19 novembre 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - L’ALLUVIONE IN SARDEGNA
DAGOSPIA
Da "ansa.it"
Il governo ha decretato lo stato di emergenza in Sardegna dopo il devastante passaggio del ciclone Cleopatra che ha seminato morte e distruzioni. Il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, riferendo alla Camera, ha detto che le vittime sono 18.
"I valori delle piogge sono da associarsi a valori plurisecolari - ha spiegato Orlando - e in poche ore si sono registrati oltre 450 millimetri di pioggia quando nella serie storica le precipitazioni medie annue sono di mille millimetri.
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Questo ha messo in crisi il sistema idrografico. Il Dipartimento della Protezione civile - ricorda Orlando - avvisò domenica scorsa, con un allerta meteo, della possibilità di forti precipitazioni sulla Sardegna. L’avviso - ha aggiunto - indicava una criticità al massimo livello per il rischio idrogeologico, con possibilità anche di perdite di vite umane".
Il Consiglio dei ministri, riunito stamattina d’urgenza dal premier Enrico Letta, ha stanziato 20 milioni di euro per i primi aiuti. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano segue passo passo l’evolversi della situazione in contatto diretto con le prefetture.
Anche la Giunta sarda è riunita per deliberare lo stato di calamità e fondi aggiuntivi pari a 5 milioni di euro rispetto a quelli nazionali.
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Aiuti sono attesi anche dall’Unione europea, nel frattempo il presidente della commissione Barroso ha espresso il cordoglio alle famiglie delle vittime. Franco Gabrielli, il capo della Protezione civile nazionale, è in Sardegna dalle prime ore del mattino per coordinare le operazioni di soccorso. Insieme a lui anche il governatore Ugo Cappellacci, sui luoghi della tragedia già da ieri notte. Atteso invece per il primo pomeriggio il ministro della Difesa Mario Mauro che ha garantito la disponibilità di uomini e mezzi dell’esercito. Le zone più colpite restano Olbia e l’intera Gallura, la Baronia, sulla costa centro-orientale, il nuorese e alcuni aree del Campidano.
L’evento che ha messo in ginocchio l’isola è stato del tutto eccezionale. "In sole 24 ore - ha detto Gabrielli - è sceso un quantitativo di pioggia pari a sei mesi con punte di 450 millimetri nella zona di Orgosolo nelle ultime 12 ore. Con queste quantità non ci sono territorio al riparo". Per la Coldiretti in 306 comuni sardi su 377, pari al 81% del totale, ci sono porzioni di territorio ad elevato rischio idrogeologico per frane e alluvioni. Tutta la macchina dei soccorsi è in moto.
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Almeno 350 i vigili del fuoco mobilitati con doppi turni di lavoro, centinaia gli uomini delle forze dell’ordine che operano ininterrottamente dalla notte scorsa. Migliaia gli sfollati, molti dei quali hanno dormito in hotel o strutture pubbliche messe a disposizione dai comuni. Scuole chiuse nei centri più colpiti dal ciclone e ancora difficoltà nei collegamenti viari con il blocco di strade allagate, sprofondate o invase da frane. Riaperto invece stamattina l’aeroporto di Olbia Costa Smeralda.
Arrivano altri cinque milioni di euro per l’emergenza alluvione in Sardegna. Lo ha deliberato la Giunta regionale, riunita in seduta straordinaria sotto la guida della vice presidente della Regione, Simona De Francisci.
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Intanto i carabinieri del comando provinciale di Sassari segnalano almeno cinque episodi di sciacallaggio a Olbia, nelle zone più colpite dal ciclone. Secondo quanto ricostruito dai militari, alcune persone si sono presentate come dipendenti del Comune e della Protezione civile in via Ambalagi e Correggio, invitando la popolazione ad abbandonare le abitazioni per un pericolo imminente, ma sono state sorprese poco dopo mentre cercavano di introdursi all’interno delle abitazioni abbandonate.
In un caso uno "sciacallo" è stato sorpreso in casa dagli stessi proprietari, messo in fuga ha fatto perdere le sue tracce. I carabinieri invitano a diffidare da persone che si presentano come dipendenti di enti impegnati nelle operazioni di soccorso che non mostrano documenti di riconoscimento.
