Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  novembre 21 Giovedì calendario

MODA, MILIONI E MUTANDE. CR7 IL MARCHIO DI UN DIVO

Non è bello: è perfetto. E comincia anche a diventare simpatico. Soprattutto in Portogallo, dove è nato, ma non per questo dove si è trovato al riparo dalle critiche. Il Cristiano Ronaldo parte seconda è più maturo, più disponibile. La sistematica sconfitta nella classifica del Pallone d’oro lo ha reso più umano e la scenetta di Blatter all’università di Oxford ha funzionato come uno spot elettorale. Il suo superprocuratore, Jorge Mendes, non avrebbe potuto pensare di meglio.
I gol alla Svezia hanno fatto il resto, ma quando in Portogallo hai già superato Eusebio non ci sono molti altri traguardi da puntare. La popolarità di Cristiano è alle stelle e la sua immagine può soltanto rafforzarsi in giro per il mondo. Cristiano è un divo naturale, forse un po’ ossessionato dall’idea di essere come Beckham, di cui ha preso il posto nel cuore dei tifosi dello United, oltre che la sua maglia. È passato al Real Madrid, anche questo un film già visto. Ha sostituito l’icona David nelle campagne di intimo Armani. Insomma, i punti di contatto sembravano non finire mai. Ma qualcuno deve aver spiegato a Ronaldo che nessuno può essere come Beckham, o più semplicemente anche lui avrà capito che non si possono copiare le star. Così Ronaldo ha preso la sua strada. Meno mondanità rispetto a Becks, meno glamour (anche se le calze di cotone nero al ginocchio a Euro 2012 sono state notate da molti), meno foto. Preferisce passare il tempo a casa, dove ha la sua palestra personale e la vasca per la crioterapia. A sangue freddo, decide le strategie per salire ancora nel gradimento planetario.
In America, Cristiano Ronaldo è un mito. A Miami, dove trascorre le vacanze con la fidanzata Irina, ma anche a New York, dove non riesce a passare inosservato. La comunità ispanica lo ha eletto a simbolo del calcio, ma anche qui si è trovato a lottare con Messi, che ha una vita diversa, modi diversi, stilisti diversi e sponsor tecnico diverso. A Madrid, l’ultima campagna di una nota crema utilizzava alcuni giocatori del Real Madrid, ma non contemplava Cristiano, forse perché il suo cachet è parecchio alto. D’altra parte, un divo sa sempre cosa scegliere e quando scomparire. Vuoi vedere che con meno cartelloni pubblicitari in giro per il mondo alla fine arriva anche il Pallone d’oro....