Luca Calamai, La Gazzetta dello Sport 21/11/2013, 21 novembre 2013
BORJA VALERO: «NON HO MAI VINTO NULLA. FIRENZE, RIMEDIERO’ QUI»
«Ora voglio vincere».La Firenze del calcio si esprime attraverso la classe di Borja Valero. Lui, simbolo di bellezza applicata al football, interpreta il sentimento di una città che ha fame di vittorie: almeno quanto la proprietà viola. «Io non ho mai vinto niente e credo sia arrivata l’ora di farlo». Borja è talmente amato da queste parti, da essere applaudito per gli errori (rari) al pari delle giocate «spella-mani». Un legame, quello tra Borja Valero e Firenze, che va oltre il calcio: e sconfina nella quotidianità di un ragazzo curioso ed educato calatosi pienamente nella nuova realtà. «Chi sta in questa città e non la sfrutta nella sua completezza – dice BV20 - vuol dire che proprio non vuole farlo. Firenze è meravigliosa ed io ho la fortuna di starci. Fortuna che sfrutto al massimo. Per questo cerco di vedere più cose possibile. Vivendola».
Adesso non resta quindi che vincere qualcosa di importante.
«Lo scudetto è sempre la cosa più difficile, giusto ricordarlo. Devi avere una continuità incredibile mese dopo mese. Sarebbe già bello lottare per farlo».
Qualcuno dice che non siete così lontani dalla lotta per il primo posto.
«La società sta portando giocatori bravi, sono felice».
Altrimenti si può provare con una Coppa.
«Vincere piace a tutti: a me, alla squadra ed alla proprietà. Mettere un trofeo in bacheca potrebbe essere uno stimolo ulteriore per crescere ancora».
Cosa sta dicendo questo campionato?
«Che la Juve è sempre la squadra da battere».
Sorprese?
«La Roma. Io penso che possa rimanere lassù, anche perché non ha le Coppe. Poi c’è il Napoli che vince spesso. Il Milan? Anche lo scorso anno partì male, poi recuperò».
A proposito di Napoli. Dopo la sconfitta contro gli azzurri lei era fra i più arrabbiati. Motivo?
«Esclusivamente calcistico. Avevamo fatto una gara meravigliosa, schiacciandoli per tutta la partita nella loro area. Sconfitta assurda».
Niente a che vedere con il mancato rigore su Cuadrado?
«No. Non credo ai complotti se è quello che mi chiede. E’ stato un errore. Io continuo a pensare che se saremo bravi rimarremo lassù».
A proposito di bravi, non dica che si aspettava un Rossi così.
«Invece sì. Quando eravamo al Villarreal lo voleva tutto il mondo. Ero certo che sarebbe tornato subito lui. E’ un calciatore unico con qualità che ho visto in pochissimi. Ha tecnica, forza e testa. Avere classe senza testa non è “bueno”».
Tra poco tornerà anche Gomez. Che tipo di coppia sarà?
«Perfetta. Mario darà un valore ulteriore alla squadra permettendo a Giuseppe di fare la cosa che preferisce. Arretrare per cercare il pallone».
Dietro a voi campioni, c’è un bel gruppetto di giovani promesse che cresce. Chi l’ha sorpresa dei ragazzi viola?
«Ne abbiamo tanti e bravi. Wolski ha grandi qualità, Vecino idem. Anche Bakic può sfondare. Se crescono nel modo giusto possono diventare molto forti».
Tranquillizzi i tifosi viola sul suo contratto.
«Ah ah (ride, ndr). Quando sono arrivato, nel 2012, ho firmato un contratto di quattro anni con un opzione per il quinto. Proprio per far parte a lungo di questo progetto. Nel quale credo. Poi il calcio è strano. Ma io voglio stare qua».
Cosa le piace del campionato italiano?
«La passione della gente».
Cosa invece proprio non le va giù?
«I campi da gioco. Non sono mai buoni. In Inghilterra e Spagna li curano molto di più. A parte il nostro. Per fortuna il prato del “Franchi” non è niente male».
Sembra che la colonia degli ex Villarreal possa aggiungere un altro tassello. Musacchio è da Fiorentina?
«E’ un difensore bravo e veloce. Un ’90 che in Italia ci può stare benissimo».
E del sogno Xabi Alonso che dice?
«E’ uno che ha vinto tutto. Sarebbe un acquisto incredibile».
Per chi arriva nel vostro gruppo inserirsi sembra sempre facile.
«La forza del gruppo è il nostro segreto. Una compattezza nata quasi per caso con un filo conduttore: siamo tutti bravi ragazzi. Non in tutte le squadre questo accade».
Il commissario tecnico della Spagna Del Bosque non la convoca: le ha dato una spiegazione?
«No. Ma non ce n’è bisogno. Ha vinto tutto con il suo gruppo e vuole andare avanti con gli stessi. Vi ringrazio dei complimenti. In Spagna c’è una percezione di me diversa rispetto a Firenze. Pazienza».
Domanda leggera. Bistecca alla fiorentina o sushi?
«C’è spazio per tutto. Vado sempre in centro a mangiare fuori. Mi fanno impazzire entrambe le cose».
Domanda decisamente più seria. Che idea si è fatto del caso Nocerina?
«Io credo si debba combattere affinché queste cose non accadano mai. So che non è semplice, ma si deve ancora migliorare molto. E non pensiate che queste cosa succedano solo in Italia. Anche la Spagna ha i suoi problemi».
A chi tocca dare l’esempio?
«A tutti. Partendo dalla politica ed arrivando ai grandi calciatori o personaggi sportivi che possano dare l’esempio. Poi tutti gli altri andranno dietro. E’ il sistema generale che deve migliorare, logico tocchi a tutte le componenti fare qualcosa».