REPUBBLICA.IT
CAGLIARI - La Sardegna travolta da un ciclone che porta morte e distruzione. La perturbazione che dalla mattina di ieri sta portando forti temporali e piogge abbondantissime, ha provocato esondazioni e imponenti allagamenti. Una bomba d’acqua che ha visto cadere circa 450 millilitri di pioggia in 12 ore. Un evento non prevedibile come afferma il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli: "Eravamo preparati al maltempo, ma in un’ora è scesa la pioggia che cade in sei mesi".
Bollettino di guerra. L’isola fa i conti con un bollettino di guerra: il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, parla di 18 morti e più di 2700 sfollati ospitati in alberghi o da parenti oltre ad una quantità impressionante di feriti. Il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, ha parlato confermato i numeri, aggiungendo che manca ancora all’appello un pastore di Bitti, nel nuorese, disperso nelle campagne del circondario.
La provincia più colpita è Olbia dove si registrano tredici vittime. Tre persone sono morte in seguito al crollo di un terrapieno tra Olbia e Tempio, in località Monte Pino. Si tratta di Bruno Fiore, 68 anni, della moglie Sebastiana Brundu, di 61 e della consuocera Maria Loriga, di 54. Una donna di 42 anni, Patrizia Corona, e la figlia Morgana Giaconi di 2 anni, che si trovavano a bordo di una Smart, sono morte dopo che l’auto è stata travolta dalla furia dell’acqua in località Bandinu. Anna Ragnedda, 83 anni, e Maria Massa, 88 anni, sono decedute nelle loro abitazioni. Quattro i morti ad Arzachena: un’intera famiglia di nazionalità brasiliana è annegata nel seminterrato nel quale abitava. Si tratta di Isael Passoni, della moglie Cleide Mara Rodriguez e dei figli Weriston e Laine Kellen di 16 e 20 anni. Francesco Mazzoccu, 37 anni, insieme al figlio Enrico di 3 anni, infine, si trovavano in località Putzolu, alle porte di Olbia, e sono stati travolti dal fiume in piena.
In provincia di Nuoro è morto un poliziotto, Luca Tanzi, 40 anni, mentre era in servizio di scorta a un’ambulanza che portava un malato grave verso l’ospedale di Nuoro: mentre passavano lungo un ponte sul fiume Cedrino, il viadotto ha ceduto e il fuoristrada della polizia che faceva da apripista è precipitato. Tanzi, sposato con due figli, è morto; i tre colleghi a bordo sono stati ricoverati in gravi condizioni: uno si trova in rianimazione per un pneumotorace, mentre gli altri due saranno sottoposti a interventi chirurgici per la riduzione delle fratture riportate.
A Torpè, è stata trovata senza vita su una sedia a rotelle Giuseppina Franco, 87enne, mentre è stato ritrovato nel tardo pomeriggio di oggi un pastore che risultava disperso. A Onanì è stato ritrovato oggi il corpo di Giuseppe Farre, allevatore disperso da ieri dopo essere stato investito da un torrente in piena. La tredicesima vittima si è registrata a Uras, centro agricolo in provincia di Oristano: Vannina Figus, 64 anni, è annegata nello scantinato di casa sua mentre tentava di aiutare il marito che si è salvato ed è riccoverato in ospedale.
Maltempo Sardegna: il fotoracconto
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Gli aiuti. Il governo ha dichiarato lo Stato di emergenza per l’isola in un Consiglio dei ministri convocato d’urgenza. E’ stato deciso lo stanziamento di 20 milioni di euro per la prima emergenza per l’assistenza alle popolazioni sfollate e il ripristino della viabilità. Il presidente del Consiglio Enrico Letta nel pomeriggio è arrivato a Olbia per partecipare a una riunione della protezione civile nella zona più colpita dal ciclone.
