Daniele Autieri, Roma, la Repubblica 23/11/2013, 23 novembre 2013
UNA METRO TARGATA FERROVIE E TICKET UNICO L’AZIENDA DI MORETTI MIRA AI TRASPORTI ROMANI
L’ULTIMA corsa di Atac sembra avere un capolinea già scritto che porta il nome delle Ferrovie dello Stato.
È infatti allo studio un piano particolareggiato che dovrebbe prevedere l’ingresso della società guidata da Mauro Moretti e controllata dal ministero del Tesoro nella società del Campidoglio che gestisce il trasporto pubblico locale. In realtà, secondo quanto risulta a Repubblica, le mire delle Ferrovie sarebbero ben più alte e guarderebbero anche a Cotral, l’azienda che ha in mano il trasporto regionale.
Secondo il piano, le Ferrovie dello Stato potrebbero acquisire alcuni asset strategici dell’Atac come quello più ghiotto: la linea metropolitana di Roma. I contatti tra i vertici delle due aziende sono intensi ormai da settimane e la conferma che quello di Trenitalia è più di un semplice interesse arriva da un progetto interno all’azienda che ha messo allo studio un sistema di ticketing unificato che coinvolgerebbe tutto il territorio regionale. In sostanza gli ingegneri delle Ferrovie dello Stato starebbero studiando un biglietto unico che sia valido sia per i treni che per le metropolitane in modo che chi arriva a Termini con un treno dell’Alta Velocità possa prendere una metro o raggiungere l’aeroporto Leonardo da Vinci rimanendo all’interno dello stesso tracciato. L’idea non è nuova, così come l’interesse delle Ferrovie dello Stato per il sistema regionale dei trasporto. L’azienda è infatti già entrata nei trasporti lombardi con la società Trenord, e ha avviato alcuni contatti con l’amministrazione di Firenze per fare lo stesso. In quest’ottica Roma e il Lazio rappresentano il mercato più importante, dove fare sistema significherebbe mettere a fattore comune la forza del trasporto romano (con il suo miliardo di passeggeri all’anno) con quella delle linee regionali gestite da Cotral.
Che sia matrimonio o semplice cessione di asset, il ponte di competenze e risorse umane tra le due aziende è già costruito. Molti dei manager che oggi occupano posizioni di rilievo dentro Atac vengono proprio dalle Ferrovie dello Stato. È il caso dell’attuale direttore della comunicazione di Atac, Vincenzo Saccà, del direttore centrale delle operazioni, Pietro Spirito, e del direttore commerciale Roberto Cinquegrani. Competenze ed esperienze, un patrimonio importante per traghettare forse l’unico progetto in grado di mettere insieme la necessità di Atac di coprire i buchi di bilancio con le esigenze della collettività e del Campidoglio che non vogliono assolutamente vendere l’azienda, o parti di essa, ai privati. Una soluzione che metterebbe d’accordo tutti e che soprattutto potrebbe dare una risposta immediata agli 1,6 miliardi di debito accumulati dalla società romana dei trasporti negli ultimi anni e alla crisi di liquidità che di fatto rende impossibile qualunque idea di nuovi investimenti.
La partita è delicata e milionaria perché chiamerebbe in causa anche la linea C della metropolitana che, una volta aperta al pubblico (almeno la prima tratta tra Pantano e Centocelle), sarà gestita direttamente da Atac. Il dialogo è aperto; i contatti tra i vertici sono intensi; il piano dei tecnici dà già risultati convincenti per dare un senso economico all’operazione. Resta da vedere la risposta della politica, del sindaco Ignazio Marino e dell’assessore alla Mobilità Guido Improta. Anche se la percezione, leggendo i numeri del bilancio, è che per la sopravvivenza di Atac le soluzioni sul campo si siano ormai ridotte al lumicino.