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 2013  novembre 22 Venerdì calendario

SPORTITALIA IN FUORIGIOCO


Si chiamava Sportitalia ed è finita nel gioco delle tre carte. Fallimenti, debiti, cessioni rendono molto oscure le prospettive per decine di dipendenti della tv tematica trasmessa ai canali 60, 61 e 62 del digitale terrestre. La concessione televisiva è ormai l’unico tesoro che il nuovo proprietario, Valter La Tona, tenta di proteggere dall’aggressione dei creditori ereditati dalla gestione precedente, quando il marchio Sportitalia, di proprietà di Tarak Ben Ammar, era in affitto a Bruno Bogarelli.
La gestione Bogarelli si è saldata con i fallimenti delle sue società di produzione Maroncelli 9 (ex Interactive group) e di Edb Video. Lo stato passivo accertato è di 62 milioni di euro, a fronte di attivi e liquidità che non arrivano a un milione.
La lista dei creditori è di gran gala a partire da Telecom Italia e Telecom Italia Media Broadcasting. Segue Urbano Cairo, che ha raccolto pubblicità per Bogarelli fino a un anno fa circa e ha tentato di pignorare i tre canali per recuperare gli arretrati. Invano, perché La Tona ha messo i canali al sicuro all’interno del suo gruppo. C’è poi la Prs di Alfredo Bernardini De Pace che ha sostituito Cairo nella raccolta pubblicitaria. La Tona ha rescisso l’accordo con Prs, che ha fatto causa, per affidarsi alla sua concessionaria Dad. Dulcis in fundo, fra i creditori figura la Lega calcio che ha come advisor per i diritti tv la Infront Italy di Marco Bogarelli, fratello minore di Bruno.
Per anni si è detto che il Bogarelli-Infront fosse socio del Bogarelli-Sportitalia dietro lo schermo di Unione fiduciaria. Di certo, il primo agosto 2012 la Deruta 20 di Bogarelli-Infront ha preso in affitto gli studi di produzione e gli uffici dalla Maroncelli 9 di Bogarelli-Sportitalia per 360 mila euro all’anno. Poi a luglio 2013, con Maroncelli 9 fallita da sette mesi, Deruta 20 ha esercitato il diritto di prelazione e ha comprato tutto al prezzo imbattibile di 500 mila euro.
La Tona, editore televisivo con i canali Marco Polo, Nuvolari, Leonardo, ha lamentato errori nell’accertamento del passivo e debiti imprevisti. Fatto sta che la sua Lt multimedia ha comprato Edb per un milione di euro e l’ha subito ceduta a Sitcom. «È un soggetto terzo», ha dichiarato La Tona. In realtà, Lt e Sitcom hanno un solo proprietario. La Tona, appunto.
La vicenda Sportitalia è rilevante non soltanto per il carico passivo accumulato ma anche per la caratura dei personaggi che hanno ruotato intorno al network dello sport in chiaro. Il comun denominatore è la scuola Fininvest. La Tona, cresciuto nella holding berlusconiana, ha debuttato con Sitcom nel 1997. Al suo fianco c’era Giancarlo Innocenzi, dirigente Mediaset, sottosegretario alle Comunicazioni con il Berlusconi bis, poi commissario Agcom e oggi mandato a svernare alla presidenza di Invitalia.
Bruno Bogarelli è stato direttore di Videonews, la testata giornalistica delle reti Fininvest, e ha lavorato in Sportitalia con Angelo Codignoni, fondatore della prima Forza Italia e animatore di Canale 5 russo. Marco Bogarelli viene da Milan Channel. Cairo si è formato in Publitalia ’80 e Ben Ammar è un ambasciatore del berlusconismo in Francia e nei paesi arabi. Nonostante questo spiegamento di uomini, presidiare il mercato è diventato impossibile e comunque costa troppo. Il primo a capirlo è stato Ben Ammar che ha ceduto le frequenze della sua Europa Tv a Mediaset già nel 2006 e poco dopo si è defilato dall’avventura Sportitalia. Bogarelli non ha retto. La Tona ristruttura. E i dipendenti pagano.