la Repubblica 15/11/2013, 15 novembre 2013
INGENUO, QUASI SIMPATICO – [CARLO FRUTTERO SU CHARLES LINDBERGH]
Questa cronaca della prima trasvolata atlantica risponde alla sete di “storia” di “passato” propria dell’America, e allo stesso tempo soffia sul mito dell’Individuo-capace-di-tutto. Fortunatamente le successive tenerezze di Lindbergh per il fascismo qui non risultano affatto. (...) Le acrobazie a pagamento, gli incidenti più straordinari, il continuo pericolo e la continua mancanza di soldi fanno di “questo” Lindbergh un personaggio che sarebbe piaciuto a Dos Passos. (...) Poche compiacenze, qualche “volata” sul Creato o sull’Uomo abbastanza ingenua da riuscire simpatica. Ogni tanto si sente che l’autore vuole essere a tutti i costi “un ragazzo (americano) qualunque”, ma anche questo candore da Reader’s Digest non incide sulla consistenza e sul ritmo del racconto, via via più teso e spasmodico, fino a che il pilota, in lotta contro la nebbia, il vento e soprattutto il sonno, non avvista le coste irlandesi.
(Spirit of St. Louis, 1954?)