Caterina Varvello, Vanity Fair 20/11/2013, 20 novembre 2013
QUESTO PRINCIPE E’ DAVVERO AZZURRO
Sorpresa. per tutti. Genitori compresi. Il 7 novembre era il loro anniversario: hanno festeggiato i primi 5 anni insieme. Quello che nessuno sapeva era che Riccardo Montolivo si era deciso al grande passo. E che, qualche settimana prima, erano arrivati l’anello – un solitario Damiani – e la proposta di matrimonio, in un castello in Piemonte. Dove il capitano del Milan si era inginocchiato: «Cristina, mi vuoi sposare?». E lei, che davvero non se l’aspettava, aveva detto sì, con le lacrime agli occhi.
A Vanity Fair la coppia – nel suo appartamento in centro a Milano, tappezzato di foto di viaggi, tappe di una storia di forte condivisione – racconta quella serata «incantata». Mentre Cristina è impegnata al trucco, Riccardo gira senza sosta tra la cucina e la sala. È visibilmente a disagio: posare a torso nudo per il centrocampista della Nazionale è molto più faticoso che macinare chilometri e palloni in campo.
il signore dell’anello
Riccardo, se lo ricorda il primo appuntamento?
«Certo, perché la storia con Cristina è stata un colpo di fulmine. Ci siamo incontrati a una cena, nulla di programmato. A fine serata ho pensato: “È la donna giusta”. E non ho mai smesso di crederci. Però ho sempre assecondato i miei tempi. Non sono uno che si butta, preferisco godermi le cose, senza bruciare le tappe».
Diciamo guardingo?
«In realtà è stata una lunga conquista. Una storia che è cresciuta con noi, con i tempi giusti».
Come descriverebbe Cristina?
«Comprensiva, matura, consapevole. Mi dà equilibrio. Chi fa lo sportivo di professione molto spesso cerca questo: una ragazza che non porti scompensi, ma solo certezze, una persona che sappia dirti “costruiremo insieme”».
E insieme avete già passato cinque anni. Però non avete figli, neppure in arrivo: perché avete deciso di sposarvi proprio ora?
«Sento che è il momento di creare una famiglia. E per me significa partire in due, con una promessa d’amore seria. Prima cementiamo il nostro percorso, poi ci si allarga con gioia».
Ha scelto addirittura un castello per chiedere a Cristina di sposarla. C’era bisogno della favola?
«La favola siamo noi. Ho sempre considerato il nostro amore la storia perfetta. Ma il castello aiuta. E poi il principe azzurro non lo cercano tutte? Cristina è molto romantica. Volevo stupirla. Credo, spero, di esserci riuscito».
Come ha scelto l’anello? Si è fatto consigliare?
«No, sono andato da solo e a colpo sicuro. Avevo le idee chiarissime. Un solitario, la più classica delle promesse».
in ginocchio da te
Cristina, come ha fatto Riccardo a conquistarla?
«Con un bacio sulla guancia. La prima sera che siamo usciti insieme. Avevo parecchi pregiudizi sulla categoria “calciatore”. Dopo che l’ho conosciuto mi sono informata: a Firenze giravano parecchie voci sulla sua vita da single convinto. Io pensavo: questo è il classico belloccio che ci vuole provare e che pensa di riuscirci in un batter d’occhio. Invece quel bacio innocente, a fine serata, mi ha spiazzata. Riccardo sa stupirmi».
Perché è lui l’uomo giusto?
«Perché non molla. Perché mi ha conquistata con le sue attenzioni continue. Riccardo è intelligente, discreto e sensibile».
Avrà qualche difetto?
«È molto pigro, e disordinato».
Che cosa ha pensato quando le ha chiesto di sposarlo?
«Non me l’aspettavo proprio. Non in questo momento. Con lo sport si vive sempre di alti e bassi, e una crede che al primo posto nella testa del compagno ci sia sempre il risultato sportivo. È stato bello scoprire che non è per forza così».
Ci racconti come è andata.
