Aldo Grasso, Sette 22/11/2013, 22 novembre 2013
CHI HA LA SCORTA SI ATTACCHI AL TRAM
Senza evocare il fantasma della casta, senza abbandonarsi alla demagogia, senza sfruttare il facile moralismo, ci sono però notizie che mi fanno andare in bestia. Una è questa. Il comune di Milano pubblica la lista dei fortunati cittadini che possono usufruire delle corsie preferenziali, qualcosa come 4.000 pass. Per carità, ci sono persone che hanno necessità della corsia preferenziale, basterebbe però usare una macchina di servizio, non il permesso personale. Davvero Barbara Berlusconi, Susanna Camusso, Letizia Moratti, Bedy Moratti, Saverio Moschillo, tutti gli eletti in Regione e Parlamento hanno necessità di questo privilegio? Se imparassero a conoscere cos’è il traffico di Milano e quali angosce provoca non potrebbero poi aiutarci a risolvere i problemi?
Andando avanti di questo passo (e di questi pass) si arriva a quello che considero, anche dal punto di vista simbolico, un’offesa alla morale civica: le scorte.
Intendiamoci, ci sono persone che vanno protette in tutti i modi: giudici, sindaci, giornalisti (come Lirio Abbate) vittime di continue aggressioni, ma anche tutti quei cittadini anonimi che lottano contro la criminalità organizzata e ricevono di continuo intimidazioni. Queste persone vanno aiutate e protette. Ma esiste una lista impressionante di individui (un numero che non ha uguali nel mondo) che godono della macchina e della scorta come fosse un privilegio.
Anche un taxi andrebbe bene. Una sera tornavo dallo stadio di San Siro e per poco non vengo investito da un’auto di scorta. Chi c’era sopra? L’on. Ignazio La Russa. Per andare a vedere la partita è necessaria la scorta?
Non discuto la persona (sono tutte ottime persone) e, ovviamente, non vale la risposta che è il ministero dell’Interno a decidere, tuttavia mi chiedo (sono i primi nomi che mi saltano all’occhio scorrendo un lungo elenco) perché Gianni Alemanno, Giuliano Amato, Pier Luigi Bersani, Renato Brunetta, Maria Chiara Carrozza, Fabrizio Cicchitto, Massimo D’Alema, Ciriaco De Mita, Lamberto Dini, Roberto Formigoni, Altero Matteoli, Emma Marcegaglia, Claudio Lotito, Mario Monti, Mario Moretti, Giuseppe Pisanu, Renata Polverini, Gianfranco Rotondi, Mario Scajola, Carlo Taormina, Giulio Tremonti, Denis Verdini, Bruno Vespa; mi richiedo, perché hanno bisogno di una scorta? Da quanto tempo non provano più l’ebbrezza di pagarsi un taxi, prendere un tram, andare in metrò, insomma stare un po’ a contatto con la gente che vorrebbero guidare? Non hanno i soldi per pagarsi un autista personale?
I sindacati di polizia si domandano se sia una vera esigenza schierare quotidianamente questo esercito di guardaspalle oppure se si tratta di fare un favore a qualcuno che poi non vuole rinunciare al prezioso status symbol. È una domanda che ci facciamo anche noi.