Aldo Cazzullo, Io Donna 16/11/2013, 16 novembre 2013
BASTA VOLGARITÀ SULLA PASCALE
Si può avere un giudizio critico sulla vicenda politica di Silvio Berlusconi, e anche su quello che ha rappresentato sul piano etico ed estetico nella storia italiana degli ultimi trent’anni, senza per questo accanirsi sulle persone che lo circondano. Sinceramente, non se ne può più di questa gragnuola di volgarità su Francesca Pascale.
Un conto è la storia delle olgettine, su cui – come ho scritto a suo tempo – la parola definitiva l’ha detta suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, dal palco di Se non ora quando. Un altro conto è il legame tra un leader politico e una donna più giovane: una vicenda già accaduta in passato – il capo storico della sinistra greca Andreas Papandreu passò gli ultimi anni accanto a una hostess della Olympic Airways – e che accadrà in futuro; così come accade sempre più di frequente che una donna matura si leghi a un ragazzo.
Il punto è che coloro che odiano o detestano Berlusconi faticano a realizzare che l’altra metà d’Italia lo ama o comunque si riconosce in lui. Da qui le dietrologie di chi non si rassegna a un dato poco eccitante ma molto spesso vero: la realtà è più semplice di come la raffiguriamo nei meandri delle nostre menti e sulle pagine dei giornali di gossip. E quindi si fatica ad accettare l’ipotesi più ovvia: Francesca Pascale non ricatta Berlusconi, non lo suborna, non lo circuisce; lo ama.