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 2013  novembre 15 Venerdì calendario

UN DEPUTATO ITALIANO COSTA MOLTO PIU’ DI UNO BRITANNICO

Come è noto, la Commissione Giovannini sulle remunerazioni in Italia e in Europa ha rinunciato all’incarico. Purtroppo l’unico suo lascito è un errore: l’idea, desunta dall’unico documento che essa ha pubblicato, che i parlamentari italiani non costino più dei loro omologhi europei. Anche l’on. Fontanelli, questore della Camera, scrive a lavoce.info che «se si considerano oltre le indennità e i rimborsi anche i servizi di cui sono dotati i parlamentare per svolgere la propria funzione, i costi italiani sono inferiori a quelli della Francia, della Germania e della Gran Bretagna». Questa affermazione è grossolanamente falsa, almeno per l’unico caso che ho studiato, la Gran Bretagna.
Per comprenderlo, partiamo dal trattamento economico di un deputato italiano. Esso consiste di una indennità lorda di 10.435 euro tassabile, e di una serie di altre voci (diaria, rimborso spese per l’ esercizio del mandato etc.) che sono teoricamente dei rimborsi spese, ma non essendo richiesta alcuna documentazione sono di fatto un reddito non tassabile – eccetto, dal 2011, 1.845 euro. Quindi un deputato italiano “intasca” 17.149 euro senza documentazione e può ottenere rimborsi per 1.845 euro con documentazione.
In Gran Bretagna, l’indennità lorda è molto più bassa che in Italia, 6.305 euro. Questo è tutto ciò che un deputato può “intascare”. Il resto sono rimborsi, per collaboratori, l’ufficio nella circoscrizione, viaggi etc. Ma, al contrario dell’Italia, devono essere tutti documentati (il sito dell’Independent Parliamentary Standard Authority ha una pagina che dà accesso a ogni singola ricevuta per ogni singola spesa di ogni singolo parlamentare: se applicata alle nostre regioni, questo sistema avrebbe evitato molti scandali). La media, nel 2012, di questi rimborsi spese era di 12.456 euro.
Sommando tutto, un deputato italiano “costa” al contribuente 19.840 euro al mese, uno inglese 20.774 euro. La commissione Giovannini e la Camera hanno dunque ragione? No. Primo, un deputato italiano “intasca” molto di più. Secondo, per comparare mele con mele, dobbiamo infatti ricordare che in Gran Bretagna i rimborsi ai deputati sono tutto ciò che lo Stato paga ai partiti. Questi rimborsi di fatto sostituiscono i contributi ai gruppi parlamentari e i rimborsi ai partiti [1].
La media, per deputato italiano, dei contributi ai gruppi parlamentari è di 4.743 euro al mese. La media dei rimborsi elettorali per la sola Camera è di 5.181 euro al mese [2]. Infine bisogna aggiungere le spese di viaggio, dato che i deputati viaggiano gratis su praticamente ogni mezzo di trasporto: con una spesa per trasporti di circa 14 milioni nel 2012, questo fa una media di 1.376 euro al mese.
In totale, quindi 31.140 euro in Italia contro 20.774 in Gran Bretagna. Un deputato italiano costa almeno una volta e mezzo il suo collega inglese.

Note: [1] Il finanziamento ai partiti in Gran Bretagna è minimo, 8 milioni di euro ai partiti di opposizione (la Short money), equivalente a 1 euro al mese per deputato.
[2] Per calcolare la media dei rimborsi elettorali per deputato, ho fatto questo calcolo. Un documento della Corte dei Conti mostra una spesa per le prime 4 di 5 rate di rimborso per le elezioni politiche del 2012 di 373 milioni. L’ intero rimborso è dunque 373*(5/4) = 466 milioni. Di questi, 2/3 li ho attribuiti alla Camera, che ha il doppio dei membri del Senato.