe decidere sull’accusa di finanziamento illecito a un singolo parlamentare. Nel corso del dibattimento l’ex ministro degli Interni ha negato di avere mai discusso del prezzo della casa con le vecchie proprietarie: «Le ho viste solo quando andai a visionare l’appartamento assieme a mia moglie e il giorno del rogito. Balducci, invece, conosceva il mio budget di spesa, argomento che poi affrontai solo con Anemone, conosciuto nel 2001 in occasione dei lavori di ristrutturazione dell’alloggio assegnatomi dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza quando ero ministro dell’Interno.
Anemone su quella casa aveva un’opzione ma disse di essere disponibile a lasciarmela, garantendo poi lavori a prezzi contenuti. Il giorno del rogito, organizzato per mia comodità in una sala riunioni del ministero, ho salutato i presenti, ascoltato e firmato il rogito e versato la somme alle signore Papa. Quindi sono andato via a proseguire il mio lavoro di ministro. Se è successo qualcosa prima o dopo il rogito io non lo posso sapere». Dichiarazioni che cozzano però con quanto sostenuto dai pm Felici e Calò che, forti delle matrici degli assegni e delle dichiarazioni in aula delle sorelle Papa e dell’architetto Zampolini, sono certi che l’ex inquilino del Viminale si sia fatto comprare, per buona parte da Anemone, l’appartamento della discordia.
«Gli assegni mi sono stati consegnati all’atto della vendita di un appartamento a Roma in via Fagutale 2 - ha dichiarato ai pm una delle due ex proprietarie - Tale atto si è concretizzato presso un ufficio a Roma, credo di ricordare nei pressi di piazza San Silvestro. L’immobile che era in comproprietà con mia sorella Barbara, è stato venduto al ministro Claudio Scajola, per un importo complessivo pari a 1 milione 700 mila euro. Il ministro, nell’occasione della stipula, davanti al notaio Napoleone, mi ha consegnato gli assegni che mi avete mostrato e non so se altri, mentre la restante parte mi è stata data in contanti». Una storia ingarbugliata che sta arrivando al capolinea e che, con la sentenza del giudice, stabilirà chi ha comprato cosa, a chi e a che prezzo, e che potrebbe anche spiegare se davvero uno dei principi del mattone capitolino si sia fatto tirare una fregatura. A sua insaputa, naturalmente.
LA VALUTAZIONE IL PREZZO GIUSTO ERA 980MILA –
1.0) INDIVIDUAZIONE DEI BENI Appartamento sito nel comune di Roma in via Del Fagutale piano secondo interno 1. La zona è servita dalla linea B della Metropolitana di Roma, con la fermata Colosseo che dista poche decine di metri e da diverse linee bus. Per quanto concerne lo stato di mautenzione, alfine di rendere l’immobile adeguato agli standard di mercato, sono resi necessari lavori di ristrutturazione.
2.0) CONSISTENZA DELL’IMMOBILE
La consistenza calcolata tenendo conto della planimetria catastale risulta essere di circa mq. 190 commerciali
3.0) SCELTA DEL CRIITERIO DI STIMA
Tenuto conto che lo scopo della stima è determinare il valore dell’immobile ai fini di un’eventuale vendita, si ritiene giusto applicare il metodo di comparazione. Nel caso specifico, le caratteristiche intrinseche ed estrinseche, in particolare lo stato del bene, la richiesta da parte del mercato e la sua ubicazione, ci dovrebbero consentire di conoscere con un ordine di grandezza ragionevole il più attendibile valore di mercato.
4.0)VALUTAZIONI
Stima basata sul metodo di confronto. Nel formulare i valori per la stima con il metodo di comparazione si sono valutate le transazioni immobiliari relative nel secondo semestre 2004; nel merito si può riferire che al periodo, in zona, per immobili posti in vendita aventi caratterische simili a quelle oggetto di stima, si sono riscontrate valutazioni che variano da 4.700.00 a 5.500,00 al metro quadrato, così come anche riportato dall’Osservatorio del Mercato immobiliare (OMI) relativamente al periodo. Vanno comunque prese in considerazione alcune variabili di rilievo che possono essere: piano, esposizione, distribuzione interna degli spazi, esposizione e vista.
5.0) CONCLUSIONI GENERALI
Per quanto concerne il valore del bene di cui trattasi si è pervenuti alla conclusione che il probabile valore dell’immobile, nel periodo preso in esame, potesse essere di euro 980.000,00.