Andrea Tarquini, la Repubblica 23/11/2013, 23 novembre 2013
DRAGHI CONTRO BERLINO SUI SALVATAGGI BANCARI
«Per la salvezza dell’eurozona e dell’economia di tutta l’Unione europea è essenziale la creazione di un’autorità europea di risoluzione unica e di un meccanismo ben organizzato europeo di risoluzione unica per ristrutturare le banche e creare un sistema bancario europeo più integrato e armonizzato ». Ecco il nuovo monito lanciato dal presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, all’intero Vecchio continente, ma alla Germania riluttante ad accettare una supervisione sovranazionale sui suoi spesso malandati istituti di credito regionali o semipubblico. La sua proposta di un unico paracadute a guida europea e non più nazionale per vigilare sui rischi di crack delle banche è una nuova sfida ai falchi della Bundesrepublik. E’ la seconda presa di posizione di Supermario in appena 24 ore, dopo quella esternata giovedì al convegno sulla ripresa in Europa organizzato dalla Sueddeutsche Zeitung, quando egli aveva ammonito sia a non illudersi di rafforzare l’area della moneta unica rendendo competitivi i più forti (cioè Berlino accusata per gli squilibri creati dal suo forte eccedente di export) sia a non credere falsamente che la Eurotower con i tassi bassi voglia aiutare solo i paesi deboli.
Proprio mentre Letta parlava a Berlino, Draghi interveniva a Francoforte, in una coincidenza certamente casuale ma simbolica. Di giorno in giorno, nel momento delicatissimo della eurocrisi infinita sullo sfondo della grave incertezza su chi e da quando coi difficili negoziati per una maggioranza di governo assicurerà la governabilità della Germania, il presidente bce si profila sempre di più come autorità forte nell’eurozona e nella Ue intera.
La presa di distanze dal muro eretto da Berlino per proteggere le sue spesso malandate Sparkassen (casse di risparmio) e Landesbanken (banche di fatto pubbliche o semipubbliche controllate dai sedici Stati, o Bundeslaender, della federazione) è trasparente, a sole 24 ore dal faccia a faccia Draghi- Merkel a Berlino alla conferenza sulla ripresa. La supervisione unica e centrale, ha insistito il presidente della Bce, offre alle banche un’opportunità unica per ripristinare la fiducia e attirare investitori privati, mentre alla Ue e all’eurozona offre la possibilità di una maggiore integrazione finanziaria e della riduzione dei rischi di frammentazione». Ma un meccanismo unico, non si è stancato di ripetere, «è essenziale».
A fine gennaio, ha poi detto il governatore, saranno definiti i parametri per i nuovi stress test delle banche europee. Nel frattempo, la situazione nella zona euro ha messo a segno progressi rilevanti nell’ultimo anno, «ma restano sfide rilevanti da affrontare». Occorre «mettere in sicurezza la ripresa nella zona della moneta unica, ridurre la frammentazione e continuare il processo di riforma strutturale e istituzionale. Per farlo, ecco un altro forte consiglio alla Germania prima potenza della Ue e dell’eurozona, «occorre evitare di indietreggiare in una prospettiva puramente nazionale, cioè con una visione ristretta del nostro interesse ». Rispondendo ai timori tedeschi, egli ha avvertito: «Capisco le preoccupazioni per un periodo prolungato di bassi rendimenti sui risparmi, ma è importante capire che i tassi sono bassi perché l’economia è debole, e alzarli la deprimerebbe ulteriormente».