Ida Bozzi, Corriere della Sera 17/11/2013, 17 novembre 2013
ADDIO A WEAVER: TRADUSSE ECO E CALVINO
Traduttore di Calvino, Moravia, Eco e decine di autori italiani negli Stati Uniti, il suo contributo alla conoscenza della letteratura italiana postbellica oltreoceano è stato fondamentale. William Weaver (nella foto) , tra i più importanti traduttori dall’italiano all’inglese del secondo Novecento, si è spento a 90 anni dopo una lunga malattia in una casa di riposo nello Stato di New York. Nato nel 1923 in Virginia, dopo la laurea a Princeton nel 1946 si era trasferito a Roma per la specializzazione alla Sapienza: da allora aveva contribuito a far conoscere in America, con le sue traduzioni, le opere di numerosi autori italiani contemporanei, molti dei quali erano suoi amici. Elsa Morante e Alberto Moravia, tra questi, e inoltre Italo Calvino, di cui tradusse una dozzina di opere, da Marcovaldo a Palomar , ottenendo peraltro il National Book Award per la versione in inglese delle Cosmicomiche , di cui accettò subito la traduzione nonostante le vicissitudini editoriali del libro negli Stati Uniti; e poi Umberto Eco, di cui tradusse dodici libri, tra cui Il nome della rosa ; inoltre Oriana Fallaci, della quale fu il traduttore «di fiducia» per Un uomo e Insciallah . Il suo contributo alla conoscenza della cultura italiana è stato vastissimo: sono divenuti celebri in America, grazie alla sua opera, nomi cruciali per il nostro Novecento, come Giorgio Bassani, Maria Bellonci, Alba de Cespedes, Giuseppe Berto, Carlo Cassola, Pasquale Festa Campanile, Fruttero e Lucentini, Carlo Emilio Gadda, Raffaele La Capria, Primo Levi, Eugenio Montale, Pier Paolo Pasolini, Mario Soldati, e più recentemente Roberto Calasso, Andrea De Carlo, Alain Elkann e Paola Capriolo. Oltre ai contemporanei, Weaver aveva tradotto anche numerosi classici come Pirandello, Svevo e Silone. Docente al Bard College di New York e membro dell’American Academy of Arts and Letters, aveva ottenuto lauree honoris causa dall’Università di Leicester e dal Trinity College. Suoi anche numerosi libri: tra questi Open City (1999) sulla sua vita romana, il romanzo Una tenda in questo mondo (Baldini e Castoldi, 1994) e una biografia di Eleonora Duse (Bompiani, 1985).