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 2013  novembre 21 Giovedì calendario

IN ITALIA TROPPE AUTO BLU DAI RISPARMI TAGLI ALLE TASSE


[Carlo Cottarelli]

L’enorme palazzo ottocentesco dove da un mese lavora Carlo Cottarelli rappresenta bene la spending review che non c’è. Sette persone alla reception per gli ospiti, decine di dipendenti che passeggiano e chiacchierano continuamente fra il cortile interno e il bar, corridoi immensi e costosi da riscaldare. Il commissario alla revisione della spesa ha una piccola stanza d’angolo al primo piano del ministero del Tesoro. Alle spalle della scrivania una decina di raccoglitori blu. Sulle etichette le voci di spesa: «Sanità», «istruzione», «beni e servizi». L’unico segno di riconoscimento dei suoi 25 anni a Washington è l’enorme tazza rossa di caffè lungo fra le mani alle due del pomeriggio.
Dottor Cottarelli, siamo al terzo tentativo di mettere mano agli sprechi dello Stato. Ci dica una ragione per la quale credere che stavolta funzionerà.
«Non partiamo dal nulla. Il lavoro fatto è una buona base di partenza. Ma Enrico Bondi - mi passi la battuta - era un uomo solo al comando. Ora abbiamo deciso di impostare un progetto di responsabilizzazione dell’intera macchina. Per questo ci sono i gruppi di lavoro anche all’interno dei ministeri».
Nei ministeri sessantotto. Non sono persino troppi?
«Non si tratterà di 68 gruppi di persone diverse. Quando abbiamo deciso di individuare alcuni temi specifici è per approfondirli semmai in tavoli separati. I gruppi in senso stretto saranno 25: otto “orizzontali”, sui grandi capitoli di spesa (beni, immobili, organizzazione), 13 nei ministeri, uno per Palazzo Chigi, tre per gli enti locali».
C’è chi dice: in Italia la spesa al netto degli interessi non è molto più alta che altrove. Cosa risponde?
«Se escludiamo gli interessi sul debito - troppi - e le pensioni è vero. Ma con questo debito non possiamo permetterci sprechi. Se possiamo essere più bravi dei tedeschi nel calcio, possiamo farlo anche nella revisione della spesa».
Responsabilizzazione significa aspettarsi che i dirigenti dei ministeri dicano di sì ai tagli nei ministeri?
«Ogni gruppo avrà un mandato. Ci saranno persone di quel ministero, e persone che sceglierò fra gli esperti che si sono messi a disposizione a titolo gratuito».
Ci dica una cosa che in questo mese di lavoro in Italia le ha dato fastidio.
«(Pausa) Nulla, sono ancora entusiasta».
Ci sarà una cosa, suvvia.
«(Pausa). Va bene, sì: le auto blu. Ci sono troppe auto blu».
Lei ha rinunciato ad averla. Lo ha fatto anche il portavoce del ministro. Al Tesoro sono la metà di quel che erano fino a pochi anni fa. Non è già molto?
«Al Tesoro inglese l’auto blu è una, quella del ministro».
Se è così perché non ha organizzato gruppi di lavoro su auto blu e consulenze?
«Perché sono intenzionato a occuparmi di questi temi in prima persona».
Lei dice di voler responsabilizzare i dirigenti con un budget di spesa. In un Paese come l’Italia non è rischioso? Non è che invece di risparmiare finiamo per spendere di più?
«Non è così, se fatto con i giusti incentivi. Le faccio un esempio che mi ha raccontato l’ambasciatore a Washington: ora ha un budget e risparmia».
Sta per incontrare Beatrice Lorenzin. Parte dalla sanità?
«Ho già visto Zanonato, intendo vedere tutti i ministri. Siccome non è mia intenzione fare tagli lineari, evito di presumere di sapere da dove partire».
Però nel suo documento di lavoro ha precisato alcune aree di intervento. I rimborsi per le cure termali dei militari, ad esempio.
«Quelle sono aree in cui, sulla base delle informazioni raccolte, pensiamo ci siano criticità. Questo non significa che escludiamo le altre».
Il governo ha promesso a Bruxelles di anticipare al 2014 parte dei risparmi. Circola l’ipotesi di 1,5-2 miliardi. Non è così?
«Lo faremo, ma non sono ancora in grado di dare cifre».
Che farete con questi denari?
«Sin da subito verranno destinati anche alla riduzione delle tasse sul lavoro».
Twitter @alexbarbera