Eugenio Arcidiacono, Famiglia Cristiana 21/11/2013, 21 novembre 2013
MILLY CARLUCCI
Nel salone dell’Auditorium Rai di Roma gli orchestrali si stanno preparando per le prove della nuova puntata di Ballando con le stelle. Un violinista suona l’Habanera dalla Carmen di Bizet quando tra gli stucchi e i lampadari rimbomba un urlo: «Nun la fare quella, porta rogna!». Il ricordo della caduta rovinosa di Anna Oxa mentre ballava un charleston è, evidentemente, ancora fresco. Logico, quindi, partire da lei quando incontriamo Milly Carlucci in una stanzetta lì vicino: «Anna si è procurata una lesione ai legamenti. Sta facendo la fisioterapia, ma dubito che la rivedremo in pista».
Quando si è fatta male, lei ha mostrato un notevole sangue freddo, impedendo, ad esempio, che qualcuno potesse muoverla in attesa dei soccorsi. Questo autocontrollo l’ha appreso da suo padre, generale dell’esercito?
«Deriva di più dal mio passato sportivo. Ho praticato pattinaggio a livello agonistico e poi ho fatto l’allenatrice. Quindi so bene, anche perché l’ho sperimentato io stessa più volte, cosa si deve fare in caso di infortunio. Ricordo ancora quando sciando mi sono rotta tutti e due i collaterali e il sabato sono andata in diretta con l’abito da sera. Sotto avevo un tutore che mi ingabbiava tutta la gamba...».
Anche a scuola era così disciplinata?
«Avevo voti alti e allo stesso tempo pattinavo. Studiavo dalle sette di sera a mezzanotte e cosi ho bruciato la mia adolescenza, come capita a molti sportivi».
È vero che fu sua madre a insegnarle a ballare?
«Si. Balla ancora adesso, a 87 anni, perché gliel’ha consigliato il medico per tenere bassa la glicemia. Con il suo maestro si lancia in rumbe, cha cha cha, tanghi e si diverte un mondo».
I suoi due figli vivono sempre a Londra?
«Sì. Patrick, 21 anni, sta finendo l’università, mentre Angelica lavora. Il padre le ha chiesto di tornare in Italia per vedere se ha la stoffa dell’imprenditrice e quindi prendere il suo posto in azienda quando lui mollerà. Ma non so se lo farà: le piace troppo viaggiare e fare nuove esperienze».
Il fatto di averli lontani non le pesa?
«Quando sono andati via, a 15 anni, è stata durissima. Ora me ne sono fatta una ragione ed è bello che spesso siano loro a cercarmi, perché vuoi dire che non sono stata così apprensiva da rendermi insopportabile».
Ha sposato suo marito nel 1985 e in tutto questo tempo siete stati bravissimi a difendere la vostra privacy. Come ci riuscite?
«Mi sono impegnata a lasciare fuori il mio lavoro dalla nostra casa. Mio marito e i miei figli hanno sempre visto una donna normale, non li ho mai messi a contatto con il glamour del mondo dello spettacolo».
Come va con le sue sorelle, Anna e Gabriella?
«Anna vive a Milano, ma comunque sento entrambe anche due volte al giorno. Siamo sempre un clan affiatato».
Nel 2008 ha letto alcuni passi biblici nella maratona televisiva La Bibbia giorno e notte. C’è qualche personaggio dei testi sacri o qualche santo che sente più vicino?
«Nelle mie preghiere mi rivolgo prima di tutto a san Patrizio e a san Camillo perché sono i miei santi protettori, dato che io mi chiamo Patrizia Camilla, da cui Milly. E poi c’è sempre Giovanni Paolo II. Ho avuto l’onore di stare accanto a lui in varie occasioni, a partire dal concerto per il Congresso eucaristico di Bologna del 1997 in cui si esibì Bob Dylan. L’ultima fu durante un altro concerto, quello dell’Annata russa in sala Nervi nel 2004. La sua benedizione e la sua stretta di mano resteranno per sempre impresse nella mia memoria».
Milly deve correre dalla logopedista per curare un abbassamento di voce. Prima di lasciarci, le chiediamo delle foto che tappezzano la stanza: sono tutte di Francesco Totti e dell’ex allenatore della Roma Zdenek Zeman. «Le ha attaccate uno degli autori di Ballando, che è uno sfegatato romanista. Io sono juventina. L’unica mia si trova all’ingresso». Milly indica una foto di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany. «Sì, sono spudoratamente romantica».