Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  novembre 23 Sabato calendario

MILANO, MORTO ROBERTO CERATI STORICO PRESIDENTE DELLA EINAUDI


IL LUTTO
MILANO Roberto Cerati, figura storica dell’editoria italiana e in particolare dell’Einaudi dove era stato stretto collaboratore del fondatore Giulio Einaudi, assumendo anche la carica di presidente dopo la sua morte, nel 1999 è morto ieri nella sua casa milanese. Nato a Novara, aveva compiuto 90 anni nel marzo scorso. Il suo rapporto con Giulio Einadi e con la casa editrice era iniziato nel 1945 e lo aveva visto assumere via via ruoli di sempre maggiore responsabilità.
«Conosco così bene Cerati - ripeteva Einaudi - che riesco a indovinare il suo pensiero anche se non dice una parola». Fu un lungo connubio professionale, durato quasi mezzo secolo. Il lavoro di Cerati continuò dopo la morte di Giulio Einaudi. Una pressione che per lui era prima di tutto una passione. Una «figura leggendaria dell’editoria italiana», che non ha servito soltanto l’Einaudi, ma «il libro in generale». Così Ernesto Ferrero, attuale direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino, commenta la scomparsa del presidente della Einaudi. «Ho condiviso con Cerati anni di vita e di lavoro alla Einaudi», ricorda Ferrero. «È stato l’alfiere - aggiunge - di una editoria a totale servizio del lettore, in cui il libro era inteso come strumento di crescita morale. «Lui diceva “la mia è stata una vita di servizio” e aggiungeva “come tante”. Io credo che lui abbia reso servizi incommensurabili a tutto il mondo del libro, non credo come tanti».