Sonia Renzini, l’Unità 21/11/2013, 21 novembre 2013
USA, GIUSTIZIATO IL NEONAZISTA CHE SPARÒ AL RE DEL PORNO
Si definiva un killer al servizio di Dio il neonazista Joseph Paul Franklin morto con un’iniezione di Pentobarbital ieri nel carcere di Bonne Terre nel Missouri. L’esecuzione era stata inizialmente bloccata da un giudice di primo grado per una disputa sul farmaco usato per l’iniezione letale, ma una Corte d’appello l’ha subito sbloccata in una sentenza poi confermata dalla Corte suprema.
Ex iscritto al Kuk Klux Klan e al partito nazista americano, il 63enne ha confessato una ventina di omicidi contro ebrei e afroamericani fra il 1977 e il 1980, ma il crimine più famoso è stato l’attentato commesso nel marzo 1978 contro Larry Flynt – l’editore della rivista porno Hustler che da allora è costretto sulla sedia a rotelle. Il motivo? Era «disgustato» dal fatto che la sua rivista pubblicasse foto «di coppie interrazziali che facevano sesso», ha detto candido alla Cnn. Invece è stato proprio Flynt nelle scorse settimane a lanciare un appello contro la sua esecuzione, dicendosi contrario alla pena di morte e dichiarando che preferiva vederlo in carcere per tutta la vita. L’appello ha avuto l’apprezzamento dello stesso Franklin, ma non ci sono state altre conseguenze. «Volevo scatenare una guerra tra razze – ha confessato Franklin – la sopravvivenza della razza bianca era a rischio». Aveva dato il via alla sua lotta per la salvezza della razza bianca, derubando 16 banche in giro per l’America per finanziarsi. Nel luglio del 1977 aveva messo una bomba nella sinagoga di Chattanooga, in Tennessee, senza fare vittime, per poi darsi agli omicidi, spesso colpendo da lontano come cecchino. È stato condannato per l’uccisione di Gerald Gordon davanti ad una sinagoga del Missouri commesso in ottobre, sempre nel 1977. Ma ha anche ammazzato due uomini afroamericani in Utah, due adolescenti afroamericani in Ohio, una coppia mista in Wisconsin e un uomo in Tennessee. E la polizia sospetta sia legato ad altri 18 omicidi. Fra i delitti confessati, ma per i quali non è stato processato, vi è l’attentato in cui rimase ferito l’attivista per i diritti degli afroamericani Vernon Jordan. In un’intervista al St Louis Post-Dispatch Franklin ha detto di non avere più sentimenti di odio verso neri ed ebrei. Il suo avvocato, nell’estremo tentativo di evitargli la pena capitale, aveva attaccato il medicinale usato, il pentobarbital, sostenendo che violava l’ottavo emendamento della Costituzione contro le punizioni crudeli. Inutilmente.