VARIE 23/11/2013, 23 novembre 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - SIAMO SICURI CHE BERLUSCONI È TANTO DEBOLE?
ROMA - Il Pd non farà concessioni a Silvio Berlusconi sulla data di discussione della sua decadenza dal Senato. "Il 27 novembre voteremo la decadenza di Berlusconi. E’ la conseguenza naturale della condanna definitiva per frode fiscale. Forza Italia continua intanto a ricattare il Paese ma la legge di Stabilità e il governo non possono essere ostaggio degli interessi personali del Cavaliere", ribadisce anche oggi Danilo Leva ai Tg Rai, responsabile Giustizia dei democratici.
"Il governo delle larghe intese - aggiunge - è nato con lo scopo di portare il Paese fuori dalla crisi e non per risolvere i guai giudiziari di Berlusconi. Si è trattato di un accordo fatto alla luce del sole e siglato con la fiducia votata dal Pdl e da Berlusconi stesso. L’unica cosa vergognosa è il continuo tentativo di tenere in scacco una nazione per sottrarsi alle leggi. Ed è bene ricordare che Berlusconi è stato condannato per frode fiscale e non per motivi politici, come qualcuno cerca di far credere".
A cercare di prendere altro tempo era stato oggi a nome di Forza Italia Paolo Romani. "Non comprendiamo i continui riferimenti alla data del 27 novembre come giorno previsto per il voto in aula al Senato sulla decadenza del presidente Berlusconi. Lo stesso presidente Grasso ha riferito della calendarizzazione in aula, con riferimento al 27 novembre, ma in ogni caso dopo la conclusione dei lavori in aula della legge di Stabilità", aveva rilanciato l’ex ministro. Ma a smentire l’esistenza di un nesso tra il passaggio in parlamento della manovra economica e la decisione su Berlusconi era stato il viceministro dell’Economia Stefano Fassina. "Stiamo lavorando giorno e notte in Commissione e contiamo di poter rispettare i tempi che ci siamo dati, tra questi mi pare ci sia anche la conferma di mercoledì 27 del voto sulla decadenza", ha chiarito a Omnibus su La7 l’esponente del Pd. "Il calendario lo fa il Senato, il quale ha confermato il giorno 27 per la decadenza, ma la legge di stabilità può essere votata anche nei giorni successivi, non c’è una scadenza necessaria", ha aggiunto Fassina.
E che gli spazi di manovra per dilatare ulteriormente il verdetto di Palazzo Madama siano ormai sempre più esigui sembra essere anche la convinzione dello stesso Cavaliere che proprio per mercoledì 27 novembre alle 14 ha convocato in via del Plebiscito a Roma, davanti Palazzo Grazioli, una manifestazione di Fi contro il voto sulla decadenza. L’annuncio dell’iniziativa è stato dato tramite una circolare spedita per email a tutti i parlamentari della risorta Forza Italia.
Il Cavaliere ha poi partecipato ad una convention dei giovani di Fi. "Sono tre notti che non dormo perché quello che sta accadendo mi preoccupa moltissimo non per me, io ho un’età veneranda e a me può succedere anche di tutto, ma sono preoccupatissimo per quel che succede al Paese, all’attacco che si sta portando alla nostra libertà senza che nessuno si alzi in piedi a dire non è possibile", ha detto Berlusconi. "La libertà - ha aggiunto citando un discorso fatto anni fa a Bilbao - è l’essenza dell’uomo, della nostra mente e del nostro cuore. E’ ciò che ci fa fare e fin dalle origini Dio ha voluto l’uomo libero. Viene prima dello Stato che ha il compito primario di garantire l’esercizio della libertà a tutti i cittadini. Serve la libertà di essere giudicati da giudici che non siano parziali".
ALFANO ELOGIA IL CAV
ROMA - Sarà il 7 dicembre a Roma il giorno del lancio ufficiale del Nuovo Centrodestra con tanto di presentazione del nuovo simbolo e del nuovo nome. La data è stata annunciata da Maurizio Lupi in apertura della prima convention in corso a Roma. Angelino Alfano e i ministri dell’ex Pdl, Gaetano Quagliariello, Beatrice Lorenzin, Nunzia De Girolamo e lo stesso Lupi, incontrano tutti i parlamentari e i consiglieri regionali che hanno deciso di passare al loro nuovo partito.
Al Nuovo Centrodestra hanno aderito, ad oggi, sette europarlamentari; 30 senatori, 29 deputati, un presidente di regione (Giuseppe Scopelliti, governatore della Calabria), 16 assessori regionali, 88 consiglieri regionali.
