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 2013  novembre 17 Domenica calendario

ADDIO OPPOSIZIONE SOLITARIA: GRILLO TERRORIZZATO DALLA CONCORRENZA AZZURRA


Roma Chi sarà più anti-euro? Grillo o Berlusconi? Chi la sparerà più grossa contro Angela Merkel? Il comico genovese o il Cavaliere, sganciato dal governo delle larghe intese? Sì perché da oggi il fondatore del Movimento 5 Stelle avrà un temibile concorrente sul suo stesso terreno. Da oggi, cioè da quando Silvio Berlusconi ha sancito la rottura con il suo ex delfino Angelino Alfano, uscendo di fatto dalla maggioranza che sostiene il governo, Grillo non sarà più solo a cavalcare quei temi. Il discorso del Cavaliere all’Eur ha anticipato, infatti, quale sarà la strategia per le prossime settimane e mesi: tuonare contro l’euro, contro la Germania, contro un’Europa di burocrati e banchieri, ostile ai cittadini. Insomma, la linea fin qui seguita dal Movimento 5 Stelle e dal comico genovese. Finora, da soli. Ma da oggi, appunto, Grillo si trova un concorrente. E sul piano elettorale, soprattutto alle prossime elezioni europee, il M5S rischia di pagare un prezzo, perdendo quell’elettorato di centrodestra che alle Politiche aveva abbandonato il Pdl per Grillo.
Ieri Grillo non si è pronunciato. Ha parlato, invece, Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, eletto nelM5S, rivolgendosi direttamente a Berlusconi e invitandolo a far cadere il governo: «Abbi il coraggio di dire ai tuoi che devono rinunciare alla poltrona e rimettersi in gioco con nuove elezioni dopo le barzellette degli ultimi mesi. E il Movimento 5 Stelle sarà ben lieto di accompagnarvi tutti a casa. Non preoccuparti, nessun nostro senatore o deputato vuol perdersi lo spettacolo della prossima campagna elettorale, quando Pd e Pdl dovranno spiegare ai cittadini cosa (non) hanno fatto in questi mesi. Noi la 17esima legislatura non la terremo in piedi, con nessun artificio. Se il governo cade, noi andiamo subito a nuove elezioni. Perciò non trovare scuse ed abbi il coraggio di dire ai tuoi che l’albero della cuccagna è finito. Perché è solo di questo che si tratta. Se il Pdl resta nel governo è per le poltrone dei tuoi e le quotazioni in borsa delle tue aziende».