Luca Fornovo, La Stampa 16/11/2013, 16 novembre 2013
SCANDALO DELLE VALUTE, INCHIESTA USA SULLE BANCHE
Le grandi e blasonate banche d’affari internazionali tornano nel mirino delle autorità americane, che stanno indagando su quello che è oramai più di un sospetto: colossi finanziari come Barclays, Royal Bank of Scotland, Ubs e Citigroup (ma la lista potrebbe essere molto più lunga) da tempo farebbero cartello per manipolare i prezzi sul mercato delle valute.
Secondo i documenti e le testimonianze raccolte dal quotidiano New York Times, dalle indagini emergerebbe come i trader di molte banche alleatesi tra loro (chiamati da chi indaga «The bandits club») si scambierebbero instant message allo scopo di alterare i prezzi delle valute straniere, falsando così il funzionamento del più vasto mercato nel settore finanziario, con un ammontare di transazioni da far impallidire ogni altro mercato: ben 5.000 miliardi di dollari al giorno.
A indagare negli Stati Uniti sono gli ispettori antitrust del Dipartimento alla giustizia americano, e quelli della Commodity Futures Trading Commission, l’autorità federale che vigila anche sul settore dei tassi di interesse. Ma - scrive sempre il Times - avrebbero avviato delle indagini anche le autorità britanniche, quelle svizzere, quelle di Hong Kong e la Commissione europea.
Tutto sarebbe nato dal clamoroso scandalo del Libor, il tasso di riferimento in base al quale le banche si prestano denaro tra loro, che ha visto coinvolte diverse grandi banche, alcune delle quali hanno dovuto pagare multe salatissime. Indagando sul Libor sarebbe quindi venuto fuori il sospetto di manipolazioni ben più ampie sul mercato delle valute. Se dunque un cliente è pronto ad acquistare, per esempio, un ammontare notevole di euro, subito scatterebbe via chat un fitto scambio di messaggi tra trader di diverse banche per provocare un innalzamento del prezzo della moneta unica europea. Il favore fatto a una banca sarebbe quindi ricambiato dalle altre alla prima occasione.
Al momento nessun gruppo bancario, nell’ambito di questo nuovo filone di indagini, sarebbe ancora stato accusato di illeciti. Ma - scrive il New York Times - è chiaro che l’inchiesta in corso porterà a una stretta su alcune pratiche nel settore, a partire dall’uso delle cosiddette «chat rooms» che i trader di diverse banche utilizzano per inviarsi messaggi tra loro. Ma le conseguenze dell’inchiesta potrebbero essere molto pesanti per molti grandi istituti di credito.
«La manipolazione vista fin qui potrebbe essere solo la punta di un iceberg», ha detto il ministro della Giustizia americano, Eric Holder, confermando come sia in corso «un’indagine globale», non solo negli Stati Uniti. Mentre le grandi banche per ora tacciono.