Dopo Lupi a prendere la parola è stato il leader Angelino Alfano. E traccia la linea del nuovo partito. Saldamente nel centrodestra, ma ben lontani dalla nuova Forza Italia, dove prevalgono "gli estremisti", mossi esclusivamente da "ambizioni personali" e che "violentano" il "grande equilibrio e la capacità di sintesi di Silvio Berlusconi". "Caro presidente Berlusconi qui c’è gente che le vuole bene, che le vuole tanto bene, che resta nel centrodestra, ma che si era stancata dell’idea che il nostro movimento finisse in mano a radicali ed estremisti", ha esordito il vicepremier. "Noi non ci siamo distaccati dal presidente Berlusconi e dal centrodestra e staremo accanto al presidente Berlusconi con amicizia e lealtà, ma non aderendo a Fi, che non è piu quella del 1993", ha aggiunto.
"Esprimo tutta la mia ammirazione per voi che siete soci fondatori di un nuovo grande movimento che porterà il centrodestra a vincere le elezioni", ha detto ancora Alfano. "Abbiamo un obiettivo: avere, prima di Natale, almeno un circolo del Nuovo centrodestra in ciascuno degli 8.100 Comuni italiani". "Ho fatto una scelta scomoda - ha insistito il ministro dell’Interno - tutti noi potevamo stare sotto l’ombrello di un incarico di partito ma abbiamo deciso di passare per la porta stretta. Verremo attaccati ma non avremo paura. E’ la porta stretta ma la scelta giusta".
All’intervento di Alfano non hanno tardato a fare seguito le frecciate dei falchi. Durissima in particolare la reazione di Daniela Santanché. "Altro che noi estremisti e loro moderati! Alfano e il suo Nuovo Centrodestra sono come quelle cellule di terroristi che, col sorriso sulle labbra e vigliaccamente, sparavano alle spalle dei loro obiettivi, con la complicità morale dei salotti della sinistra", afferma in una nota la deputata di Forza Italia.
CORRIERE.IT
Silvio Berlusconi, ha in serbo un «colpo segreto» contro Matteo Renzi, probabile futuro segretario del Pd. Lo ha derto lo stesso ex premier con una risposta sibillina nel corso di un’intervista a Il Mattino. Nel primo pomeriggio la replica del sindaco di Firenze: «Questa è una notizia, non ne so niente». Quindi per ora resta il mistero su quale sia questo colpo segreto, poichè il leader di centrodestra non ha spiegato cosa esattamente intenda con quella definizione. Sembra però da escludere che si tratti della discesa in campo della figlia Marina. E a sera, di fronte ai giovani del partito, si scaglia un altra volta ancora contro i giudici, in particolare contro Magistratura Democratica.
MANIFESTAZIONE CONTRO IL VOTO - Ma non è il solo tema caldo affrontato dal Cavaliere, che nel pomeriggio tornerà a parlare in pubblico a Roma: Berlusconi ribadisce di non potere stare al governo con chi «vuole uccidermi». E annuncia anche che nel giorno fatidico in cui dovrebbe tenersi la votazione, il 27 novembre, alle 14 in via del Plebiscito a Roma, davanti a Palazzo Grazioli, vi sarà un manifestazione di Forza Italia contro lo scrutinio. E, dopo il voto , il Cavaliere probabilmente, staccherà la spina al governo. O, quanto meno, verrà meno il sostegno di Forza Italia, mentre gli alfaniani dovrebbero continuare a sostenere l’esecutivo - garantendogli così la maggioranza - nonostante le diversità di vedute in materia fiscale e sulla decadenza del Cavaliere.
Imprenditori e giovani di Forza Italia: "crediamo in Berlusconi"
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«PRONTI A RIACCOGLIERLI» - Venerdì lo stesso vicepremier Angelino Alfano era tornato a dire che sulla vicenda «la nostra posizione non cambia di un millimetro». E sabato mattina ha lanciato la sua nuova formazione politica, il Nuovo Centrodestra, sottolineando più volte che essa è composta da persone «che a Silvio vogliono bene» . Lo stesso Cavaliere, come in parte aveva già fatto in occasione del consiglio nazionale di settimana scorsa, ha tenuto una porta aperta ai fuoriusciti. E ha spiegato: «Se capiscono di aver sbagliato, siamo pronti a riaccoglierli».
«NON MI DIMETTO» - Berlusconi ha invece ribadito di non voler anticipare le decisioni dell’aula sul suo destino politico con un passo indietro deciso autonomamente. «Non mi dimetto prima, non ci penso nemmeno - ha spiegato al quotidiano partenopeo -. Aspetterò che votino. Che si assumano la responsabilità di una cosa di cui si dovranno vergognare per sempre». Quanto alla posizione che verrà assunta da Forza Italia sulla legge di stabilità spiega: «Decideremo quando potremo finalmente studiarla».
PD: «NESSUN RINVIO»- Intanto il Pd ribadisce che non ci sarà nessun rinvio sul voto di decadenza: «Il 27 novembre voteremo la decadenza di Berlusconi. È la conseguenza naturale della condanna definitiva per frode fiscale. Forza Italia continua intanto a ricattare il Paese, ma la legge di stabilità e il governo non possono essere ostaggio degli interessi personali del Cavaliere»