Angelica Ratti, ItaliaOggi 22/11/2013, 22 novembre 2013
SENZA TOILETTES 36% DELL’UMANIT
Martedì l’Onu ha celebrato «la giornata mondiale delle toilettes». Non quelle sue, naturalmente. Piuttosto, un focus su uno degli obiettivi, in materia di sanità pubblica, che l’Organizzazione delle Nazioni Unite aveva prefissato nell’anno 2000: dimezzare entro il 2015 il numero delle persone che non hanno accesso ai servizi igienici. E sono tanti nel mondo: 2,5 miliardi di persone, pari al 36% dell’umanità. L’obiettivo del 2015, così come stanno andando le cose, non sarà raggiungibile che nel 2075... comunque bisogna accelerare anche perché i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità parlano delle morti provocate dalla mancanza di igiene: ogni anno 1,7 miliardi di persone soffrono di diarrea e 750 mila bambini d’età inferiore a cinque anni muoiono per questo. Nel 2008 le persone che non avevano altra scelta che fare i propri bisogni all’aria aperta superavano il miliardo. E questa mancanza di igiene è la prima causa del propagarsi delle epidemie di colera, tifo, dissenteria, infezioni provocati da parassiti fecali, epatiti. Le malattie causate dalle cattive condizioni igieniche sono numerose. Nel mondo il 50% dei letti d’ospedale saranno occupati da persone colpite da malattie trasmesse dall’acqua inquinata dai batteri fecali che provoca un disastro ecologico. Il dramma sanitario di Haiti dopo il terremoto insegna. E ora, nelle Filippine devastate dal tifone assassino Haiyan, l’urgenza maggiore dei soccorritori è proprio il risanamento igienico. La mancanza provoca conseguenze negative sulla salute, dignità e sicurezza nelle Filippine come nel resto del mondo. Bisogna arrivare a eliminare le latrine e dotare case e scuole di servizi igienici: un diritto dell’uomo riconosciuto dall’Onu dal 2010. L’Unicef ha calcolato che 194 milioni di giornate di scuola saranno perse ogni anno dagli alunni a causa della diarrea o dall’assenteismo causato dalla mancanza di servizi igienici.