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 2013  novembre 22 Venerdì calendario

L’ADDIO DEL DIRETTORE DEL SECOLO

La diaspora degli ex An miete una vittima eccellente. Marcello De Angelis, giornalista ed ex parlamentare del Pdl, ha infatti lasciato la direzione politica del Secolo d’Italia , storico organo d’informazione della destra italiana. Un addio di comune accordo con la proprietà, dovuto più che altro all’impossibilità per De Angelis di garantire una linea politica coerente a fronte delle diverse anime che compongono la Fondazione Alleanza Nazionale, che è tuttora proprietaria del Secolo .

L’ormai ex direttore spiega i motivi dell’addio nel pezzo di commiato ai lettori: «Come è a tutti noto - le sue parole - il nostro mondo non ha avuto vita tranquilla e serena e le divergenze di percorso, i mutamenti di prospettiva si sono moltiplicati e hanno reso sempre più plurale e diversificato l’insieme di persone che il Secolo avrebbe dovuto rappresentare e a cui avrebbe dovuto dare voce. Il che ha reso per me impossibile dare una linea coerente al giornale». De Angelis non evita di togliersi qualche sassolino dalle scarpe: «Ho il dovere di riconoscere che a me è stata data assoluta libertà di esprimermi - spiega - tanto che il Secolo ha avuto nella stagione del governo Monti una posizione inconciliabile con quella della rappresentanza parlamentare e cioè di totale e argomentata opposizione. Posizione che in sede parlamentare non ha trovato la stessa tolleranza, tanto da valermi l’esclusione dalle liste». «Anche oggi le mie posizioni non sono in sintonia con quelle della maggioranza dei soggetti politici di cui il Secolo dovrebbe essere l’organo di stampa - conclude - e credo sia professionalmente giusto e coerente che quindi sia qualcun altro a occuparsene».

A occuparsene, in particolare, sarà per il momento Girolamo Fragalà, che già copriva il ruolo di vicedirettore responsabile. E che dovrà preoccuparsi anche di una situazione economica non propriamente facile. I dipendenti del Secolo , infatti, continuano a lamentare il ritardo nel pagamento degli stipendi da parte della Fondazione.

Attualmente la situazione ha fatto riscontrare una schiarita, e il ritardo è di «sole» tre settimane riguardo alla mensilità di ottobre. Soldi sui quali avrebbero ricevuto rassicuranti garanzie da parte della proprietà. Anche se c’è chi non ha visto di buon occhio i contemporanei impegni economici da parte della Fondazione, che ha emesso un bando per oltre un milione di euro a favore di inziative e progetti di matrice destrorsa e, nelle ultime settimane, ha anche sovvenzionato il «Concerto per l’Italia» andato in scena il 5 novembre al Teatro Sistina. Concerto al quale hanno presenziato, tra gli altri, alcuni esponenti di Officina per l’Italia, da Giorgia Meloni a Gianni Alemanno.