Lettera43 17/11/2013, 17 novembre 2013
TUTTI GLI UOMINI DI ALFANO
Trentuno senatori, guidati da Laura Bianconi, ventotto deputati capitanati da Enrico Costa. Questa, al momento, risulta la compagine parlmentare di cui può disporre Angelino Alfano per il suo Nuovo centrodestra.
A Montecitorio ci sarebbero, inoltre, almeno tre altri nomi misteriosi di deputati pronti a fare il breve salto dai banchi della rinata Forza Italia a quelli della formazione delle colombe.
Numeri sostanziosi, che si ampliano ancora guardando ai membri del consiglio nzionale del fu Pdl, nel quale gli ’scissionisti’ sarebbero in totale 304. La compagine nascente, oltre ai 5 ministri in carica (Alfano stesso, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliriello, Beatrice Lorenzin e Nunzia De Girolamo), conta un governatore (il calabrese Giuseppe Scopelliti), 75 consiglieri regionali, 12 assessori regionali, 7 presidenti di provincia, 51 tra capigruppo e vicecapigruppo nei consigli provinciali, 4 sindaci di comuni capoluogo, 9 parlamentari europei in carica e 5 coordinatori regionali dell’ex Pdl.
Il nuovo partito alfaniano è molto forte al sud. Calabria, innanzitutto, ma anche la Sicilia del suo promotore e di un altro dei cooptati ’eccellenti’ dell’ultimo minuto, quel Renato Schifani che si è dimesso da capogruppo del Pdl al Senato appena prima che questo diventasse un’ex creatura. L’ex presidente di Palazzo Madama potrebbe essere il primo nome di un eventuale rimpasto di governo, in caso di fuoriuscita dei sottosegretari confluiti in Forza Italia. La presenza di Roberto Formigoni rende, però, feudo consolidato anche la Lombardia. Pure in Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna il Nuovo centrodestra risulta ben rappresentato.
Fatto nascere in una notte, il nuovo partito dovrà comunque affrontare tutti quei passi che toccano a ogni formazione che si affaccia sulla scena politica. Alfano ha annunciato che il 30 novembre si terrà la convention nazionale del Nuovo centrodestra, occasione per la presentazione del simbolo e dello statuto. Le tappe vanno bruciate, per presentarsi alle Europee del 2014, dove non ci sarà neanche bisogno di coalizzarsi con gli ex sodali, ma l’ex delfino di Silvio Berlusconi potrebbe addirittura allearsi con l’Udc, sotto l’ala del Partito popolare europeo. Il problema maggiore sono i soldi. Un po’ arriveranno dalle spettanze per i nuovi gruppi parlamentari. Per il resto ci si affiderà all’autofinanziamento tra i fondatori e alla raccolta tra i simpatizzanti. E allora si comincerà a contarli.