Anche la giunta regionale sarda si è riunita per deliberare lo stato di calamità e fondi aggiuntivi pari a 5 milioni di euro rispetto a quelli nazionali. Un altro milione di euro è stato donato dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) dai fondi derivanti dall’otto per mille, come prima risposta solidale alla tragedia. La Caritas ha stanziato 100mila euro per i primi interventi in favore della popolazione colpita.
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I soccorsi. Sono oltre 600 gli interventi di soccorso dei vigili del fuoco. Per fronteggiare l’emergenza maltempo in Sardegna: in azione sonoentrati 430 vigili del fuoco con 92 mezzi e 2 elicotteri di ricognizione. L’altra provincia più interessata dalla perturbazione è quella di Nuoro, dove, per risolvere le criticità, sono impegnati anche nuclei Saf (Speleo Alpino Fluviale) e unità del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico. In campo anche l’esercito e un elicottero dell’Aeronautica impegnati nella ricerca delle persone disperse.
Danni ingenti. Sono quasi 500 i chilometri di viabilità provinciale coinvolti in crolli, frane, ostruzioni e allagamenti. La rete idrica è in tilt a causa dei black out elettrici e dei danni dovuti alle esondazioni. Il sistema fognario è intasato a causa dell’ingorgo di raccolta delle acque. L’emergenza più grave è a Dorgali e Oliena, nel nuorese, dove la condotta che alimenta i due paesi è stata spazzata via della forza dell’acqua. Problemi si registrano però in mezza Regione: blocchi nei collettori fognari in provincia di Oristano e Cagliari. Problemi anche agli acquedotti tra le province di Cagliari, Nuoro e Ogliastra. Si segnalano criticità anche sulla rete elettrica con più di 10mila utenze senza corrente. A Olbia è stato dichiarato il lutto cittadino per domani, giorno in cui si celebreranno i funerali delle vittime. Le scuole resteranno chiuse fino a venerdì. Domani saranno sospese le lezioni anche all’Università di Cagliari. Danni ingenti sono stati registrati nella campagna. Moltissimi i campi coltivati allagati e gli smottamenti hanno reso impraticabili molte strade rurali. Pesanti le conseguenze anche per gli allevamenti.
Un morto in Sicilia. Il maltempo sta colpendo tutto il sud Italia, soprattutto in Calabria e in Sicilia, dove c’è stata una vittima. Nel messinese un camion è precipitato dall’autostrada nei pressi del casello di Tremestieri a causa del forte vento uccidendo il conducente, Massimo Sardiello di 47 anni.
DATI GENERALI
Alluvione Sardegna: a rischio idrogeologico 5,8 mln italiani =
(AGI) - Roma, 19 nov. - Il numero dei Comuni in aree ad elevato rischio idrogeologico, straordinariamente cresciuto, è passato a 6.631, equivalente al 10% della superficie territoriale italiana (29,5mila kmq). Sulla base della superficie territoriale ad elevato rischio naturale, si stima che la popolazione potenzialmente esposta ad un elevato rischio idrogeologico sia pari a 5,8 milioni di persone. Le percentuali (per regione) di comuni, superfici territoriali e popolazione esposte al rischio crescono rispetto al dato nazionale soprattutto al Sud. È quanto riporta il Corpo Forestale dello Stato, secondo cui «il rischio idrogeologico contraddistingue soprattutto i piccoli comuni, nei quali l’abbandono del territorio va ad amplificare i rischi derivanti dalla carenza di interventi di prevenzione». (AGI) Pgi (Segue) 191731 NOV 13
Alluvione Sardegna: calore Mediterraneo `motore´ del ciclone
(ANSA) - ROMA, 19 NOV - La temperatura calda del Mediterraneo è il principale motore del ciclone che ha colpito la Sardegna. «Quella in atto è una perturbazione particolarmente intensa ed estesa, molto interna al Mediterraneo», osserva il climatologo Vincenzo Artale, dell’Enea.
«Considerando il Nord Atlantico e il Mediterraneo come parti interdipendenti di un unico sistema, vediamo come entrambi siano influenzati dalle cosiddette onde planetarie», spiega l’esperto riferendosi alle onde di Rossby, ossia alle strutture che caratterizzano il movimento dei fluidi nell’atmosfera. «Sono oscillazioni dell’atmosfera quasi periodiche, che normalmente in estate si trovano nell’area polare. In inverno - prosegue Artale - si rompono e diventano instabili».
