Franca Giansoldati, il Messaggero 17/11/2013, 17 novembre 2013
IL CASO RADIO MARIA, BERGOGLIO TELEFONA A UNO DEI DUE GIORNALISTI LICENZIATI
LA POLEMICA
CITTÀ DEL VATICANO Un gesto spontaneo e, di certo, non atteso. Il gesto di un padre sinceramente preoccupato per il figlio malato. Ma soprattutto un segnale d’affetto capace di stupire persino il ricevente della telefonata, il giornalista Mario Palmaro che quando ha sentito squillare il suo cellulare e sentire che dall’altro capo del filo c’era Papa Bergoglio che chiedeva di lui, nonostante l’articolo al vetriolo pubblicato recentemente sul Foglio assieme al collega Alessandro Gnocchi – dal titolo più che eloquente “Questo Papa non ci piace” - si è sentito venire meno. Il Papa, ovviamente, ha glissato sul contenuto dello scritto che aveva sollevato un putiferio di critiche, per informarsi invece sulle sue condizioni di salute, visto che Palmaro è malato, come ha rivelato lui stesso recentemente al settimanale dehoniano “Settimana”. Malato seriamente. La telefonata sarebbe dovuta restare privata, circoscritta all’ambito familiare ma attraverso il tam tam dei conoscenti è finita sul sito cattolico Vino Nuovo che ha messo in luce la testimonianza evangelica dell’iniziativa.
STATO DI SALUTE
Francesco mettendo da parte ogni riserva non ha esitato a chiamare uno dei suoi più forti critici per informarsi direttamente del suo stato di salute, sulle sue precarie condizioni fisiche, della sua famiglia, dei suoi quattro figli piccoli. La conversazione non serviva affatto per aprire un dibattito intellettuale o chiedere chiarimenti sui passaggi più spinosi dell’articolo. Era solo la dimostrazione pratica del precetto evangelico che “se amate solo quelli che vi amano, che merito ne avrete?” Difficile sapere se l’iniziativa papale avrà il potere di fare rientrare il clamoroso allontanamento dalla redazione di Radio Maria dei due giornalisti, deciso il mese scorso da padre Livio Fanzaga all’indomani dell’uscita del contestato articolo anti Bergoglio. Riflessioni che erano bastate per fare finire una decennale collaborazione lavorativa con l’emittente cattolica con la quale Palmaro e Gnocchi collaboravano autorevolmente sul fronte della bioetica e della cultura. Una epurazione in piena regola. A denunciarla erano stati i due stessi interessati attraverso una lettera aperta. Padre Livio non aveva voluto sentire ragioni, il loro comportamento era inaccettabile per la policy di Radio Maria perché non si può essere conduttori cattolici e nello stesso tempo esprimere critiche sul Papa (benché su un’altra testata). Probabilmente però quell’articolo non deve avere spaventato più di tanto Bergoglio. E poi le vie della misericordia sono infinite.
Franca Giansoldati