Roberto Giardina, ItaliaOggi 22/11/2013, 22 novembre 2013
CINESI PRENDONO CASA A BERLINO
A Berlino arrivano i cinesi, e comprano tutto. Grazie a loro, il boom immobiliare non accenna a diminuire. Le banche tedesche mettono in guardia i clienti dal lasciarsi tentare dagli interessi mai così bassi e dal comprare casa. Ormai si ottengono mutui sotto il 3%, e per l’80% del prezzo d’acquisto. Ma molti vanno oltre il proprio limite, basta un problema, o la perdita sia pure momentanea del posto di lavoro, e si finisce nei guai. E le banche temono di non poter recuperare i crediti mettendo all’asta gli immobili, spesso sovraquotati. I prezzi, avvertono, in certe zone sono aumentati del 20% in un paio d’anni: il mercato è surriscaldato. Tuttavia non c’è il pericolo che la bolla esploda, come in Spagna. La situazione in Germania è completamente diversa, e a sostenere il mercato sono gli stranieri.
Gli italiani hanno comprato soprattutto gli appartamenti di un paio di stanze, circa 60 metri, che ora cominciano a scarseggiare. A meno che non si cerchi in quartieri poco allettanti, almeno per il tipo di investimento che si desidera. Gli alloggi in zone troppo lontane difficilmente possono essere affittati ai turisti. «Ma a Berlino adesso giungono gli investitori dall’Asia», avverte «Die Welt». E non sono, in genere, privati. Grandi società, soprattutto cinesi, comprano in blocco case o società immobiliari, non guardano al prezzo, né alla zona. Acquistano a tappeto, a occhi chiusi, anche palazzi in pessime condizioni.
Naturalmente, i cinesi si accaparrano anche le occasioni migliori. Le Hallen alla Borsigturm sono state acquistate per 250 milioni, il Lindecorso, un gruppo di negozi, nel posto più favorevole allo shopping di Berlino, all’angolo tra la Friderichstrasse e la Unter den Linden, è stato comprato per 150 milioni, un isolato sulla Kurfürstendamm, il viale più elegante di quella che era Berlino Ovest, è stato ceduto per 100 milioni, così come altri blocchi sulle vie più ambite per lo shopping, come la Schlossstrasse a Steglitz. E, logicamente, l’investimento provoca l’aumento dei prezzi in tutta la zona interessata.
Nel 2012, sono state le compagnie petrolifere norvegesi, i fondi pensioni e le assicurazioni americane e britanniche a sostenere il mercato. Nell’anno che sta per finire sono subentrati i cinesi, che dovrebbero allargare i loro interessi nella capitale tedesca anche nel 2014. Ma non solo loro. Anzi sono stati i sudcoreani a scoprire Berlino nel 2010: il Sony Center nella Potsdamer Platz fu acquistato dal fondo pensionistico statale Npd. Nel 2013, i giapponesi hanno comprato la torre di uffici, alta 125 metri, a Treptow. Nei primi tre trimestri dell’anno gli investimenti immobiliari nella capitale hanno raggiunto i 2,3 miliardi di euro, e il totale dovrebbe salire almeno di un altro miliardo entro la fine del 2013. Molto, ma non è un record: nel 2012, si raggiunsero i 4, 2 miliardi. E le società asiatiche garantiranno i loro investimenti, evitando che i prezzi possano calare.