i.m., L’Espresso 22/11/2013, 22 novembre 2013
LEGHISTI DAL COIFFEUR PAGA BUONANNO
Da operaio in cartiera e venditore di scope a Borgosesia (Vercelli) a deputato e star televisiva quando nel 2010 sedeva come opinionista nel salotto di Barbara D’Urso, il senatore leghista ex Msi Gianluca Buonanno, già sindaco di Serravalle e Varallo, non ha mai smesso di far parlare di sé. Noto per le esternazioni omofobe in aula, è come amministratore locale che il senatore riesce a farsi notare. Dopo le galline, i buoni carburante e i buoni pizza («Per tutta la famiglia pago io») come recita il volantino da presentare agli esercenti, che assicura «pizza, bibita/birra, dolcetto e caffé», arriva il "buono acconciatura". Che si scelga il negozio di "Susy" o "Elisir", "Bruno e Stefy" o "Chiara", a Varallo si va dal parrucchiere a spese del prosindaco e senatore Buonanno. Stavolta, però, il bizzarro parlamentare è incappato in una bella gaffe, che rischia di trasformarsi in una grana. In calce al nuovo tagliando del valore di 20 euro, il senatore scrive che «è già una grande rivoluzione che ci sia in Italia un politico che invece di rubare regala!!!». Ma i suoi colleghi, inclusi quelli del suo partito, a farsi dare del ladro, in tempi di antipolitica, non ci stanno e fanno capannelli per chiedere conto dell’offesa. Rivolgendosi anche al leader della Lega Roberto Maroni, ex ministro dell’Interno e segretario pro-tempore del Carroccio, mai intervenuto ufficialmente per frenare le intemperanze del suo senatore padano di origine pugliese.