È in questo modo che le perturbazioni, inizialmente fredde e secche, cominciano a scendere lungo la valle del Rodano, dove si concentrano. Da qui proseguono la discesa fino a penetrare nel Mediterraneo . «Questo mare è molto più caldo dell’Atlantico, relativamente poco profondo e caratterizzati da estati sempre più lunghe», osserva l’esperto. Quando le perturbazioni arrivano sul Mediterraneo cominciano a erodere la temperatura più superficiale dell’acqua e in questo modo si arricchiscono di umidità e cominciano a crescere’’. Umidità e vapore innescano processi convettivi intensi e possono formarsi in questo modo fenomeni importanti. «Questo - conclude Artale - è possibile soprattutto nel Tirreno e in particolare nella zona che comprende la Sardegna, particolarmente sensibile all’interazione fra le perturbazioni provenienti dall’Atlantico e le temperature calde del mediterraneo». (ANSA).
BG 19-NOV-13 14:09 NNNN
Alluvione in Sardegna, Legambiente: subito interventi contro dissesto idrogeologico
Il Consiglio dei Ministri, convocato in via straordinaria, ha dichiarato lo stato di emergenza per gli eventi meteorologici verificatisi in Sardegna, dove un ciclone ha fatto una vera e propria strage. L’ennesima tragedia causata da maltempo e dissesto idrogeologico porta Legambiente a chiedere un intervento immediato e concreto. “La terribile tragedia avvenuta in Sardegna deve costringerci ad intervenire ora per mettere in sicurezza il Paese, quei 5 milioni di cittadini che vivono o lavorano in aree considerate ad alto rischio idrogeologico e quei 6.633 Comuni che hanno all’interno del territorio aree ad elevato rischio di frana o alluvione – afferma l’associazione – Le precipitazioni sempre più intense e frequenti per i cambiamenti climatici in atto, in un territorio reso più vulnerabile dal consumo di suolo e gestito solo attraverso interventi urgenti di riparazione piuttosto che su un’azione di prevenzione e manutenzione diffusa su tutto il territorio, sono le cause del problema che vanno affrontate ora, in Sardegna come nel resto d’Italia”.
“A cominciare dai fondi stanziati per la prevenzione dei danni causati dal dissesto idrogeologico – ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – che debbono essere adeguati alla realizzazione dell’unica grande opera veramente necessaria per il Paese, e non possono essere limitati, per il 2014, a quei 30 milioni previsti dalla Legge di stabilità in discussione al Senato. Così come bisogna rivedere le politiche dei tagli che hanno indebolito gravemente un sistema di protezione civile regionale che fino ad oggi si era dimostrato efficiente e adeguato per rispondere alle emergenze”.
Negli ultimi anni alluvioni e frane sono diventati sempre più frequenti. In dieci anni l’area dei territori coinvolti da frane e alluvioni è raddoppiata, passando da 4 regioni coinvolte annualmente alla media attuale di 8. Così come sono aumentate in modo esponenziale le concentrazioni di piogge cadute al suolo. “Eppure – prosegue Legambiente – si continua ad ignorare la necessità di attuare una seria politica di mitigazione del rischio da frane e alluvioni: negli ultimi dieci anni infatti abbiamo speso per la prevenzione solo 2 miliardi di euro. Cifra identica a quella spesa solo per far fronte alle emergenze principali causate dal dissesto idrogeologico negli ultimi tre anni. Adeguati fondi per la prevenzione però non sembrano arrivare nemmeno quest’anno. La Legge di Stabilità infatti sblocca 1,3 miliardi di euro per interventi immediatamente cantierabili in attuazione degli Accordi di programma fatti negli anni scorsi con le Regioni per far fronte alla somma urgenza e ne stanzia di nuovi solo 180 milioni in tre anni così divisi: 30 milioni per il 2014, 50 per il 2015 e 100 per il 2016”.