Aldo Grasso, Corriere della Sera 16/11/2013, 16 novembre 2013
LA EFFE, NUOVA SFIDA NEL PANORAMA TV
Effe sta per Feltrinelli e La Effe è il nuovo canale televisivo fortemente voluto da Carlo Feltrinelli (canale 50 del digitale terrestre). Inserirsi con un nuovo network nel contesto televisivo italiano è un’impresa che fa tremare i polsi. Da un lato il mercato è fortemente presidiato da tre operatori come Rai, Mediaset e Sky (più La7), dall’altro c’è l’assoluta necessità di trovare quanto prima un’identità di rete, pena la non visibilità. Come insegna la migliore editoria (e a Fel- gna la migliore editoria (e a Feltrinelli non bisogna insegnare nulla), il brand è di norma legato a prodotti «alti», mette in campo valori estetici, si affida a nozioni come stile e forma. Il brand obbliga il «produttore» a una qualità costante e solleva, almeno in parte, il «consumatore» dall’ansia della scelta. E, infatti, uno dei prodotti che meglio qualificano la «Quality Tv» è il telefilm.
La Effe ha scelto di partire con la serie danese «Borgen», che tradotto significa «il castello», il nome con cui è chiamato il Christiansborg Palace di Copenaghen, sede di Parlamento, governo e tribunale, unico edificio al mondo a ospitare tutti e tre i poteri supremi di una nazione. Ideato da Adam Price, «Borgen» racconta la storia di Birgitte Nyborg (Sidse Babett Knudsen), politica carismatica che inaspettatamente diventa primo ministro. Birgitte è la prima donna danese a ricoprire questo incarico.
La serie parte con una citazione di Machiavelli, «Un principe non deve avere altro obiettivo, altro pensiero e altro fon- damentale dovere se non quello di prepararsi alla guerra e a tutto ciò che essa comporta». Giusto per spiegarci, con l’ascesa di Birgitte, che per gestire il potere bisogna mettere da parte gli ideali, gli astratti furori; è necessario invece sporcarsi le mani, esercitare il potere con lunghi negoziati, compromessi, persino ricatti. Cose che succedono solo all’estero.