Maria Corbi, La Stampa 22/11/2013, 22 novembre 2013
IL CALENDARIO PIRELLI 2014 È UN INEDITO DI 28 ANNI FA
Helmut Newton firma il calendario Pirelli dieci anni dopo la sua morte. Un omaggio, una sorpresa, un caso per quelle foto nascoste al mondo per quasi 30 anni. Qualcuno ha parlato di censura, ma ieri alla presentazione dell’edizione celebrativa per i 50 anni di The Cal, si è capito che le cose sono andate diversamente.
Due grandi fotografi, Helmut Newton e Bert Stern, messi in competizione a loro insaputa da Pirelli Italia e da Pirelli United Kingdom per l’edizione del 1986. Newton inizia il progetto tra Montecarlo e il Chianti ma deve abbandonare per la malattia della moglie, lasciando otto foto e il compito di completare l’opera alla sua stylist e consulente, Manuela Pavesi. Ma queste immagini di «povere ma belle» che rappresentano una novità nell’estetica e nell’immaginario di Newton, il fotografo della antica e ricca borghesia occidentale, alla fine vengono scartate.
Vincono gli inglesi e le pagine patinate del 1986 porteranno la firma di Bert Stern, l’uomo che ha ritratto Marilyn «scoperta» da un velo e che con il sui lavoro rappresenta la marcia di Pirelli verso il mondo del cinema e dello star system. Sul suo calendario il primo nudo integrale. «Newton si dispiacque, certo, ma non ne fece una malattia», racconta adesso Manuela Pavesi che ha curato insieme a Pirelli l’edizione di questo calendario inedito (e per un caso il 1986 e il 2014 hanno la stessa datazione), in modo che il progetto di Newton venisse rispettato integralmente.
Ed eccole queste foto che come dice Vicente Todolì, «artistic advisor» dello spazio espositivo Hangar Bicocca, già direttore della Tate Modern di Londra, «non sono certo contemporanee, ma come tutto quello che possiede uno stile proprio durano nella vita».
E lasciano un segno del tempo, quei mitici Anni 80 così distanti dal mondo in crisi di bellezza e di ottimismo di oggi. Tre modelle fuori dagli schemi e dalle taglie anoressiche usate dal grande fotografo per rappresentare un’epoca. Tra loro, con le due inglesi Susie Bick e Betty Prado un’italiana, Antonia Dell’Atte, che oggi ha gli stessi anni del calendario, cinquanta.
Newton le volle nelle vesti di gommiste, benzinaie, emigranti, con riferimenti al cinema neorealista e alle dive italiane dell’epoca, da Lucia Bosè a Silvana Mangano a Sophia Loren, anche lei ieri sera alla serata di gala in onore di Newton e dei 50 anni di The Cal che è stata dedicata alla solidarietà per la popolazione sarda. «Oggi doveva essere un giorno di festa e invece è una giornata di lutto nazionale», ha detto il presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera.
Cena con raccolta fondi, dunque, nello spazio che ospita l’installazione dell’artista Anselm Kiefer, «I sette palazzi celesti». Tra gli ospiti molte modelle che hanno posato dal 1964 a oggi, tra cui Eva Herzigova, una rappresentanza di fotografi capitanata da Steve McCurry, autore dell’edizione dello scorso anno, Kevin Spacey , che ha presentato la serata, in cui si è esibito il tenore Vittorio Grigolo. Sullo schermo passano le immagini patinate di Newton, con le ragazze sensuali ma poco svestite accanto a enormi pneumatici, ad auto da corsa, a distributori di benzina.
Per celebrarsi, The Cal si è regalato anche alcuni scatti di Peter Lindbergh e Patrick De Marchelier a modelle che hanno interpretato la storia recente del Pirelli: Alessandra Ambrosio, Helena Christensen, Isabeli Fontana, Miranda Kerr, Carolina Kurkova ed Alek Wek. Passato e presente che si incontrano grazie all’obiettivo di tre grandi fotografi. Auguri a The Cal.