«Era una sera qualunque, lui è arrivato a casa dopo l’allenamento e mi ha detto di prepararmi perché avremmo dormito fuori. Pensavo che la sorpresa fosse la cena e la notte in quello splendido castello. Invece Riccardo si è inginocchiato, mi ha dato l’anello, ma soprattutto mi ha fatto una dichiarazione d’amore stupenda. È come se fosse cominciata una nuova vita per noi».
Come immagina il giorno delle nozze?
«Preferirei una cerimonia intima, un abbraccio pieno di affetto. E poi una festa genuina, dove familiari e amici possano sorridere con noi. Nulla di sfarzoso. La parola chiave sarà: romantico».
Siete due grandi viaggiatori: idee sulla meta di nozze?
«Un posto molto lontano. Un volo intercontinentale di quelli che ti aiutano a staccare da tutto. Finché non ci sono bambini, approfittiamo per fare viaggi più impegnativi. L’estate scorsa siamo andati all’Isola di Pasqua».
Quindi scarpe da ginnastica, zaino in spalla e via?
«Ultimamente è successo: safari, escursioni, ci piace un po’ di avventura. Ma non sempre è andata così. Ricordo la prima vacanza alle Seychelles: siamo stati rintanati tra spiaggia e hotel per dieci giorni».
Voglia di famiglia
Riccardo, pare tutto perfetto, ma in questi anni mai un momento di crisi?
«Mai. Certo qualche litigio c’è stato, ma com’è normale che sia. Temevo che con la convivenza (iniziata più di tre anni fa, ndr) saltassero fuori incompatibilità o incomprensioni. Invece è andato tutto alla grande. È stata come la nostra prima vacanza insieme: una meravigliosa scoperta».
I difetti di Cristina?
«Permalosissima e sempre in ritardo. Roba da poco, ma io sono stato educato da una madre tedesca. Non si sgarrava mai».
C’è una data per le nozze? Prima o dopo i Mondiali in Brasile a giugno?
«Intanto non darei per scontata la mia convocazione in Nazionale. Ci spero, ho dato il massimo nelle qualificazioni, ma quando vesti la maglia azzurra il rispetto per i tuoi compagni, che come te vogliono giocarsela fino in fondo, viene prima delle aspirazioni del singolo. L’unica cosa che darei per certa è che ci sposiamo nella prima finestra utile nel 2014».
Si sente pronto per diventare papà?
«Sì. E voglio avere più di un figlio. Spero di essere un bravo genitore. L’esempio dei miei è eccezionale: hanno cresciuto mio fratello e me nell’affetto, con un’educazione solida e senza mai farci mancare le cose più importanti. Ho avuto una bella famiglia, mi impegnerò al massimo per riprodurre l’atmosfera che ho vissuto».
E Cristina che mamma sarà?
«Apprensiva, premurosa. Ha una nipotina, la figlia di suo fratello. Ecco, quando vedo Cristina con sua nipote non ho dubbi: sarà una mamma speciale».
Da calciatore, sogna per caso un figlio maschio che segua le sue orme?
«No. Non imporrò mai nulla ai miei figli. Voglio che si sentano liberi nelle loro scelte. Certo, noi calciatori diciamo così perché abbiamo in mente quanti sacrifici e quali delusioni il giocare a calcio comporti. Poi, quando vedi un bambino con il pallone tra i piedi, non capisci più nulla».
MOGLIE Sì, però...
Cristina, sarà una luna di miele con voglia di gravidanza?
«Riccardo ha più fretta di me. Anch’io voglio un figlio, ma stavolta prendo esempio da lui: prendiamoci i nostri tempi, godiamoci ancora la nostra intimità, e poi arriveranno i bambini».
Fare la moglie del capitano del Milan che cosa significa?
«Credo che a casa si giochi una partita importante per la serenità in campo. I grandi campioni hanno tutti un equilibrio, e una figura femminile aiuta a ragionare, a stemperare l’agonismo. Riccardo vive sotto pressione. A volte il campo da calcio è un terreno di liberazione. E così voglio che sia anche la nostra casa».
Proseguirà come attrice?
«Riccardo è il mio primo fan. Non posso deluderlo. Non è una strada facile, ci sono tanti trabochetti, ma sto imparando. E voglio togliermi qualche soddisfazione. Dipendere dal marito non fa per me».