il Fatto Quotidiano 21/11/2013, 21 novembre 2013
L’INCHIESTA FONSAI
Dopo oltre un anno di indagini sulla Fonsai, la Guardia di finanza arresta quasi tutta la famiglia Ligresti. È l’alba del 17 luglio 2013, Salvatore Ligresti, finisce ai domiciliari. Carcere invece per le figlie Jonella e Giulia. Se la cava il secondogenito Paolo, che vive in Svizzera. Sono tutti accusati di falso in bilancio, false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato. I finanzieri, coordinati dalla Procura di Torino, arrestano anche tre ex manager Fonsai, Emanuele Erbetta, Fausto Marchionni e Antonio Talarico. Gli inquirenti ritengono di aver individuato una voragine da 600 milioni di euro nei conti della società. A questi si aggiungerebbero dividendi illeciti per 253 milioni, distribuiti alla famiglia Ligresti nel corso degli anni e un danno in Borsa che si aggira intorno ai 300 milioni. Il 3 settembre Giulia Ligresti patteggia due anni e otto mesi di reclusione ed esce di scena dal processo. L’11 ottobre i pm torinesi chiedono e ottengono il giudizio immediato. Salvatore Ligresti, insieme alla figlia Jonella – anche lei ha chiesto il patteggiamento – e ad altri tre imputati, il 4 dicembre si presenterà in Tribunale a Torino per la prima udienza. Il figlio Paolo, ora cittadino elvetico, si trova ancora in Svizzera.