Federico De Cesare Viola, Il Sole 24 Ore 20/11/2013, 20 novembre 2013
ALTA CUCINA E STREET FOOD PER 14 MILIONI DI TURISTI
Ogni anno all’aeroporto di Singapore transitano 35 milioni di turisti e la piccola città Stato di 697 km quadrati sta accelerando sempre più la sua spinta centripeta per attrarre visitatori (circa 14 milioni nel 2012) non solo nel tempo di una connessione aerea: shopping, casinò, hotellerie, alta cucina e follie architettoniche. È una corsa sfrenata tra archistar per restare competitivi nella battaglia del lusso tra le megalopoli del Far East. Il nuovo skyline della baia è uno dei più fotografati al mondo: ai piedi del resort integrato Marina Bay Sands, tri-totem fantascientifico sormontato dalla celebre “navicella” con infinity pool, sbocciano il Gardens by the Bay, l’ArtScience Museum a forma di loto e la boutique-ninfea di Louis Vuitton. La Island Maison francese è l’emblema della presenza sfrenata di flagship store e di centri commerciali (in città sono oltre 150 per un comparto dello shopping che vale 4,8 miliardi di dollari), per lo più concentrati su Orchard Road, Disneyland per shop-aholic lunga oltre 2 km.
Per dominare questa cartolina futuristica una delle posizioni migliori è dalle suite del Ritz Carlton Millennia, monolite con un’anima accogliente, specialmente di domenica, quando va in scena il “super brunch” più frequentato della città: con 368 dollari e un mese di anticipo per prenotare si possono provare oltre 300 piatti innaffiati da Dom Pérignon. Oggi sono oltre 51mila le camere disponibili in città per un mercato di oltre 5 miliardi di dollari locali e che è cresciuto del 14% dal 2011 al 2012.
Il top trend delle conversazioni cittadine è il cibo. Qui lo street food è un melting pot di tradizioni unico al mondo ma è disciplinato (come ogni cosa di una città ossessionata dall’ordine e dalla pulizia) negli hawker centre. Non ci sono solo succursali dell’alta cucina del vecchio continente ma anche nuove identità: si va dal french twist di Andre (numero 38 della World’s 50 Best Restaurant), situato in una vecchia shop house di Chinatown, al gastrobar Immigrants dello chef Damian D’Silva, dove assaggiare piatti, in versione tapas, di tutti i gruppi etnici dell’isola. Il ristorante del momento è però il Tippling Club di Ryan Clift, atelier creativo (che a dicembre si trasferirà a Tanjong Pagar Road) in cui la cucina ludica e avanguardista dello chef inglese si abbina alle invenzioni del bartender Zachary de Git. Non mancano le alternative per il dopocena. La scena clubbing dà le vertigini, letteralmente, metafora di un (non) luogo che manca ancora di solide radici. All’ultimo piano del grattacielo One Raffles Place (282 metri), nel cuore del financial district, c’è il 1-Altitude, palcoscenico ipnotico con vista a 360 gradi, dalle luci della vicina Malesia alla giungla tropicale di Sentosa.
Per raggiungere la Città del Leone nel 2014 saranno disponibili anche sulla tratta da Milano di Singapore Airlines, oltre ai piatti firmati dallo starchef Carlo Cracco, le nuove cabine first e business, quintessenza di privacy e comfort con una poltrona che diventa un letto di oltre 2 metri e il sistema di ultima generazione in-flight entertainment KrisWorld. Le divise Sarong Kebaya e il rigoroso training delle “Singapore Girls” restano invece le stesse che hanno reso celebre la compagnia di bandiera.